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Da: FAI Giovani Ferrara

Nelle settimane di lockdown la bellezza dell’Italia ci è mancata, per questo il FAI – Fondo Ambiente Italiano propone un doppio appuntamento per tornare a scoprirla in sicurezza. Il 27 e 28 giugno, da nord a sud, le delegazioni di tutta Italia proporranno ai visitatori una formula speciale ed inedita, le Giornate FAI all’aperto. Una formula che permetterà di rispettare il necessario distanziamento sociale, grazie alla partecipazione su prenotazione, senza però perdere il tradizionale spirito di gioia e serenità che da sempre contraddistingue le Giornate FAI.
La delegazione FAI di Ferrara e il Gruppo FAI Giovani Ferrara accompagneranno i visitatori tra le bellezze paesaggistiche e la storia di Villa La Mensa, facente parte del circuito delle delizie estensi, a Sabbioncello San Vittore (Copparo). Accanto al Po di Volano, i visitatori potranno, nella magica quiete della rigogliosa campagna ferrarese, ammirare questa residenza di origine quattrocentesca, attualmente oggetto di un importante cantiere di restauro, il cui sontuoso passato è testimoniato dalle sue stratificazioni architettoniche ed artistiche, come la torre, il bel loggiato, le articolate decorazioni pittoriche di pareti e soffitti e gli stucchi, tracce raccolte in un palinsesto tutto da interpretare.
Villa Mensa sarà visitabile tramite prenotazione obbligatoria, da effettuare online (sul sito giornatefai.it) fino a esaurimento posti, e non oltre le ore 15.00 del 26 giugno. Al momento della prenotazione online verrà richiesto un contributo per il FAI (a partire da 3 euro per gli iscritti, da 5 per i non iscritti): un aiuto importantissimo per permettere di continuare quelle attività di restauro, tutela, valorizzazione del patrimonio d’arte e natura italiano in cui il FAI si impegna da 45 anni.
I turni di visita a Villa Mensa saranno sette in ognuna delle due giornate (durata visita 1 ora compresi accrediti e protocollo covid-19), con partenza rispettivamente alle ore 10-11-12 in mattinata e 14-15-16-17 durante il pomeriggio. Il percorso di visita individuato convivrà con la presenza del cantiere di restauro (si consigliano quindi calzature appropriate), concentrandosi per motivi di sicurezza in aree defilate dal vivo dei lavori, ovvero nell’area verde che circonda la villa e nella loggia. Come sempre, anche in questa occasione sarà possibile in sito iscriversi al FAI o rinnovare la propria iscrizione.
Importante ricordare inoltre che Villa Mensa, per la quale apertura si ringrazia il Comune di Copparo, è stata scelta in questo 2020 come LUOGO DEL CUORE sostenuto dalla Delegazione FAI Ferrara e dal suo gruppo Giovani. La campagna “I Luoghi del Cuore” promossa dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo, è il più importante progetto italiano di sensibilizzazione sul valore del patrimonio del nostro paese, che permette ai cittadini di segnalare al FAI attraverso un censimento biennale i luoghi da non dimenticare. C’è tempo fino al 15 dicembre prossimo per partecipare alla 10ª edizione del censimento, votando il proprio luogo preferito sul sito https://www.fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/i-luoghi-del-cuore/
Per restare aggiornati sulle iniziative del FAI sul nostro territorio o diventare volontari, seguite la pagina facebook del gruppo FAI Giovani Ferrara!

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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