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da: Ettore Bianchi

Recentemente si è sviluppata sui media una polemica perché sulla vetrina di un esercizio, a Ferrara, è apparso un cartello relativo alla ricerca di una donna da assumere purchè “senza impegni di famiglia”.E anche per la festa della donna la polemica è stata ripresa.
Io sono contrario a ogni discriminazione,ma vorrei che si ricordasse anche una forma discriminatoria subita dai maschi, che nessuno ha mai contrastato.
L’art. 52 della Costituzione dice che il servizio militare obbligatorio non pregiudica la posizione lavorativa del cittadino. Ma non è mai stato così e tutti se ne sono fregati.
In quanti annunci si richiedeva (alla luce del sole!) di essere “militesenti” o “militassolti” rifiutando l’assunzione ai giovani che dovevano svolgere il servizio militare, come se compiere il proprio dovere fosse una colpa?
I cittadini sanno che nelle graduatorie degli insegnanti il servizio militare non dà punteggio (neanche uno zero virgola)? E così, mentre militesenti e colleghe del gentil sesso potevano, con supplenze ed incarichi, raggranellare punti, i “fessi in divisa” non avevano questa possibilità e finivano dietro di loro nelle graduatorie, con conseguenze tuttora perduranti.
Le discriminazioni devono essere combattute, ma tutte e sempre!

Ettore Bianchi

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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