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da: ufficio stampa Coldiretti
Ritorna la Fiera Agricola di Verona e Coldiretti presenta “L’arca di Noè per salvare la fattoria Italia”, per conoscere da vicino razze rare e curiose, simbolo della biodiversità, ma anche un convegno dei Giovani sullo sviluppo sostenibile dei territori italiani.

Per salvare la fattoria italiana ritorna l’“Arca di Noe” con le piu’ rare e curiose razze di mucche, maiali, cavalli, asini, capre, pecore, conigli, oche e polli salvate dal rischio di estinzione da allevatori italiani, nell’ambito della piu’ grande “stalla” mai aperta al pubblico in città in Italia. L’iniziativa promossa dalla Coldiretti in collaborazione con l’Associazione italiana allevatori (AIA) con Italialleva offre forse l’ultima occasione per conoscere alcuni animali dal vivo con la straordinaria biodiversità presente in Italia e l’illustrazione delle specifiche caratteristiche dalle ore 9,30 Di domani 6 febbraio alla Fieragricola di Verona nel Padiglione 9 ma anche con la presentazione del primo dossier sull’allarmante scomparsa degli animali nelle stalle italiane, che haavuto una drammatica accelerazione nell’ultimo anno. Insieme alpresidente della Coldiretti Roberto Moncalvo ci saranno gli studenti degli Istituti superiori di agraria che hanno registrato quest’anno il maggior incremento percentuale nelle iscrizioni.

Proprio alle opportunità di lavoro dei giovani è dedicato lo stand aperto dalla Coldiretti alla Fieragricola di Verona dal 6 al 9 Febbraio nelpadiglione 2 con uno spazio dedicato alle idee geniali proposte dalle nuovegenerazioni in agricoltura, dal vino di giuggiole dell’Odissea agli agrocosmetici alle stelle alpine, dai mobili rivestiti da fibra di fico d’India alle mozzarelle con latte di capra, dal ragu’ di trota al latte a lunga conservazione 100 per 100 italiano. Nei giorni della Fiera all’interno dello stand sono previste esposizioni ed analisi legate alla necessità di difendere e valorizzare il Made in Italy dal campo alla tavola ed anche “l’angolo” informativo per diventare agricoltori ed un fitto programma di workshop su come promuovere il vero made in Italy nel mondo (dalle 10 alle 11 del 7/2), sull’innovazione in agricoltura a servizio dell’ambiente (dalle 12 alle 13 del 7/2), sulle le start up (dalle 15 alle 17 del 7/2) e sul modello di vendita diretta di Campagna Amica (dalle 11 alle 13 del 8/2).

Nella giornata inaugurale di giovedì 6 febbraio alla Fieragricola nella sala Rossini – Galleria 6/7 èstato organizzato da Coldiretti Giovani Impresa l’incontro “Agricoltura …. Tutto un altro sviluppo – dai territori un modello sostenibile per una nuova società” che inizia alle ore 11,00 con l’introduzione di Vittorio Sangiorgio (Delegato nazionale Coldiretti Giovani Impresa) con gli interventi di Adam Arvidsson (Sociologo), Marco Marzano De Marinis (Direttore esecutivo OMA) e Alex Giordano (co-fondatore Ninja Marketing).

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COLDIRETTI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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