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Da:Roberto Guerrra membro del Direttivo di GOL

Il Pd local, traumatizzato come quello nazionale dal 4 3 scorso, gioca chiaramente molto sporco. Gli ordini di scuderia del Partito sono già operativi: incitazione al linciaggio esistenziale e morale delle opposizioni, politiche e metapolitiche con l’utilizzo dei bracci diversamente armati di quasi tutti i media local (tranne il Resto del Carlino e Ferrara Italia) di certa Intellighenzia , di certa società civile e associazionismo e anche certa magistratura: ogni giorno diffamazioni virtuali in certo senso, ma molto indicative contro membri delle opposizioni politiche o dei rari intellettuali non genuflessi al potere PD e aree affini: razzisti, fascisti e via dicendo.
Nelle ultime settimane si è alzato il tiro: il leader della Lega diffamato pubblicamente di nazismo, ma il diffamatore incredibilmente assolto in quanto secondo un giudice geniale si tratterebbe di libera critica politica! Una pacifica azione performativa, nessun reato penale, dello stesso leader della Lega paragonata a uno stupro da una testata on line orgogliosamente di sinistra.
Gran parte delle stesse iniziative culturali istituzionali hanno quasi sempre un ritornello in primo piano: paragoni continui dell’attuale opposizione con il fascismo che fu e con il ventennio che fu…
Esponenti pubblici della fu sinistra chiedono di monitorare la città quartiere per quartiere per prevenire soggetti secondo loro potenzialmente razzisti e fascisti.
Questi geni della fu sinistra accusano le opposizioni pubbliche e civili di istigazione all’odio continuo, quando al contrario istigano una città intera all’odio contro gli oppositori stessi, speculando ignobilmente, prova di ignoranza e miseria intellettuale e storica, sui valori della resistenza innegoziabili, già proprio loro: ignoranti anche su certo fascismo storico non negativo, di cui negano valori culturali e artistici sdoganati dagli storici non ideologici di tutto il mondo!
Questi geni della fu sinistra continuano la vulgata deja vu dell’antifascismo debordato a paranoia politica, oltre il suo valore oggettivo storico ripetiamo innegoziabile, naturalmente dimenticando sempre i crimini del comunismo di cui nei fatti, al di là dei lifting degli ultimi ormai 30 anni, ripetono sempre il solito copione totalitario.
Come dal 4 3 scorso con la sconfitta elettorale nazionale, infatti questi geni della fu sinistra anche locale, si spacciano per paladini di ogni diversità a prescindere, poi non riconoscono mai il libero voto elettorale, la diversità dell’Altro Politico, combattendolo non legittimamente con argomentazioni politiche, ma soltanto con accuse fake news – riassumendo- di razzismo e fascismo e così via…
Sono chiaramente fakenews perché se fossero soltanto verosimili allora coerentemente dovrebbero denunciare milioni e milioni di elettori italiani: siccome tecnicamente e politicamente non possono, allora si limitano a diffamare di razzismo e fascismo milioni e milioni di italiani: e a Ferrara, visti i voti del PD in caduta libera anche qua e i sondaggi già indicativi in tal senso per le prossime elezioni, stesso copione. Sempre in nome gli Pseudo Democratici dei loro supposti valori superiori intellettuali, morali e poltici. Già Valori Superiori a prescindere, l’uguaglianza vale anche per le lumache afroarabe , ma non per gli avversari politici!
Tempo di denunciare quindi- nello specifico- questo PD totalitario che con la sua costante istigazione all’odio delle opposizioni e le sue fake news non stop, sta già condizionando le imminenti elezioni politiche locali e i liberi elettori.
Anche perchè questo PD, questa attuale fu sinistra, non ha nulla a che vedere con il Progressismo storico italiano. Gramsci, Pasolini, Berlinguer si rivoltano nella tomba: hanno sostituito lavoratori e intellettuali con migranti, gay, figure ambigue come Saviano e Toscani e le banche…, il futuro con il presentismo reificato di questa Europa non dei Popoli, ma della Finanza selvaggia, Israele con la Palestina, il Cristianesimo con l’Islam. Sono contro anche il pur imperfetto Reddito di Cittadinanza futuro per questioni anche economiche, quando da Monti in poi hanno sperperato cifre anche superiori per il diversamente nella sostanza parareddito di cittadinanza ai Migranti (via sedicenti coooperative). Il Pd per il futuro in Italia e anche a Ferrara oggi è soltanto una Dead Zone!

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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