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da: ufficio stampa A.N.B.I.

ANBI: ECCO IL VALORE ECONOMICO ED OCCUPAZIONALE DELL’ACQUA, GESTITA DAI CONSORZI DI BONIFICA

La Giornata Mondiale dell’Acqua, che si celebra il 22 Marzo, è stata quest’anno dedicata all’occupazione ed è coincisa con il periodo di apertura della stagione irrigua; nell’occasione, l’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), ha diffuso alcuni dati sull’importanza economica del bene acqua negli ambiti di competenza dei Consorzi di bonifica.
Diversi studi hanno infatti evidenziato che l’agricoltura irrigua genera maggiore reddito a favore delle aziende rurali, ricoprendo un ruolo significativo nei livelli occupazionali del settore e contenendo così il fenomeno , dai risvolti anche sociali, dell’esodo dalle campagne. In termini economici, la disponibilità d’acqua incrementa il Valore Agricolo Medio di 13.500 euro ad ettaro, vale a dire + 82% nel settore orticolo, +48% per il reddito da prati, + 35% nella frutticoltura.
L’irrigazione contribuisce quindi in modo significativo al reddito agricolo, alla sua stabilità (riducendone la dipendenza dall’andamento climatico), al mantenimento dell’occupazione nel settore delle colture specializzate; non solo, garantisce alcuni benefici complementari di natura ambientale, quali la ricarica delle falde acquifere, la creazione di aree umide, la conservazione del paesaggio, la riduzione del rischio idrogeologico, il monitoraggio del territorio, la qualità della produzione alimentare.
Quale valore attribuire a questi apporti positive? Per stimare quanto valgono in termini economici, è stato redatto uno studio, applicando la metodologia dell’ “esperimento di scelta” (choice experiment), che ha sottoposto, ad un panel statisticamente rilevante, ipotetici aggravi sulla bolletta idrica per individuare il valore riconosciuto all’agricoltura irrigata ed ai suoi riflessi sociali, economici, paesaggistici ed ambientali. Ne è emersa una disponibilità a pagare (D.A.P.) mensilmente € 7.80 per conservare il paesaggio irriguo, tipico di ampie zone del nostro Paese, € 4.66 per mantenere l’insediamento della cultura contadina, € 1.58 per ampliare il servizio d’irrigazione, € 1.35 per interventi finalizzati a rimpinguare le falde acquifere; il tutto in un contesto di agricoltura di qualità. S! e si riporta tale D.A.P. individuale all’intera popolazione nazionale, si individua il valore mensile riconosciuto dagli italiani al beneficio ambientale garantito dall’irrigazione: oltre 370 milioni di euro al mese.
“A questo rilevante fattore economico rappresentato dall’irrigazione – ha chiosato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – vanno aggiunti i circa cinquantamila posti di lavoro, che sarebbero creati dall’attuazione del nostro Piano perla Riduzione del Rischio Idrogeologico: più di tremilatrecento interventi per oltre ottomilaquattrocento milioni di euro. Sono questi i valori economici ed occupazionali indotti dall’attività dei Consorzi di bonifica,! dove quotidianamente circa settemila dipendenti sono impegnati a trasformare la preoccupazione per l’acqua, sia essa troppa o troppo poca, in opportunità per l’occupazione.”

GIACCHETTI: “SALVARE LE RISORSE IDRICHE ITALIANE DALL’INQUINAMENTO.
CONTRO I CRIMINALI NECESSITANO NUOVI REATI AMBIENTALI”

L’84% del “made in Italy” agroalimentare (37 miliardi il valore dell’export) dipende dall’irrigazione, che interessa circa due milioni e quattrocentomila ettari, che pongono l’Italia al secondo posto in Europa, dopo la Spagna, come superficie irrigata. L’uso dell’acqua irrigua (in termini di volumi) avviene soprattutto nelle regioni del Nord Ovest (59%), seguite da quelle del Nord Est (14%), Sud (13,5%), Isole (9%), Centro (4.5%). Negli anni recenti si è assistito ad una tendenza verso sistemi di irrigazione più efficienti e che ha interessato il 42% delle aziende agricole ed il 40% delle superfici irrigate. Le principali colture irrigue sono, oltre al riso, il mais da granella, le foraggere, il mais verde, gli agrumi, la f! rutta e le orticole. Più della metà delle aziende agricole irrigue (circa settecentomila) si approvvigiona tramite i Consorzi di bonifica e di irrigazione, mentre il 18% affianca l’autoapprovvigionamento a tale prassi.
E’ evidente, ha commentato l’ANBI, che la qualità delle produzioni agricole è strettamente legata anche a quella delle risorse idriche.
“Per questo, ma non solo – ha affermato Salvatore Giacchetti, Presidente Aggiunto Onorario Consiglio Stato – un primo obbiettivo deve essere quello di salvare le acque fluenti dal progressivo inquinamento, cui sono sottoposte. Se si tratta di sola maleducazione, occorre avviare, fin dalle elementari, un serio programma scolastico di educazione ecologica. Ma se si tratta di incoscienza o peggio di criminalità va preso atto che l’attuale sistema sanzionatorio ha scarsa efficacia dissuasiva e che quindi va rafforzata l’attuale tutela penale e amministrativa delle acque. Occorrerebbe perciò da un lato introdurre i reati di attentato all’ambiente e di omicidio ambientale e dall’altro istituir! e una black list, in cui iscrivere le imprese rinviate a giudizio o sanzionate in via amministrativa per inquinamento della falda o delle acque pubbliche; da tale iscrizione –ha insistito il Presidente Aggiunto Onorario Consiglio Stato – dovrebbe derivare una serie di conseguenze negative per l’inquinatore quali la sospensione della legittimazione a contrarre rapporti con la Pubblica Amministrazione e soggetti equiparati; la sospensione di qualunque beneficio pubblico di ordine industriale, commerc! iale e fiscale; il vincolo dei rimborsi I.V.A. e di eventuali sgravi o benefici fiscali a garanzia del risarcimento dei danni provocati alle persone e all’ambiente; l’assoggettamento a class action agevolate; la sottoposizione automatica a monitoraggio ambientale e fiscale. Certo – ha concluso Giacchetti – queste iniziative non colmerebbero la carenza culturale ed etica che c’è a monte degli attuali comportamenti incoscienti o criminali; ma quanto meno creerebbero un effettivo timore della pena, che potrebbe contribuire a far sì che l’attuale apertura all’economia verde, di cui l’acqua è la linfa vitale, non si riduca ad una malinconica speranza verde”.

VENETO – CELEBRATA LA 53° FESTA DI SAN BENEDETTO

“Va fatto di più per evitare tragedie come l’alluvione del ’51, il primo esodo italiano del Dopoguerra”: a lanciare il monito è stato Erasmo De Angelis, Direttore del quotidiano “L’Unità ed autore del libro “Un paese nel fango. Frane, alluvioni e altri disastri annunciati: i fatti, i colpevoli e i rimedi”; era presente anche lui a Rovigo per la 53° ricorrenza di San Benedetto, il Patrono dei bonificatori.
“In Italia bisogna smettere di inseguire sempre le emergenze e cominciare a fare prevenzione, pianificando opere ed interventi – ha dichiarato – Il tema delle manutenzioni straordinarie è centrale per questo Paese, già a rischio dissesto per la sua conformazione naturale e su cui pesa una cementificazione a dir poco selvaggia. I Consorzi di bonifica sono il braccio operativo dello Stato nella difesa del suolo.”
All’appuntamento ha preso la parola anche Mauro Grassi, Responsabile di “#italiasicura”, Struttura di Missione sotto la gestione diretta della Presidenza del Consiglio dei Ministri. “Nel primo biennio di vita di questo organismo – ha spiegato – sono stati avviati 1.240 cantieri, per un investimento di circa un miliardo e seicento milioni di euro. Entro la fine dell’anno contiamo di avviare altri 649 cantieri, per un investimento di un miliardo circa. Inoltre stiamo pensando ad un piano per le città metropolitane da 1,3 miliardi.”
Dal Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, è giunto invece un plauso al Polesine ed al Veneto: “Sono territori di primati ed eccellenze in campo agricolo e di difesa del suolo; devono puntare su rapporti sempre più stretti con la Regione, il cui ruolo è centrale per la destinazione delle risorse. Il “modello Prosecco” vince ad esempio su quello “Taranto”, dove si scommette sulle acciaierie: il rispetto dell’ambiente come risorsa dev’essere avvertito come priorità al di là delle differenze di colore politico .”
Richiamo locale, invece, nelle parole di Giuseppe Romano, Presidente ANBI Veneto: “I Consorzi di bonifica sanno far bene il loro lavoro, ma ora bisogna guardare avanti e mi rivolgo alle istituzioni perché non si tratta solo di onorare quanto dovuto, ma di investire con determinazione sul territorio, specie quello polesano, dove i danni ed i rischi della subsidenza sono noti a tutti.”
Soddisfazione è stata espressa anche dal Presidente del Consorzio di bonifica Adige Po (con sede a Rovigo), Mauro Visentin. ospite della manifestazione in una delle sue sedi rodigine. A chiudere la mattinata, prima del tradizionale pranzo sociale, la Santa Messa nel Tempio della Rotonda, celebrata per la prima volta dal nuovo vescovo di Adria-Rovigo, Pierantonio Pavanello, presente anche al convegno per una delle sue prime uscite istituzionali.

VINCENZI: “DIFENDERE L’ACQUA PER DIFENDERE L’ECONOMIA DEL PAESE ITALIA
SERVONO URGENTEMENTE I BANDI PREVISTI DAL PNSR”

“La recente legge sulla difesa del suolo approvata dalla Regione Lombardia è un atto di coraggio, che deve diventare esempio nazionale, perché introduce principi, come l’invarianza idraulica, da tempo sostenuti dai Consorzi di bonifica cui, per altro, la normativa riconosce competenze come ente di area vasta; non possiamo per altro evitare di sottolineare che analogo provvedimento nazionale contro il costante consumo di suolo giace invece da tempo in Parlamento.”
Ad affermarlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e della Acque irrigue (ANBI), intervenendo al convegno “Lombardia d’acqua”, organizzato a Milano da ANBI Lombardia, presenti ben 4 assessori regionali.
“Difendere l’uso agricolo, quindi irriguo, dell’acqua – ha insistito il Presidente ANBI – significa non solo tutelare l’ambiente, ma salvaguardare l’economia del Paese. Se è vero che la disponibilità di risorsa idrica incrementa notevolmente la produzione lorda vendibile nel settore primario, da cui dipende l’84% del made in Italy agroalimentare, è altrettanto vero che non ci sarebbe un paesaggio ricco di biodiversità e quindi volano per il turismo, se non ci fosse acqua nei 180.000 chilometri del reticolo idrografico mino! re, gestito dai Consorzi di bonifica. Per questo è importante avere candidato il paesaggio irriguo lombardo a patrimonio Unesco, perchè significa contribuire a diffondere la cultura del nostro territorio. Gli evidenti cambiamenti climatici – ha proseguito Vincenzi – obbligano però alla programmazione delle risorse idriche; per questo, ai primi segnali di una stagione siccitosa, abbiamo sollecitato l’istituzione tempestiva di cabine di regia per una gestione della risorsa idrica, che contemperasse i diversi interessi nel rispetto delle priorità d’uso previste dalla legge. Di fronte ad un’Europa spesso sorda alle esigenze dell’agricoltura italiana – ha concluso il Presidente ANBI – serve fare squadra ad iniziare dall’ormai urgente necessità di varo dei bandi previsti dal Piano Nazionale di Sviluppo Rurale.”
Nell’occasione del convegno “Lombardia d’Acqua” è stata anche inaugurata l’omonima mostra fotografica di 10 maestri dell’obbiettivo; articolata in 4 sezioni,è allestita in Palazzo Lombardia, dove resta aperta fino al 15 Aprile p.v. .

TOSCANA – INSIEME PER UN PROGETTO TERRITORIALE

Ammonta a € 3.599.616,00 l’importo per 14 progetti nei vari territori montani di competenza del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo): sono le richieste di finanziamento presentate dall’ente consortile, dopo una attenta analisi fatta con le Unioni dei Comuni del comprensorio, per interventi a valere sul Programma Sviluppo Rurale (P.S.R.) della Toscana 2014-2020, relativi al consolidamento ed alla realizzazione di briglie, argini e difese di sponda unitamente al consolidamento di elementi franosi, che insistono sul reticolo idraulico montano. Si tratta di un sistema di interventi, volto a mettere in sicurezza le “parti alte” del reticolo idrografico consortile, che comportano rischi idraulici ed ambientali sia in loco che per le zone di pianura.
Numerosi e diversificati sono i tipi di intervento che sono stati presentati: consolidamento e stabilizzazione di sponde, adeguamento funzionale di opere quali briglie e difese di sponda, messa in sicurezza di versanti in frana; un dato significativo questo, che conferma quanto l’ente consorziale sia sempre più identificato come lo strumento in grado di catalizzare le esigenze territoriali, formalizzarle e quindi metterle in atto dal punto di vista operativo. I progetti riguardano diverse aree montane-forestali, che vanno dal Casentino alla Valdichiana aretina e senese, passando per il Pratomagno e la Valtiberina. Soddisfazione per l’intesa raggiunta è stata espressa anche da parte delle singole Unioni dei Comuni.

MARCHE – CHI FA DA SE’ (NON) FA PER TRE

“Entro l’estate tutti i fossi di Monteprandone saranno liberati da ostruzioni vegetali e da detriti”: a prometterlo è l’Amministrazione Comunale, il cui primo cittadino si è recato fino a Pesaro, nella sede del Consorzio di bonifica Marche, per mettere le basi di una convenzione per la manutenzione dei corsi d’acqua. Il Comune intende trasferire risorse ulteriori per arrivare alla mitigazione del rischio idraulico, essendo il territorio di Monteprandone (soprattutto per la parte bassa del comune) storicamente soggetto ad esondazioni, non soltanto del fiume Tronto, ma anche dei suoi affluenti. E’ certo, però, che da soli Comuni ed ente consortile non possono affrontare temi, che si trascinano da anni ed è per tale motivo che il Consorzio si è reso disponibile a lavorare in diretta derivazione della Regione Marche (Assessorato alla Difesa del Suolo) per rilanciare un Accordo di Programma con il Ministero dell’Ambiente, che porti nelle Marche le risorse necessarie ad affrontare gli interventi necessari.

LOMBARDIA – COMPLETATA L’APERTURA DEL PANPERDUTO

Ha avuto luogo, con una grande adesione di pubblico nel sito del Panperduto, l’apertura del Museo delle Acque Italo-Svizzere, dopo il rinvio di una settimana per via delle condizioni meteo poco favorevoli: vi è stata possibilità di accedere al polo museale con visite guidate, nel contesto di una pianificazione sistematica del servizio, che inaugura il nuovo corso del sito all’insegna di un’impronta anche turistico-ricettiva. Il “Panperduto” è stato così al centro di un’affluenza di pubblico importante, che fa ben sperare per il futuro del suggestivo luogo. Il Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) ha lavorato molto per permettere questo traguardo; non a caso, a ricevere i visitatori c’era la figura di Eugenio Villoresi, in compagnia di altri illustri ingegneri, che hanno lasciato un segno nella storia della costruzione delle dighe e di questo caratteristico territorio. Per una g! iornata, ai piedi dell’opera di presa, il tempo è parso essersi fermato.

TOSCANA – A SCUOLA CON IL CONSORZIO

E’ stato presentato anche a Quarrata, nel corso di una mattinata di inaugurazione alla scuola media dell’Istituto Comprensivo “Bonaccorso da Montemagno”, il progetto, che vede impegnati i ragazzi di alcune classi prime e seconde.
Si tratta di “I LOVE CBMV – FLUMINA”, un percorso didattico alla scoperta dei corsi d’acqua del territorio, promosso dal Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze) in collaborazione con l’associazione Eta Beta onlus e reso possibile grazie all’interessamento della scuola e dell’Amministrazione Comunale.
La prima lezione aperta con tutti i ragazzi è servita a sottolineare l’importanza della conoscenza del territorio, che circonda i ragazzi e della formazione in materia di prevenzione dai rischi legati all’ambiente; le attività sono quindi proseguite con il laboratorio Flumina, un sistema di simulazione fluviale, capace di riprodurre un bacino idrografico, dovei ragazzi sono direttamente coinvolti, mettendo “le mani nel fiume” per costruire e gestire opere e sistemazioni idrauliche.

EMILIA ROMAGNA – PEDERZOLI CONFERMATO PRESIDENTE ANBI ER

Nel giorno di San Benedetto da Norcia, Patrono dei bonificatori, la rete dei Consorzi di bonifica dell’Emilia Romagna ha rinnovato i vertici di ANBI ER: alla Presidenza &egrav! e; stato rieletto all’unanimità Massimiliano Pederzoli, 56 anni, imprenditore agricolo e che nei giorni scorsi era stato riconfermato alla guida del Consorzio di 2° grado C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo; sarà affiancato da due vicepresidenti: Giovanni Tamburini (presidente del Consorzio di bonifica Renana) e Roberto Brolli (presidente del Consorzio di bonifica Romagna). Tra le priorità di inizio mandato indicate c’è un rinnovato e potenziato impegno verso le zone montane colpite da dissesto idrogeologico, la partecipazione alle attività di pianificazione per la applicazione delle direttive europee “Acqua” ed “Alluvioni”, l’incentivazione delle attività di divulgazione sui valori dell’acqua e sulle attività svolte dagli enti consorziali a salvaguardia del territorio, a sostegno dell’economia e per la difesa idraulica delle comunità.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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