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Ufficio stampa Peaktime.

Si è conclusa mercoledì l’8^ edizione del GREEN GAME, il progetto didattico dei Consorzi Nazionali per la Raccolta, il Recupero ed il Riciclo degli imballaggi CIAL, COMIECO, COREPLA, COREVE e RICREA, con una Finalissima Nazionale emozionante, sorprendente e alla quale hanno partecipato 113 Istituti Secondari di II grado da tutta Italia.

Un tour digitale che ha fatto registrare una partecipazione straordinaria da parte delle Scuole: oltre 20.000 gli studenti coinvolti in un’edizione fortemente voluta dai Consorzi Nazionali per dare la possibilità ai ragazzi di partecipare in modo innovativo, formativo e soprattutto coinvolgente ad una didattica originale che ha toccato temi di fondamentale importanza come la corretta raccolta differenziata degli imballaggi e la sostenibilità ambientale.

Ottimo piazzamento per l’IIS “N. Copernico – A. Carpeggiani” di Ferrara con la classe 1B che si è distinta a livello nazionale ottenendo un importante risultato in classifica, su 113 Scuole partecipanti.

 Sul podio: campioni d’Italia i ragazzi della 2A ind. Grafica dell’Istituto “Vincenzo Moretti” di Roseto degli Abruzzi, al 2^ posto un’altra classe del Moretti la 1 CAT e medaglia di bronzo per la 2E dell’IIS “B. Lotti” di Massa Marittima (GR).

Hanno sostenuto, tifato e incoraggiato i ragazzi durante l’evento, i responsabili dei Consorzi Nazionali: Gennaro Galdo per Cial, Claudia Rossi per Comieco, Monica De Giovanni per Corepla, Massimiliano Avella per Coreve e Roccandrea Iascone per Ricrea e per l’occasione hanno posto direttamente alcune domande agli oltre 2350 finalisti collegati. “La Pandemia che stiamo vivendo ha portato nella vita di noi tutti grandi cambiamenti. Gli studenti e gli insegnanti, in particolare, si sono ritrovati nel giro di pochi giorni a rivedere completamente il loro approccio alla didattica, modificando le relazioni, i programmi didattici e lo studio alle singole materie. In quest’ottica noi Consorzi Nazionali per il Riciclo abbiamo deciso di rendere il nostro progetto Green Game digitale, provando a soddisfare le tante richieste ricevute. Dopo diversi anni in cui l’iniziativa si è svolta nelle scuole e nei teatri di molte regioni italiane, abbiamo voluto essere presenti da remoto provando a lasciare, per quanto possibile, inalterato lo spirito del gioco. Una scommessa che, grazie all’organizzazione di Peaktime, possiamo dire di aver vinto, dato l’alto numero di partecipanti e avendo assistito a sfide avvincenti con ragazzi preparatissimi sui temi del riciclo degli imballaggi in vetro, carta, plastica, acciaio e alluminio”.

Impeccabili Alvin Crescini e Stefano Leva alla conduzione della Finale che hanno saputo alternare momenti di grandissima concentrazione a momenti di ilarità ed entusiasmo.

Lo staff del Green Game ringrazia tutti i docenti che hanno collaborato al progetto didattico: senza di loro non avremmo potuto raggiungere gli ottimi risultati ottenuti.

Green Game per il valore didattico, etico e formativo è patrocinato dal Ministero della Transizione Ecologica.

Si chiude cosi il Campionato Nazionale del Riciclo.

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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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