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Da: PD Stampa

Il centrosinistra in Emilia-Romagna chiede compatto una commissione d’inchiesta dopo i fatti di Bibbiano

A Bologna conferenza stampa con Caliandro, Calvano, Taruffi e Prodi

“Non un’attività di inquisizione, ma di verifica e studio. È questo che vogliamo che sia fatto come consiglieri regionali e per cui chiediamo l’istituzione di una speciale commissione d’inchiesta. Non ci sostituiremo a chi sta indagando, rispettosi della divisione tra i poteri su cui si fonda il nostro stato di diritto. Ma a chi, come certa destra populista, pensa invece di farlo con ingerenze in un campo che non gli spetta, chiediamo conto”. Spiega così Stefano Caliandro, capogruppo del Partito Democratico in Assemblea Legislativa la richiesta formale presentata dal centrosinistra in Emilia-Romagna. Oggetto della domanda è l’istituzione di una Commissione speciale di inchiesta, con l’intento di approfondire il sistema di tutela dei minori in Regione; un fatto che conta un solo precedente, datato 1987.

“Oggi il Ministro degli interni ci risulta che sarà a Bibbiano. Spero che non ci vada per fare pressioni su inquirenti e magistrati – stigmatizza Caliandro – ma per garantire la tutela di tutte le persone coinvolte in questa terribile e ancora incerta vicenda”.

Insieme al Pd, Sinistra Italiana e il Gruppo Misto – È Viva hanno presentato in conferenza stampa a Bologna le motivazioni e le implicazioni di tale istanza.

A spiegare le motivazioni del documento presentato e delle sue tempistiche, è stata la consigliera Silvia Prodi: “Appena è emersa la notizia dell’indagine abbiamo tutti espresso immediata preoccupazione, ma mantenendo un senso di responsabilità perché l’azione della politica e delle istituzioni richiede anche compostezza davanti a una situazione tanto grave come questa. Si è creata una sovrastruttura mediatica che, invece, non ha nulla a che fare con tutto ciò ad opera di diversi colleghi in Consiglio regionale e di molti esponenti politici con ruoli di prim’ordine a livello nazionale. Entro le prerogative dell’Assemblea, diverse da quelle della Giunta, abbiamo quindi deciso di richiedere l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul sistema di tutela dei minori in regione. Questo vuole anche dire verificare l’adeguatezza di un sistema di appalti rispetto alla necessaria centralità del ruolo pubblico”.

Torna proprio su questo anche Igor Taruffi, capogruppo di Sinistra Italiana: “Non è possibile tollerare le strumentalizzazioni. Lasciamo alla magistratura il tempo e lo spazio per accertare i reati e i colpevoli. Noi come Assemblea Legislativa dobbiamo occuparci di leggi e atti: capire se qualcosa non ha funzionato nel nostro sistema e fare in modo di migliorarlo, non delegando troppo i servizi e non dando per scontato nulla. Ma riteniamo che non sia possibile generalizzare mettendo sul banco degli imputati un intero sistema di welfare, fatto da professionisti competenti, come invece stanno facendo le forze politiche della destra più retriva”.

“Il Pd e il centrosinistra in Emilia-Romagna vogliono innanzitutto tutelare i minori e le loro famiglie, perché sulla vicenda Bibbiano ci sono alcune contestazioni di reato gravissime che meritano chiarezza. E vogliamo anche tutelare da una becera generalizzazione i tantissimi operatori del welfare che operano con professionalità, impegno e abnegazione. – ha rimarcato in chiusura il Segretario regionale dem Paolo Calvano – La Regione con questa finalità si è mossa subito per istituire un tavolo tecnico che valuti il sistema di garanzie in tema di affidi, a questo vogliamo aggiungere un gruppo politico che permetta il confronto tra chi cerca giustizia e il rispetto della legalità. Andando oltre le strumentalizzazioni orchestrate da alcune forze politiche e per fermare quelle fake news che non fanno il bene di nessuno, in particolare non fanno il bene di minori e famiglie”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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