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Got my moccio workin’

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La scorsa settimana, complice una mia colazione di lavoro, ho avuto il grande piacere di passare qualche giorno a Milano.
Il sabato, mentre camminavo tentando di sbucciare un melone con le mani, mi sono ritrovato improvvisamente in Piazza Duomo.
Sarà stato lo smog, sarà stata la polvere o forse una strana puzza che ho iniziato a sentire ma a un certo punto mi è partito uno starnuto pesissimo che mi ha fatto cadere per terra il melone.
Fortunatamente son riuscito a stopparlo palleggiando e – mentre palleggiavo – ho dovuto tirare fuori il mio bel fazzoletto di stoffa bianco con scritte rosse.
Sempre palleggiando, l’ho steso per bene, quasi sbandierato ma quando mi stavo per soffiare il naso – sempre palleggiando col melone – mi si è avvicinato uno sbirro che me l’ha sequestrato.
A quel punto ho provato a chiedere spiegazioni allo sbirro ma mi sono impappinato starnutendo e ho finito per ricoprirlo di moccio.
Lui alla fine si è preso male e mi ha sequestrato anche il melone.
Non mi ricordo neanche cosa c’era scritto su quel fazzoletto ma forse alla fine mi è andata bene.
Sono rimasto lì a starnutire un altro po’ e poco dopo me sono andato a cercare una lattina di birra da qualche parte.

You have killed me (Morrissey, 2006)

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PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)