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da: Associazione Zone K

Giovedì 7 Aprile al Circolo Arci Zone K di Malborghetto Di Boara, arrivano i Saroos, band tedesca di assoluto prestigio in ambito internazionale, in collaborazione con Pentagon Booking, in un’unica data per l’Emilia Romagna!
Dieci anni fa, Florian Zimmer (di Driftmachine) ha lasciato la nativa Monaco di Baviera con direzione Berlino, poco dopo Max Punktezahl (delle celeberrime band The Notwist e Contriva) si è trasferito ad Amburgo, mentre il batterista Christoph Brandner (dei Lali Puna) è rimasto nella capitale bavarese. Sparsi in tutta la Germania, il trio però riesce a fermarsi in uno studio di tanto in tanto e persino andare in tournée spostandosi prevalentemente in treno. Saroos si fonda su un rapporto di amicizia coerente tra i tre musicisti che originariamente ha dato il via ad una collaborazione artistica nel 1998, quando Zimmer e Brandner facevano parte dei Lali Puna. Da lì si è lentamente evoluto in quello che Saroos è oggi: un forza creativa in continuo cambiamento, che ora è stata meticolosamente incanalata nella loro più forte dichiarazione musicale fino ad oggi.
Avendo già collaborato con Alias di Anticon e Odd Nosdam di cLOUDDEAD, “Tardis”, l’ultimo album, vede il trio ancora una volta aprire un nuovo punto di vista esterno. Dopo il missaggio del terzo LP dei Saroos, “Return”, Tadklimp, che ha lavorato con Fenster e Slow Steve, entra in gioco e accompagna il trio fin dall’inizio, contribuendo al suono delle registrazioni e aggiungendo le proprie idee al loro “melange” unico di suoni ultraterreni . “Tad ci ha dato la sensazione che non ci sono limiti”, riflette Punktezahl sulla collaborazione che ha segnato una svolta cruciale nel lavoro come Saroos. Il loro solito basare il processo di composizione sul campionamento e l’interazione degli elementi, ora sono in grado di lasciare che le idee si diffondano senza limiti, trasformandole in composizioni accuratamente pensate collocate tra il sentimento pop e la gravità atmosferica di musica strumentale.
Un altro tassello importante alla programmazione live del Circolo che fino ad oggi ha portato a Ferrara parecchie realtà musicali di grande spessore.
L’apertura del Circolo sarà come sempre alle ore 19, l’inizio concerto alle ore 22 circa. L’ingresso sarà eccezionalmente ad offerta libera e riservato ai Soci Arci. Per informazioni il numero è 346 0876998 .

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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