Skip to main content

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Ieri pomeriggio è terminato il ciclo di visite guidate gratuite nell’area archeologica di Santa Maria in Padovetere, dove a fine settembre sono state riportate alla luce un’imbarcazione lignea databile all’epoca romana e una piroga alto-medievale, congiuntamente a frammenti ceramici e resti ossei umani e bovini. Con il sopraggiungere dei rigori dell’inverno e in attesa dello stanziamento di ulteriori risorse annunciate dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, i lavori nello scavo archeologico saranno sospesi. A protezione dello scafo della nave romana saranno poste apposite coperture con sacchi di sabbia e teli in grado di fungere da barriera contro gli agenti atmosferici. Le visite guidate gratuite hanno riscontrato vivo interesse ed apprezzamenti, da parte di un pubblico sempre più numeroso. A nome dell’Amministrazione Comunale il Sindaco Marco Fabbri rinnova sentiti ringraziamenti per la proficua collaborazione alla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna e agli archeologi intervenuti nello scavo: Lorenzo Zaniboni (capo-cantiere), Elisa Costa dell’Università di Venezia, (esperta di archeologia navale e di disegno in 3 D), Guido Muratori e Carla Buoite della ditta Epic di Milano che si è aggiudicata la gara d’appalto, Marco Bruni, l’archeologo che ha messo a disposizione la propria abitazione per i colleghi, Edoardo Pasotto, Umberto Crupi, Cristina Failla e Giorgia Sardelli dell’Università di Ferrara, Chiara Salandin e Alice Lucchini dell’Università di Bologna, Giuliano Manzali ed Ermanno Molinari, volontari del Gruppo Archeologico Ferrarese. Un ringraziamento speciale è rivolto alle apprezzatissime guide Silvia Laura Benedetti ed Antonio Cinti della Parrocchia del Duomo e a Carla Lanfranchi, presidente del Gruppo Archeologico Ferrarese per aver promosso le visite in Valle Pega, accompagnando ogni settimana tanti nuovi appassionati visitatori. I dipendenti comunali, dagli operai ai funzionari del Servizio Cultura, ai tecnici del Settore Lavori Pubblici si sono prodigati per assicurare la migliore riuscita a tutte le iniziative nell’area archeologica di Santa Maria in Padovetere. Preziosa la collaborazione del Ced, del Settore Servizi Finanziari e di Delta Web per la prima conferenza stampa in diretta streaming, svoltasi in Valle Pega il 19 ottobre scorso, in presenza del Ministro Franceschini e del Soprintendente Marco Edoardo Minoja. Da ultimo, ma non per ultimo, vivo apprezzamento per il lavoro svolto è riservato al direttore scientifico dello scavo, il funzionario archeologo della Soprintendenza Mario Cesarano. “L’impulso verso la promozione del territorio attraverso la valorizzazione del suo patrimonio storico e culturale – riconosce il Sindaco Marco Fabbri – sta andando nella giusta direzione grazie all’impegno sinergico tra istituzioni, privati, studiosi, scuole e volontari.”

tag:

COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it