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Da FuturPera

FERRARA – BPER Banca, alla guida di uno dei principali gruppi bancari italiani, è main sponsor di FuturPera 2017, a Ferrara Fiere dal 16 al 18 novembre 2017. «Un sostegno concreto a un evento che promuove lo sviluppo di un comparto e di una filiera produttiva molto importanti», spiega Antonio Rosignoli, Direttore Generale di Nuova Carife (Gruppo BPER).

«BPER Banca nasce nel 1867 – afferma Rosignoli – come Banca Popolare di Modena, in un territorio fortemente vocato all’agricoltura, e sin dalla sua nascita si è impegnata per essere un punto di riferimento per i professionisti del settore. Ora abbiamo formato una divisione centrale che si occupa di fornire una consulenza a 360 gradi: dal conto corrente “verde” sino all’intermediazione tra le aziende e i principali enti regionali, nazionali ed europei. Anche a Ferrara ho voluto un vero e proprio pool di esperti, che propongono soluzioni alle imprese per favorirne la crescita e farle andare sempre più verso un tipo di agricoltura innovativa, che mi piace definire 4.0».

Uno degli obiettivi di BPER Banca è dunque proseguire su questa linea, dimostrando sempre maggiore attenzione verso i cambiamenti e le necessità dei coltivatori. In questo contesto non poteva mancare il sostegno a un evento come FuturPera, dove si guarda al futuro di un comparto strategico.

«Quando l’Oi Pera, una delle organizzazioni più rappresentative in materia, ci ha proposto di sostenere il Salone Internazionale della Pera – continua Rosignoli – non potevamo che accettare e contribuire alla valorizzazione di un prodotto fondamentale per l’agricoltura del nostro Paese, per il quale vantiamo una tradizione riconosciuta in tutto il mondo. Negli ultimi anni, oltretutto, abbiamo riscontrato con grande soddisfazione un forte interesse da parte dei giovani che alimenta fortemente la speranza di innovazione, perché i ragazzi hanno voglia di fare e utilizzare tecniche e strumenti nuovi e moderni. Per questo – conclude il Direttore – incrementeremo ancora di più i servizi per dare maggiori opportunità di crescita al settore primario».

FuturPera è un evento ideato e organizzato da Oi Pera (Organizzazione Interprofessionale) e Ferrara Fiere e Congressi con il supporto di A&A Broker assicurativi, BPER Banca e Camera di Commercio di Ferrara.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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