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Da: Ella Studio

Un viaggio nell’immaginario di Ludovico Ariosto

Dal 24 settembre 2016 all’8 gennaio 2017 a Ferrara la grande mostra di Palazzo dei Diamanti: “Orlando furioso 500 anni”. Da vivere con il consorzio Visit Ferrara.

Tornei e cavalieri, amori, desideri ed incantesimi. Cosa immaginava Ludovico Ariosto? Cosa c’era nella sua mente mentre componeva l’Orlando furioso? In occasione dei 500 anni dalla prima edizione del poema, avvenuta a Ferrara nel 1516, la città simbolo del Rinascimento dedica una grande mostra al poeta e alla sua opera, uno dei capolavori della letteratura di tutti i tempi. Dal 24 settembre 2016 all’8 gennaio 2017, a Palazzo Diamanti va in scena l’esposizione “Orlando Furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi”. Un viaggio straordinario nel mondo ariostesco, che racconta attraverso dipinti, sculture, armi, arazzi, libri e oggetti la realtà, il contesto storico e sociale in cui si muoveva il poeta. Un letterato dal legame indissolubile con la città di Ferrara, che lo celebra con tanti eventi e che grazie al consorzio Visit Ferrara – che unisce circa 90 operatori turistici di tutta la Provincia – trasporta conduce i visitatori nelle trame dell’Orlando furioso e nei luoghi vissuti da Ariosto.
La mostra di Palazzo dei Diamanti è a cura di Guido Beltramini e Adolfo Tura, organizzata da Fondazione Ferrara Arte e dal MiBACT. Il fulcro dell’esposizione è il poema e l’universo che vi è racchiuso. La prima edizione dell’Orlando furioso, infatti, viene posta al centro del percorso espositivo, che nella prima parte accompagna il visitatore nel contesto nel quale il poema sarà ambientato e nell’immaginario ariostesco. Così si succedono le opere dedicate al mondo cavalleresco, alla giostra e alla battaglia, all’elegante vita di corte, per poi entrare, nel cuore del poema. Per farlo, sono stati individuati i due temi principali: la follia e il desiderio, attraverso capolavori, documenti e manufatti. E poi le opere dei grandi artisti del tempo: da Mantegna a Raffaello, da Tiziano a Michelangelo, strettamente connesse con la storia della corte estense.
Per esplorare il mondo ariostesco, il consorzio Visit Ferrara ha pensato a speciali esperienze da vivere nelle incantevoli atmosfere dell’Orlando furioso. Con il pacchetto “Orlando Furioso 500 anni”, valido per tutti i fine settimana di apertura della mostra di Palazzo dei Diamanti, si dorme a Ferrara per una notte con prima colazione, si visita l’esposizione grazie al biglietto d’ingresso incluso nel pacchetto, e si partecipa ad una visita guidata la domenica mattina nei luoghi del poeta. Il prezzo parte da 69 euro a persona. Il programma di 2 notti “Vivi la Ferrara di Ariosto”, include anche la MyFe Card, valida 3 giorni, per visitare tutti i musei di Ferrara e i luoghi Ariosteschi. Il prezzo parte da da 125 euro.
Quanti vogliono immergersi nell’universo di “Ariosto a Ferrara. La magia, l’incanto”, partecipando solo alle visite guidate, incluse nei pacchetti, possono prenotare il tour di 2 ore sul sito di Visit Ferrara (8 euro). L’itinerario tocca, tra gli altri punti di interesse, i principali monumenti del centro storico rinascimentale ferrarese, la tomba di Ariosto e la Biblioteca Ariostea, il Castello Estense, luogo di incontro di artisti e letterati, dove Alfonso I si faceva leggere l’Orlando Furioso. Tutte le offerte su: http://www.visitferrara.eu/it/attrazioni/orlando-furioso-500-anni-2

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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