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da: ufficio stampa Hera

Grazie all’investimento, pari a un milione di euro, sarà possibile depurare i liquami delle località limitrofe utilizzando moderne tecnologie ad elevati standard qualitativi.

Inaugurato oggi, alla presenza del Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, dell’Assessore ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi, del Presidente del Comitato Hera per il Territorio di Ferrara Paolo Pastorello, del Direttore Hera Oriano Sirri, Il Responsabile della Fognatura e Depurazione di Hera Francesco Ruggeri e di numerosi rappresentanti delle istituzioni locali, un nuovo importante impianto di depurazione al servizio dei centri abitati di Gaibanella, San Bartolomeo e Sant’Egidio. La nuova realizzazione, portata a termine da Hera in attuazione del piano di investimenti definito da Comune di Ferrara e Atersir, è destinata a trattare i reflui urbani provenienti dai tre centri abitati e, in prospettiva, a servire una popolazione equivalente fino a circa 6.000 unità. Le scelte di fondo, sia quelle relative alla localizzazione che di natura tecnica, sono state il frutto di un percorso di condivisione che ha coinvolto tutti i principali enti ed istituzioni interessati.

Elevati standard qualitativi di depurazione
L’impianto è stato realizzato da Hera con un investimento di circa 1 milione di euro, impiegando tecnologie consolidate quali la grigliatura, la dissabbiatura, la denitrificazione, l’ossidazione, la sedimentazione e infine la disinfezione a raggi UV. Il nuovo depuratore sostituisce quello esistente, adiacente al nuovo, che sarà utilizzato per le fasi di stabilizzazione e ispessimento del fango. L’entrata in funzione del nuovo impianto costituisce un notevole potenziamento e miglioramento del servizio alle utenze e permette di rispettare ampiamente gli obblighi normativi, rispondendo all’esigenza, fortemente sentita sul territorio, di tutelare al massimo la salubrità delle acque superficiali dei canali della zona.

Minimizzato l’impatto estetico, acustico e olfattivo
L’impianto è stato realizzato curando con particolare attenzione il suo inserimento nell’ambiente circostante, con soluzioni atte a minimizzare gli impatti in termini estetici, di rumorosità e odore. In particolare, con la copertura del pozzetto di sollevamento, l’adozione di trattamenti aerobici e la produzione di fanghi fortemente stabilizzati, si è potuto ottenere un contenimento delle emissioni odorose. A questo contribuisce anche la realizzazione di un filtro biologico esterno che ne assicurerà un abbattimento di oltre il 90%. Analogamente, l’inquinamento acustico risulta notevolmente ridotto grazie alle azioni di mitigazione (collocazione interna a locali insonorizzati o immersione nelle vasche di tutte le apparecchiature ad elevata emissione sonora).

Automazione e telecontrollo
Il funzionamento dell’intero impianto di depurazione è completamente automatizzato. Alcune funzioni particolari, quali il controllo della concentrazione di ossigeno disciolto in vasca di ossidazione biologica e la regolazione del dosaggio di UV in disinfezione finale, sono infatti governate automaticamente attraverso apparecchiature specifiche. L’impianto è inoltre collegato al centro di telecontrollo di HERA di Forlì.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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