Skip to main content

Da: Info Delta 2000

Si è tenuto a Venezia il terzo meeting di progetto tra i partner di “INNOCULTOUR – Innovazione e promozione del patrimonio culturale dell’Adriatico come driver per lo sviluppo turistico”, progetto transfrontaliero inserito nel programma Interreg Italia-Croazia, che punta ad accrescere la visibilità di siti di rilevanza culturale e ambientale della costa adriatica meno noti al grande pubblico.

Capofila del progetto è il Gal Delta 2000; nel territorio del Delta il progetto coinvolge il Museo del Bosco e del Cervo e il territorio di Mesola e il Museo del Sale e il territorio delle Saline di Cervia. Questi siti saranno inseriti all’interno di una rete di promozione culturale e turistica e saranno dotati di strumenti tecnologici innovativi per favorirne la fruizione da parte dei visitatori.

Oltre ai rappresentanti di Delta 2000, al meeting veneziano hanno partecipato gli altri partner: per l’Italia la Regione Veneto e la Regione Molise, per la Croazia l’agenzia di sviluppo spalatina RERA e il Museo di Storia Naturale della storica città di Fiume.

Per DELTA 2000 erano presenti Mauro Conficoni, Consigliere delegato, Angela Nazzaruolo, coordinatore e Marzia Cavazzini, project manager.

“Il meeting è stato l’occasione per i partner di confrontarsi sullo stato di avanzamento delle attività realizzate finora e su come organizzare le nuove azioni: in particolare la definizione di un concorso di idee per la raccolta di studi di fattibilità, finalizzati a identificare come strutturare siti museali e aree partner attraverso l’uso delle nuove tecnologie, al fine di rendere più innovativo il patrimonio culturale e di rafforzarne l’accessibilità”, sottolineano Conficoni e Nazzaruolo

Durante il meeting si è potuto visitare il museo Civico della Laguna Sud di Chioggia, uno degli otto siti che in Veneto verrà coinvolto nelle attività progettuali.

Con l’occasione del meeting, la Regione Veneto ha inoltre organizzato il convegno dal titolo “Raccontare il territorio, comunicare l’Europa. Strategie di promozione culturale e turistica nell’area adriatica”. L’evento – rivolto agli operatori del settore turistico e museale, a ricercatori e studenti – è stato dedicato alla identificazione delle strategie per incoraggiare efficacemente il pubblico a scoprire il patrimonio culturale dell’area adriatica.

Durante la mattinata si sono susseguiti interventi di esperti e tecnici del settore: dopo Luisella Pavan-Woolfe, Direttore dell’Ufficio di Venezia del Consiglio d’Europa e Valentina Galan, Direttore del Coordinamento servizi culturali territoriali della Regione Veneto, che hanno aperto i lavori, si sono alternati interessanti interventi e relazioni coordinati da Aurora di Mauro dell’Ufficio Musei della Regione del Veneto. Il seminario è iniziato
con l’intervento dell’Arch. Loretta Zega, Direttrice del Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra (VE), sull’importanza di fare rete tra realtà coinvolte nella conservazione e promozione culturale e turistica congiunta con la presentazione del caso della bigliettazione unica creata per una serie di musei statali e civici dell’area di Venezia e Rovigo presentato da Arch. Loretta Zega, Direttrice del Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra (VE).

A seguire Stefan Marchioro della Direzione Turismo del Veneto ha presentato le linee guida del Piano Strategico di Sviluppo Turistico nazionale, evidenziando l’importanza di cogliere le opportunità derivanti della sharing economy e del suo potenziale impatto sul settore turistico; diversamente il rischio è quello di perdere un importante occasione di sviluppo economico.

Nicole Moolhuijsen, ricercatrice, Università Ca’ Foscari di Venezia, ha portato un importante contributo sull’analisi dei pubblici e dei flussi ed infine Massimiliano Zane, progettista culturale, ha dato un importante contributo con esempi concreti di quali possono essere le tecnologie che possono essere utilizzate in un contesto culturale e museale attorno al tema dell’impiego delle nuove tecnologie per dare valore aggiunto al patrimonio culturale sottolineando come questa debba essere considerata come un mezzo, mai un fine, affinché il protagonista sia sempre il contenuto e non il contenitore.

Nei prossimi mesi, i partner di Innocultour metteranno a frutto anche questi importanti contributi attraverso interventi concreti: l’obiettivo è identificare le migliori tecnologie per consentire al patrimonio culturale e storico di fungere da importante elemento di sviluppo territoriale ed economico.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it