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Peruffo: “Buon lavoro a due donne per una Sanità pubblica da rilanciare”

Da: Ufficio Stampa Forza Italia Ferrara

Rivolgo un sincero augurio di buon lavoro a due donne – davvero una grande rarità per il nostro Paese – incaricate di rivestire ruoli chiave nell’ambito della Sanità pubblica.
Parlo ovviamente di Monica Calamani, direttrice generale dell’Azienda Usl e di Paola Bardasi (in questo caso un ritorno) come commissario dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria.
A loro il compito di dimostrare con i fatti di svolgere il migliore lavoro possibile, all’interno in un contesto estremamente complesso, per non dire assolutamente difficile.
Da un lato c’è una sfida già lanciata: quella dell’unificazione delle due aziende sanitarie ferraresi, nella doppia ottica di risparmio ed efficienza.
Dall’altro sussiste una lunga serie di questioni da risolvere, all’intero di un Sistema Sanitario che, alla stregua dei tagli avvenuti nel corso degli ultimi 30 anni, ha mostrato tutti i propri limiti nell’arco della drammatica emergenza Covid-19.

A Ferrara, come altrove, ooccorre ridare centralità al ruolo delle Case della Salute, a iniziare da quella di corso Giovecca, al fine di completare l’offerta dei servizi rivolti in particolare agli anziani.

Permane, proprio in questi giorni, l’evidenza di problematiche che si sono fatte via via fatte più urgenti, quali le crescenti ore medie di attese al Pronto Soccorso, così come i tempi di ottenimento delle visite specialistiche e degli interventi chirurgici, in primis quelli dei malati oncologici.
Ora che la situazione economica italiana sta registrando una brusca recessione, sono sempre di più le persone che non hanno fondi per ricorrere alla sanità privata e si trovano ad avere a che fare con i tempi più che mai insopportabili del SSN.

Per questo rinnovo il mio in bocca al lupo alle nuove responsabili, accompagnato dall’auspicio che il Governo investa cospicui fondi, tra cui quelli che arriveranno dall’Europa come aiuto post-pandemia, per la tutela della Salute.

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Riceviamo e pubblichiamo



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)