Giardino delle Duchesse, Fochi (M5S): ricreiamo un giardino rinascimentale
Tempo di lettura: 3 minuti
Da ufficio MoVimento5Stelle Ferrara
Una delle incognite più affascinanti, dal punto di vista urbanistico e turistico ma anche culturale, è di sapere come verrà gestito lo spazio aperto denominato “Giardino delle Duchesse”, peraltro già utilizzato in passato per mercatini, spettacoli, pista del ghiaccio e altre occasioni commerciali e non.
Si tratta di uno spazio con due accessi (via Garibaldi sul lato sud e largo Castello sul lato nord) nel quale si gioca una parte non trascurabile della fruibilità di una zona nevralgica del centro storico e della zona pedonale di Ferrara.
Il Movimento 5 Stelle di Ferrara, attraverso una mozione del consigliere Claudio Fochi (allegata), propone di utilizzare tale cortile interno per creare, in modo sperimentale o permanente, un giardino rinascimentale, degno collegamento pedonale fra l’antica piazza di corte, palazzo Marchionale poi Ducale (oggi piazza Municipale e palazzo Municipale) e il lato sud del Castello Estense, in spazi frequentati, tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo dalla Corte Estense e sicuramente vissuti dal Duca Ercole I° d’Este e dalle sue figlie Isabella e Beatrice, da Lucrezia Borgia, dal marito Alfonso d’Este, da Ludovico Ariosto – che nei pressi fece allestire anche un teatro stabile.
Tale proposta, che illustra in dettaglio come non sia affatto impossibile ricostruire un giardino rinascimentale o un brolo (di tradizione medioevale che tuttavia persiste in epoca rinascimentale) – vista l’abbondanza delle descrizioni dettagliate nelle fonti archivistiche (anche a livello locale) sia per quanto riguarda le specie vegetali e arboree sia per quanto riguarda le conformazioni di giardini formali rinascimentali – invita la Giunta a prendere in considerazione la possibilità di riallestire uno spazio verde rinascimentale che si concretizzi come un valore aggiunto, in pieno centro storico, dal punto di vista turistico ambientale ed urbanistico. Nella mozione si suggerisce, inoltre, di avvalersi, per la progettazione, di numerose sinergie locali che hanno pienamente dimostrato di sapersi occupare della gestione e cura di zone verdi e giardini storici, dagli uffici comunali competenti del verde pubblico, al Garden Club, a chi ha organizzato e gestito Interno Verde, a Giardini Estensi, all’istituto professionale Navarra, per citarne alcuni. I punti di riferimento non mancano. Facili e suggestive potrebbero essere anche sinergie, in chiave scenografica e logistica, da innervarsi con le rievocazioni storiche curate dall’Ente Palio.
Lo spazio aperto venne descritto in epoca rinascimentale come un giardino strutturato a croce (come persiste attualmente) con una fontana dorata al centro. Spazio che, qualora ricreato non solo darebbe alla nostra Città uno spazio verde supplementare e qualificato in un centro storico, drammaticamente povero di verde, ma potrebbe costituire un richiamo turistico come succede in dozzine di giardini rinascimentali italiani, alcuni citati nella mozione del M5S.
Naturalmente, il tutto subordinato non solo al parere della Soprintendenza alle Belle Arti ma anche ai lavori di ristrutturazione previsti negli edifici in muratura che circondano il cortile.
Siamo convinti che, in una città inserita nei luoghi protetti dell’Unesco proprio in virtù della sua tradizione rinascimentale, un giardino formale di ispirazione 400esca o 500esca si integrerebbe in modo virtuoso e, anche se vi sarebbero minori introiti comunali per oneri di occupazione di suolo pubblico (mercatini, fiere, bancarelle …), ciò sarebbe compensato da un asset supplementare da valorizzare come risorsa turistica.
Ferrara film corto festival
Iscrivi il tuo film su ferrarafilmcorto.it
dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.
Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it