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Da Agire Sociale Ferrara

A Ferrara è al via la seconda edizione del progetto “Youth4Change” che vede protagonisti gli studenti dei licei “L. Ariosto” e “A. Roiti” e quattordici associazioni territoriali. Quest’anno saranno oltre duecento gli studenti che parteciperanno alla formazione propedeutica agli stage di alternanza scuola lavoro presso le associazioni. Il progetto è promosso da Agire Sociale Centro Servizi Volontariato Ferrara, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Ferrara, in convenzione con i Licei ferraresi “L. Ariosto” e “A. Roiti” e con le Associazioni Centro Ascolto Uomini Maltrattanti (CAM), Canoa Club Ferrara Asd, Centro Italiano Femminile Ferrara (CIF), Centro di Iniziativa e Ricerca sulla Condizione dell’Infanzia (CIRCI), CISV – Building Global Friendship Ferrara, IBO Italia, Il Mantello Emporio Solidale Ferrara, Intercultura Onlus, Lipu Sezione di Ferrara, Nuova Terra Viva, Organizzazione Internazionale Protezione Animali (OIPA), Servizio Accoglienza alla Vita (SAV), SNAPforms Aps, Viale K Onlus.

Dal 13 al 28 febbraio i ragazzi si alterneranno negli Open Days del Volontariato, ciclo di incontri laboratorio, di cui due si svolgeranno al Liceo classico “L. Ariosto” e Liceo scientifico “A. Roiti”, mentre gli altri presso le sedi delle Associazioni Lipu, Viale K, Nuova Terra Viva, Canoa Club.

In seguito gli studenti potranno candidarsi per uno stage di 40 ore da svolgersi tra marzo e dicembre 2017 presso una delle 14 Associazioni che hanno aderito al progetto. Lo stage in alternanza scuola lavoro presso l’associazione offre agli studenti dei contesti in cui sviluppare competenze propedeutiche all’ingresso nel mondo del lavoro, così come previsto dalla Legge 107/2015 denominata “La buona scuola”. Nel caso di Youth4change tali contesti sono individuati nel mondo del volontariato, dove gli studenti potranno, come valore aggiunto, venire a contatto con realtà in cui praticare la cittadinanza attiva. Il progetto vedrà una tappa a maggio con la seconda edizione della fiera interattiva del volontariato. 

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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