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Comunicazione Panathlon Club Ferrara.

Cambio ai vertici del CONI “provinciale” di Ferrara, o meglio staffetta tra panathleti, con Ruggero Tosi che succede a Luciana Boschetti Pareschi, che, dopo aver presieduto l’Ente dal 2005 al 2012 ed esercitato la carica di Delegato dalla riforma ad oggi, passa la mano al suo ex Coordinatore dello Staff Tecnico.

Quello di Ruggero Tosi, ferrarese classe 1959, è un profilo di altissimo livello: entrato a far parte dell’Organismo Territoriale nel 1982, prima come componete dello Staff Tecnico e del Consiglio Provinciale, per poi diventare nel 2003 Coordinatore dello Staff Tecnico. Durante tutto questo periodo ha portato avanti il suo lavoro come Vigile del Fuoco e si è impegnato anche in politica, dal 2009 al 2019, come Consigliere Comunale di Ferrara, nel secondo mandato come Presidente della Commissione Consiliare “Sport e Decentramento”, il che lo rende estremamente competente a ricoprire la nuova carica.

La storia sportiva di Tosi inizia come pallavolista della 4 Torri, della quale è stato per tanti anni giocatore, prendendo parte anche al campionato di A dal 1980 al 1982 (la prima partecipazione per Ferrara), poi come allenatore dalle 9 promozioni tra le serie B e C, direttore sportivo e responsabile tecnico. Tutta questa esperienza non è passata inosservata in FIPAV, che lo ha nominato docente regionale formatore e fiduciario provinciale per gli allenatori.

Di pari passo con la crescita “professionale” in campo pallavolistico sono arrivate le attività in ambito CONI, dove, in virtù dei ruoli ricoperti, ha collaborato alla stesura delle guide didattiche “Dall’attività motoria al Giocosport”, scritte nell’ambito del progetto territoriale con il quale il Comitato di Ferrara ha introdotto l’attività motoria nella scuola primaria, svolta con l’ausilio di consulenti esterni laureati in Scienze Motorie, formati operativamente attraverso le guide, specifici corsi e la supervisione dello Staff. Una attività all’avanguardia iniziata nel 1995 e che ha posto al centro il problema, e fornito una soluzione, rispetto alla mancanza dell’esperto di educazione fisica nell’organico della scuola primaria.

L’incarico di Coordinatore Tecnico, e quello che ne è conseguito di docente della Scuola Regionale dello Sport, lo ha portato a svolgere innumerevoli corsi di formazione e la creazione di un vero e proprio piano didattico che, attuato nell’ambito della convenzione con l’Ufficio Scolastico Regionale, ha consentito di formare negli anni centinaia di insegnanti ed educatori.

L’ampio lavoro svolto a livello provinciale lo ha portato ad importanti compiti anche in Regione, venendo nominato Capo Delegazione per i Trofei CONI svolti a Caserta (2014), Lignano Sabbiadoro (2015) e Cagliari 2016. Nell’edizione “di casa” svoltasi a Rimini nel 2018 ha fatto parte dello Staff Organizzativo, con il ruolo di Responsabile per l’organizzazione della Cerimonia di Apertura.

Buon lavoro quindi a Tosi, che saprà portare avanti quanto fatto in questi anni dal “nostro” CONI, che ha fatto in modo di essere sempre molto presente nel Territorio, anche negli anni più difficili della struttura territoriale, diventando punto di riferimento per lo svolgimento dei campi estivi multidisciplinari, gli Educamp, nell’evoluzione dei Centri di Avviamento allo Sport nei nuovi Centri CONI, continuando sempre nel suo impegno di promozione della attività motoria nelle scuole e celebrando Talenti e “Stelle” della nostra provincia.

Per sua volontà lascia la guida del CONI ferrarese, nel quale era entrata nel 2000 come vicepresidente di Francesco Conconi, Luciana Pareschi, e lo fa ringraziando le sue società sportive, le istituzioni e tutti quelli con i quali ha avuto modo di collaborare:

“Ringrazio chi mi è stato vicino in questi anni, le Associazioni Sportive del Territorio, le Istituzioni, le Autorità Civili, il Comitato Paralimpico, gli amici del Panathlon, degli Azzurri d’Italia, tutte le associazioni legate a vario titolo al mondo dello sport, e, naturalmente, tutti i collaboratori del Coni di Ferrara che in questi anni mi hanno supportata nell’organizzazione delle varie attività, progetti e manifestazioni realizzate.

È stato un onore e un piacere lavorare con tutti voi, cosa che comunque conto di continuare a fare seppure in altri ruoli, nei quali sono proiettata ad impegnarmi ancora di più (finché le mie facoltà mentali me lo consentiranno, anche se la carrozzeria è un po’ ammaccata).

In questo triste momento storico, per lo sport e non solo, voglio augurare a tutta la Famiglia Sportiva, nessuno escluso, una immediata ripartenza, lasciandovi un consiglio: state uniti! Provate a risolvere assieme i tanti gravi problemi del momento, con sincera collaborazione, senza pregiudizi. Perché ricordate che nessuno sarà in grado di uscire da solo da questa difficile prova.”

 

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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