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di Laura Chiappini

Ho letto quasi d’un fiato “I sogni hanno la testa dura” di Elena Buccoliero. La sua voce ferma e tranquilla, seguendo una strana anatomia, dai miei occhi che scorrevano le pagine, saliva alle mie orecchie, introducendomi in un mondo sfaccettato che solo in parte conoscevo. Mamme/mogli, ma anche padri/mariti ma soprattutto bimbi-ragazzi/figli prendono vita in ogni capitolo per la loro storia, spesso drammatica dove le relazioni sono stravolte a causa di sopraffazioni e violenza, povertà di vario tipo, abbandono sociale, privazioni, gap culturali.
Ho molto apprezzato come Elena entri in queste “stanze” con passo delicato ma senza mistificazioni, restituendo dignità ad ogni protagonista ma riuscendo a mantenere possibile la “ragione dell’altro” in un chiaro-scuro di luci ed ombre che tuttavia non confondono le loro identitarie responsabilità.
Ho apprezzato la lucidità con cui affronta queste storie vere, incontrate in tanti anni di lavoro, riconoscendone la complessità e superando la tentazione di ricondurle a paradigmi, a categorie per un più facile ma superficiale approccio.
Aggiungo un altro apprezzamento: la determinazione con cui affronta le problematiche; non si tratta di “fare qualcosa” dettato da input pietistico/moralistico, ma “tutto il possibile” poco o tanto che sia. Nel libro si ribadisce più volte la centralità delle istituzioni chiamate a fare i passi dovuti ed imprescindibili, favorendo il coordinamento delle competenze, ma emerge con altrettanta forza quanto Elena ci metta del suo con spirito di vicinanza, ascolto, fantasia e curiosità, rimanendo però immune da personalismo e autoreferenzialità. Dalle storie emerge anche la grande ricchezza e resilienza delle persone siano esse giovani che adulti, la capacità di riprendersi quando, al di là di ogni retorica, la loro umanità venga raggiunta dall’umanità di chi a loro si rivolge in una relazione di coinvolgimento e supporto.
Ho apprezzato infine lo stile della scrittura, sciolto, confidente, chiaro, dove ogni cosa ha il suo nome. Le filastrocche donano freschezza e leggerezza ma nel contempo riescono a rimarcare un concetto o la riflessione.
Il libro di Elena non è solo un flash di vite faticose e spesso drammatiche, ma è, tra le righe una proposta, in parte già avviata, perché i sogni dalla testa dura possano diventare realtà di bene condiviso, scintille di luce, verità e giustizia nell’oggi che tutti viviamo.

Il volume di Elena Buccoliero “I sogni hanno la testa dura”, edizioni La Meridiana, 2021, è disponibile presso la libreria Feltrinelli di Ferrara, ovvero facendone richiesta direttamente all’editore La Meridiana [Qui]. 

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Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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