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da: Collettivo TM15

“Si sono inventati addirittura le parole – Veramiglia e Rosafante – per poter sintetizzare un’iniziativa che ancora non c’era.

Veramiglia infatti è un appuntamento difficile da descrivere, proviamo:
prendete un Castello del 1400, il Verginese, Delizia della Corte Estense e patrimonio dell’Unesco, aggiungetevi la musica, quella dei Cosmo e dei Cyborgs, oltre a tanti altri naturalmente, chiamati a raccolta dalla BDC, fateli suonare nei prati del ricostruito giardino rinascimentale di fronte alla Vinaia del Sapere che sarà riempita di installazioni, opere dell’Associazione Discordia Expo in collaborazione con il Collettivo TM15, immaginatevi inoltre un contorno di bancarelle, quelle della Bottega degli Usvei, tutto prodotto originale, metteteci anche la presentazione di libri, contest fotografici, l’immancabile birra e piada, mescolate tutto ed ecco Veramiglia.

Immaginate inoltre un elefante rosa – il Rosafante – che appeso ai palloncini sorvola la torre del Verginese con un annaffiatoio appeso alla proboscide ed il quadro della situazione è fatto”.

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All’interno dell’evento Veramiglia, che si terrà per tutti i fine settimana di Luglio 2014presso la Delizia Estense del Verginese di Portomaggiore (FE), nasce il Contest Fotografico curato dal Collettivo TM15. Verranno selezionati un massimo di 20 partecipanti, e le loro foto proiettate all’interno della mostra allestita nella Vinaia del Sapere.

Tema dell’edizione 2014 sarà eXistenZ, titolo che omaggia un celebre film di D. Cronenberg in cui viene creato un gioco basato su un particolare sistema di collegamenti biologici che permette al giocatore di vivere una dimensione parallela, del tutto realistica. Oggi, nel 2014, molti dei rapporti sociali sono del tutto virtuali. Si vive una realtà parallela all’interno dei social network, tralasciando la realtà fuori dalla porta. E’ una realtà talmente integrata nel moderno tessuto comunicativo da essere ormai divenuta inevitabile e inscindibile dall’attuale contesto sociale. La fotografia stessa non è più tangibile.

Veramiglia Contest 2014 chiede ai suoi partecipanti di riflettere su questa realtà virtuale ormai del tutto connessa con la quotidianità che stiamo vivendo, interpretando tale concetto tramite la fotografia.

Il contest è gratutito, e tutte le informazioni su come partecipare sono sul bando, che trovate al link http://www.passeart.it/Veramiglia_Contest_2014.zip

Termine ultimo per l’invio delle opere: 13 luglio 2014, ore 24.

Informazioni:
veramigliacontest@gmail.com
+39 329 879 12 99

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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