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Da: Associazione Puedes Puedes

Ma l’aperitalk sarà “glam”: i Pearl Jam, secondo i racconti di Eliselle e Gianluca Morozzi

Dopo che il ritorno di Calcutta a Ferrara è diventato l’emblema del Puedes Summer Night, il prossimo appuntamento imperdibile nel sottomura sarà domani sera, alle 21.30, insieme ai Two Fingerz. Protagoniste assolute saranno due personalità complementari, quelle di Daniele “Danti” Lazzarin e Riccardo “Roofio” Garifo (Roofio), rispettivamente voce e musica dei Two Fingerz. Nati negli anni Ottanta e originari della periferia di Milano, sono in attività dal 2003. Seppure appartengano al panorama hip hop Italiano, si possono definire esponenti di un genere più ampio, che annovera sonorità provenienti da ogni cultura musicale, senza alcun pregiudizio. Il risultato è pura ricerca e sperimentazione. Il loro repertorio contiene racconti, desideri, sogni e frustrazioni che creano un immaginario collettivo e il vissuto quotidiano diventa sovrano. Il quotidiano, inteso come ciò che succede ovunque intorno a loro, si trasforma in esperienza da condividere e da celebrare ai concerti, ma su cui riflettere durante l’ascolto degli album. Uno su tutti La Tecnica Bukowski, l’ultima loro fatica compositiva, che vanta collaborazioni d’eccezione: J-Ax, Lorenzo Fragola, Madman, Shade, Vacca, Dargen D’Amico & Valentina Tioli, e Ilaria. L’aperitivo della casa resta da non sottovalutare. Domani e il 18 agosto, alle 18.30, i Pearl Jam risuoneranno attraverso i racconti dell’antologia dedicata alla loro musica. Cani perduti, edita nella collana Pendragon Glam, farà la sua comparsa per due giovedì di seguito. E non si esce dal tema, dall’aria rockeggiante: capitanati da Eliselle e Gianluca Morozzi, gli autori Barbara Baraldi, Carlo Vanni, Alessandro Albarelli, Alessandro Berselli, Sara Bilotti, Francesco Palmisano, Gianluca Mercadante, Eva Massari e Francesca Bertuzzi, si alterneranno nelle letture. La loro scrittura sopra le righe potrà essere apprezzata insieme a vini doc della piana emiliana, spritz e cocktail tropicali da gustare durante le presentazioni. «Il Ferrara Buskers Festival rimane fresco e vitale da 29 edizioni, stimolante per tutte le età. Basti pensare a come l’iniziativa del Puedes Summer Night abbia rilanciato il sottomura in soli due anni, a quanti ragazzi ci vadano ogni sera». Queste sono state le parole del vicesindaco Maisto, martedì mattina, in conclusione della conferenza stampa che ha annunciato l’arrivo degli artisti di strada. Parole che hanno motivato lo staff in rosa, suscitando ulteriore affiatamento dentro e fuori le mura. Senza dimenticare che dal 20 agosto, allo scoccare della mezzanotte, il Puedes si trasformerà nella piazza notturna dei buskers, nell’unico prato del centro storico che darà vita alla BuskersNight – www.puedesfestival.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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