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da: Ufficio Stampa M5S Emilia-Romagna

Bocciato un emendamento presentato dal M5S al bilancio di assestamento che avrebbe comportato uno sconto dello 0,92 per cento per le attività commerciali aderenti alla campagna della Regione “Slot freE-R”. Silvia Piccinini: “Il Pd ha sollevato dubbi tecnici ma lo stesso provvedimento è stato adottato da almeno 7 Regioni senza che nessuno abbia mai sollevato dubbi di legittimità. Basta perdere tempo, serve un segnale deciso contro il gioco d’azzardo”.

“Mentre il Governo dà il via libera all’invasione di slot machine e sale bingo, il Pd e la Giunta dell’Emilia-Romagna preferiscono restare immobili contro il gioco d’azzardo”. È questa l’accusa di Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, dopo la bocciatura da parte della maggioranza di un emendamento presentato dal M5S al bilancio di assestamento in cui si chiedeva l’introduzione di un taglio dell’Irap per quegli esercizi commerciali che avessero detto no alle slot machine nei propri locali. “Come ha dimostrato la vergognosa vicenda del Balloon Festival di Ferrara e della Festa del Pd di Ravenna, dove si è deciso di ospitare uno stand di un casinò di San Marino con tanto di tavolo verde, Giunta e PD preferiscono nascondere ancora una volta la testa sotto la sabbia facendo finta di non vedere – spiega Silvia Piccinini – Davanti all’offensiva del Governo che getterà intere famiglie sul lastrico a causa della moltiplicazione di slot machine e sale Vlt bisognava dare un segnale forte. La nostra proposta di riduzione dell’Irap a quegli esercenti che avessero detto no alle slot, e di conseguenza quella di aumentare l’aliquota a quelli che continuassero ad investire sulle macchinette mangiasoldi, era una proposta seria e che poteva dare fin da subito risultati concreti. E invece il Pd si è trincerato dietro la scusa che questo tipo di provvedimento non poteva avere attuazione a causa di una fantomatica difficoltà tecnica evidenziata dagli uffici regionali. Peccato che in altre realtà quella del taglio dell’Irap sia già realtà”. Piemonte, Lombardia, Veneto, Umbria, Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Puglia, infatti, hanno da tempo adottato la proposta avanzata dal M5S dell’Emilia-Romagna senza che venisse sollevato nessun dubbio di legittimità o applicazione. Nello specifico la proposta consisteva in una riduzione dello 0,92 per cento, già dal 2016, dell’aliquota IRAP a favore di quei soggetti che avessero aderito alla campagna della Regione “Slot freE-R” e di una maggiorazione della stessa misura per quelli dove risultassero installati gli apparecchi per il gioco d’azzardo. “Capiamo l’imbarazzo del Pd nel voler affrontare un argomento, quello del sostegno al gioco d’azzardo che sembra essere entrato nel manifesto politico di Renzi e della sua maggioranza, ma prospettare dubbi legislativi su una norma che tra l’altro è stata adottata da Regioni di certo non governate dal M5S è francamente incredibile – conclude Silvia Piccinini – Per questo, visto che si è deciso di prendere tempo per poter valutare meglio la situazione ci aspettiamo che, fin dalle prossime Commissioni, il tema venga affrontato in modo serio e articolato. Basta giocare con la vita delle persone”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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