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da: ufficio stampa Hera

I primi dati sulle perdite idriche: sull’intero territorio, in 3 mesi, sono già 2.500 le domande di rimborso arrivate alla multiutility. Grazie al fondo, un aiuto a chi ha subìto fughe accidentali. Nelle prossime settimane i primi addebiti in bolletta

In 3 mesi già oltre 2.500 richieste di rimborso, boom a Ferrara (552)
Il Fondo Fughe Acque, pensato da Hera per proteggere i cittadini dagli oneri dovuti ai maggiori consumi causati da perdite d’acqua accidentali e occulte sulla rete privata, comincia ad operare.
Dall’1 luglio, data di avvio del Fondo, al 30 settembre sono già 552 a Ferrara le richieste di rimborso arrivate a Hera, ben 2.524 sull’intero territorio gestito. Una cifra consistente, in linea con le previsioni della multiutility, che stima circa 10 mila perdite occulte ogni anno, con conseguenti consumi anomali anche per diverse migliaia di euro.
Segno, dunque, che quello delle fughe è un problema sentito e che il Fondo va nella giusta direzione, che è quella di venire incontro alle esigenze dei propri clienti e, in particolare, di tutelare le categorie “economicamente più esposte”.

1.600 euro l’importo medio delle bollette per cui si chiede il rimborso
In base ai dati storici delle richieste arrivate a Hera attraverso il Fondo, la bolletta media in caso di fughe si aggira sui 1.600 euro, con punte che arrivano anche ai 10 mila euro. L’azienda sta ora lavorando tutte le domande, accordando i rimborsi per le bollette che hanno ecceduto dell’80% il consumo medio dell’utente come previsto dal regolamento.
A Ravenna e Rimini, territori su cui il Fondo Fughe funziona già da diversi anni, le richieste sono state numerose, rispettivamente 560 e 370, in linea con i trend passati. Questo perché i clienti conoscono già lo strumento e hanno saputo apprezzare questa copertura di solidarietà.
Ma anche in province in cui il Fondo è appena stato lanciato le domande sono state tantissime: 383 a Bologna, 307 a Modena, 203 a Forlì-Cesena.

Nei prossimi giorni i primi addebiti in bolletta
Hera ricorda che, seppure la copertura del Fondo Fughe sia attiva già da luglio, al fine di informare adeguatamente gli utenti le relative quote di adesione inizieranno a essere scalate nelle bollette a partire dalla seconda metà di ottobre: si tratta di 1,25 euro mensili (+ Iva al 10%) per contratto, addebitati in ogni bolletta fino a coprire l’importo previsto di 15 euro annui.
Nel caso di condomini in cui il contratto è stipulato dall’amministratore e quindi unico per tutto l’edificio, l’importo verrà addebitato al condominio che potrà decidere la ripartizione tra i condòmini.
Si tratta di un servizio a esclusiva tutela dei clienti, che in mancanza del quale sarebbero tenuti a sostenere interamente il danno, nel caso di perdita idrica nel proprio impianto.

Si può sempre recedere (ma si perde la copertura): ecco come
Aderire al Fondo, comunque, non è obbligatorio: chi non volesse partecipare (rinunciando così alla “protezione” in caso di fuga) può comunicarlo in qualsiasi momento e senza nessun costo, anche nei mesi successivi all’avvio. Se la disdetta viene comunicata entro il primo anno dall’istituzione del Fondo, saranno interamente restituite le quote versate.
Per la rinuncia si può compilare e consegnare in qualsiasi momento l’apposito modulo in distribuzione presso tutti gli sportelli clienti Hera e scaricabile sul sito (www.gruppohera.it/fondofugheacqua). Inoltre, è sempre possibile chiamare il Servizio Clienti Hera Famiglie (800.999.500) o quello Aziende (800.999.700): Hera provvederà a spedire ai cittadini interessati via posta o e-mail il modulo da compilare. Infine, in assenza del modulo, la disdetta può essere effettuata anche con una normale richiesta scritta in carta libera riportando, naturalmente, gli estremi dell’utenza per cui si intende recedere.

Hera non trae alcun vantaggio dal Fondo Fughe Acqua
Hera ricorda ancora una volta che, grazie al contributo di tutti, il Fondo può aiutare chi si trova a dover saldare importi eccezionali in bolletta, dovuti a consumi anomali per rotture di tubi e guasti agli impianti interni. Cioè, perdite che si disperdono nell’ambiente e non danno luogo a fenomeni evidenti, causando il prolungarsi della dispersione che assume così dimensioni economiche rilevanti senza che l’utente possa accorgersi del problema del proprio impianto.
Hera non trae alcun vantaggio economico dal Fondo che, nella sua interezza, sarà utilizzato per i rimborsi, così come avviene nella province in cui è già attivo. Il saldo annuo finale fra entrate (quote adesione dei clienti) e uscite (coperture fughe), sia positivo che negativo, sarà comunque riportato nell’anno successivo.
Il vantaggio del Fondo rispetto a un’assicurazione, quindi, è che, in caso di saldo positivo, le risorse versate rimangono a completa disposizione dei cittadini per la copertura degli eventi futuri e non sono un margine di gestione, come nel caso dell’assicurazione.
In ottica di totale trasparenza, l’attività del Fondo sarà annualmente rendicontato ad Atersir e nel Bilancio di Sostenibilità di Hera.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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