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da: organizzatori

LietoColle e pordenonelegge.it da ques’anno hanno deciso di affiancare alla collana “Gialla”, dedicata ai giovani poeti, la “Gialla oro”, una collana per poeti già editati e affermati.
Dopo due anni di valorizzazione di giovani poete e poeti, con otto pubblicazioni (i nomi dei giovani poeti finora pubblicati: 2014 – Tommaso Di Dio, Clery Celeste, Giulio Viano, Giulia Rusconi, 2015 – Sebastiano Gatto, Greta Rosso, Maddalena Lotter, Daniele Mencarelli), la collana – seguendo un itinerario rovesciato rispetto alle consuetudini editoriali – si apre con il nuovo spazio Gialla Oro, che verrà occupato dalla poesia di autori con un cammino riconosciuto nel panorama nazionale e internazionale.
“Gialla Oro – spiegano i promotori – nasce dalla consapevolezza che vi è un’attesa di poesia oltre i luoghi, in verità sempre più angusti, presso i quali la scrittura poetica trova oggi casa, e che vi è una richiesta di una partecipazione più ampia e condivisa. La collana si candida ad accogliere opere che hanno una voce di necessità e allo stesso tempo il carattere della fiducia nella continuità di una tradizione.”
Gialla Oro dunque, sulla scia del progetto originale della Gialla e del lavoro svolto con i giovani che hanno offerto e offrono il loro contributo, arricchirà di nuove proposte editoriali il panorama della poesia nazionale, si propone come crocevia di un dialogo tra la parola che si consegna al lettore in forma di libro e i luoghi reali e virtuali dove il confronto avviene nel segno del dialogo, della lettura e dell’ascolto.
Sarà il nuovo volume di Gian Mario Villalta, “Telepatia a inaugurare Gialla Oro con 19 poemetti inediti. Gialla Oro proseguirà con le nuove raccolte di Luciano Cecchinel, Maria Grazia Calandrone e di Gaia Danese, quest’ultima accompagnata dalla traduzione in spagnolo del poeta Juan Carlos Reche. Nel progetto è prevista la pubblicazione ogni anno di tre volumi italiani e di un volume bilingue, con traduzione verso una delle lingue europee, per favorire le relazioni e il dialogo tra le culture poetiche dell’Unione. Con “Telepatia” di Gian Mario Villalta sarà in libreria anche “L’orfano” di Marco Pelliccioli, accompagnato da una nota di Maurizio Cucchi, prima uscita 2016 della “Gialla” LietoColle/pordenonelegge.it. Un altro protagonista 2016 della Gialla sarà Alessandro Grippa, esordiente assoluto, e le uscite si completeranno con le raccolte di due giovani autrici da tempo seguite dagli appassionati di poesia: Azzurra D’Agostino e Francesca Serragnoli. Le collane “Gialla” e “Gialla Oro” saranno curate da Augusto Pivanti.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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