FEsta in pace
La due giorni per la convivenza pacifica e l’accoglienza
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Si è svolto nei giorni del 21 e 22 settembre il ‘FEsta in pace’, il festival promosso da ‘Ferrara che accoglie’, che ha visto protagoniste svariate associazioni tutte unite dall’obiettivo comune dell’accoglienza e dell’integrazione. Ben 8 i gazebo di altrettante associazioni allestiti in piazzetta municipale nei quali si sono tenuti dibattiti, raccolte firme ed attività per i più piccoli, affiancati dal palco sul quale si sono avvicendate personalità, associazioni, spettacoli e film. Accanto a tutto ciò anche la mostra fotografica ‘Noidentity’ di Luciana Passaro dedicata agli esseri umani privati della loro libertà.
Il pubblico non è mancato e sono state molte anche le personalità politiche presenti all’occasione, dal vicesindaco Maisto fino all’arcivescovo Perego, che nel suo intervento ha tenuto a sottolineare come la gente in piazza sia stata “ una provocazione verso chi legittima una legge più permissiva sulle armi” – riferimento non tanto velato verso la Lega – e sul come i cittadini stranieri debbano essere visti come una “risorsa” per la città.
Le preoccupazioni verso la deriva “autoritaria” e “razzista” dell’attuale governo non sono mancate anche nelle dichiarazioni di chi, come Adam Atik di “Occhio ai media”, il quale ha aperto la kermesse, ha detto che “bisogna smettere di parlare alla pancia delle persone, siamo tutti sulla stessa barca e una città di pace si costruisce soltanto con persone che vogliono una città di cultura e non di ignoranza.”
Le parole d’ordine di tutta la manifestazione sono state “integrazione”, “no al razzismo” e si alla convivenza pacifica, ottenuta attraverso la reciproca conoscenza e alla multiculturalità vista come la marcia in più per affrontare le sfide del futuro, come hanno cercato di dimostrare tutte le associazioni presenti provenienti da svariati ambiti e collocazioni ideologiche, ma tutte concordi su un aspetto: queste iniziative devono diventare sempre più frequenti per far capire come un futuro di convivenza e tolleranza sia necessario oltre che possibile.
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dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.
Jonatas Di Sabato
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it