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da: Weekend-a-GoGo

L’evento di Ferrara è il più votato dagli utenti di weekend-a-gogo!

Napoli, 28 Maggio 2014 – 1 Giugno il team di weekend-a-gogo raggiungerà Ferrara per realizzare il suo reportage sul Palio più antico del Mondo!
La manifestazione vuole ricordare l’epoca del Rinascimento come il periodo migliore per la città di Ferrara, quando era riconosciuta come una delle capitali culturali d’Europa.
Ogni occasione era perfetta per festeggiare gioiosi avvenimenti: nascite, matrimoni, e ospiti d’onore in visita per la città erano il “pretesto” perfetto per organizzare un palio, durante il quale le corse venivano aperte a tutti e chiunque poteva partecipare, dal contadino al più nobile dei duchi.
Questi sono alcuni dei motivi per cui il Palio più antico del mondo è diverso da tutti gli altri: non vuole rappresentare la vittoria come la sconfitta di un avversario dopo un duello tra lance e spade, bensì una festa in corsa tra le squadre e i colori delle diverse contrade che gareggiano per aggiudicarsi l’agognato palio, senza rinunciare a festeggiamenti tra musica, balli e buon cibo!

L’evento “Palio di Ferrara” è stato selezionato dagli utenti di weekend-a-gogo come uno dei 52 eventi weekend più rappresentativi della cultura e delle bellezze italiane tanto apprezzato dal pubblico da essersi aggiudicato, nel prossimo fine settimana, la vittoria della 22° Tappa del Giro d’Italia in 52 Weekend – progetto ideato e finanziato dalla startup weekend-a-gogo. Il team di Weekend-a-gogo parteciperà alla manifestazione, consegnando alle autorità locali una targa di riconoscimento e raccontando l’evento attraverso un reportage fotografico e video, che sarà poi pubblicato sul sito ufficiale: www.52weekend.it.

http://www.weekendagogo.it/gallery-eventi/75_weekend-31-1-maggio.aspx

http://www.paliodiferrara.it/it/home-page

Il Giro d’Italia in 52 Weekend è una competizione a cui partecipano tutti gli eventi in programma in Italia ogni week-end del 2014. Ogni settimana, i voti di utenti registrati ed esperti concorrono a selezionare una rosa di 10 eventi finalisti e, quindi, l’evento vincitore. Si tratta di un’iniziativa itinerante che per l’anno in corso girerà l’Italia al fine di documentare e dare visibilità alle manifestazioni più votate. Chiunque può fare conoscere gli eventi che si svolgeranno in Italia durante uno dei 52 weekend del 2014 e votare quelli preferiti. Partecipare è semplice, basta iscriversi gratuitamente su weekend-a-gogo, segnalare gli eventi preferiti del 2014 e farli votare. Sul sito dedicato www.52weekend.it si possono candidare più eventi, basta inserire data, titolo, breve descrizione, foto e catalogarlo in una delle 18 categorie tematiche presenti.

Con questa iniziativa, Weekend-a-gogo, vuole aiutare sia i propri utenti a scoprire gli eventi realmente unici e autentici del nostro paese, sia gli operatori a promuovere le attrattive del proprio territorio.

Informazioni su Weekend-a-GoGo
WeekendCompany è la start-up che ha creato weekendagogo.it , il primo e unico sito di social ecommerce di pacchetti weekend tematici unici e autentici, scelti o creati dagli stessi utenti e da esperti. Si tratta del primo spin-off di FastPrototyping Lab, un nuovo modello di incubatore di start-up e, ad oggi, ha ricevuto un finanziamento di 450mila euro da Principia SGR per conto del Fondo Principia II.

Su weekendagogo.it gli utenti registrati hanno la possibilità di trovare pacchetti weekend di varie tipologie, come quelli romantici, enogastronomici, sportivi, divertimento, scontati fino all’80% del prezzo grazie ai Wagg Coin, buoni sconto del valore di 1 euro utilizzabili in qualsiasi momento e per qualsiasi prodotto promosso sul sito. L’utente guadagna Wagg Coin in funzione delle sue azioni social e degli acquisti che effettua o fa effettuare agli amici.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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