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da: Ufficio Stampa Crossroads

Giovedì 19 marzo, la sedicesima edizione del festival itinerante Crossroads, organizzato da Jazz Network e dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, porterà all’Oratorio dell’Annunziata di Solarolo (RA) due musicisti di ampia notorietà come il cantante Raiz e il chitarrista Fausto Mesolella (inizio concerto alle ore 21).

In questa tappa del loro “Dago Red Tour” Raiz e Mesolella mostreranno come sia possibile fondere il più grande repertorio rock alla musica partenopea, lavorando con arguzia e jazzistica sapienza sulle strutture armoniche, tematiche e ritmiche. Il concerto è realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Solarolo. Biglietti: intero euro 10, ridotto 8.

“Dago Red”, già disco e ora concerto, è una girandola combinatoria, un ebbro abbandonarsi alle possibilità di intrecci narrativi mai prima immaginati tra melodie partenopee e canzoni provenienti da galassie lontane: gli Who di See Me Feel Me che sfumano in Tu ca nun chiagne, il Jimi Hendrix di Third Stone from the Sun che orbita dentro ‘O surdato ‘nnammurato per poi uscirne trasformato in una canzone di George Harrison. E poi ancora Leonard Cohen, i Gogol Bordello e via geneticamente modificando: si rimane senza fiato, come in una discesa a perdifiato lungo le montagne russe, davanti alla sorpresa ogni volta rivelata dalle immaginifiche performance di due musicisti eclettici come Raiz (Almamegretta) e Fausto Mesolella (Avion Travel).
Dago Red è il vino rosso dei guappi italo-americani, che ha ispirato gli omonimi racconti di John Fante e ora dà il nome a una nuova inebriante miscela, questa volta musicale. Raiz e Mesolella trascinano con sé il pubblico in una sorta di ‘passatempo’ d’autore, un caleidoscopio di accostamenti imprevedibili, in cui i confini stilistici sembrano esistere solo per essere scavalcati.
Raiz (al secolo Gennaro Della Volpe, nato a Napoli nel 1967) è celebre come voce degli Almamegretta sin dalle origini del gruppo, all’inizio degli anni Novanta. Lasciata la band che gli ha dato fama, Raiz ha dato il via alla sua carriera da solista, oltre a collaborazioni con Pino Daniele, Stewart Copeland, Bill Laswell, Asian Dub Foundation, Roy Paci, Teresa De Sio, Rita Marcotulli… Nel 2013 è tornato stabilmente con gli Almamegretta, partecipando anche al Festival di Sanremo.
Fausto Mesolella, nato a Caserta nel 1953, è dal 1986 il chitarrista della Piccola Orchestra Avion Travel. La sua musica va però ben oltre questo popolare gruppo: ha collaborato infatti anche con Nada, Andrea Bocelli, Gianmaria Testa, Gianna Nannini, Paolo Conte, Samuele Bersani… Con il fido Peppe Servillo e jazzisti come Danilo Rea, Javier Girotto, Furio Di Castri, Gianluca Petrella ha dato vita a notevoli spettacoli dedicati alle musiche di Domenico Modugno.

Informazioni:
Jazz Network, tel. 0544 405666, fax 0544 405656, e-mail: ejn@ejn.it
website: www.crossroads-it.org – www.erjn.it

Indirizzi e Prevendite:
Oratorio dell’Annunziata, Via Foschi 5. Biglietteria serale dalle ore 19.
Informazioni e prenotazioni: tel. 0544 405666 (lun-ven ore 9-13), ejn@ejn.it; Biblioteca Comunale di Solarolo, tel. 0546 618471 (lun, mer e ven ore 14-19, gio ore 9-13, sab ore 10:30-12), biblioteca@comune.solarolo.ra.it.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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