24 Settembre 2018

FEsta in pace
La due giorni per la convivenza pacifica e l’accoglienza

Jonatas Di Sabato

Tempo di lettura: 2 minuti

Si è svolto nei giorni del 21 e 22 settembre il ‘FEsta in pace’, il festival promosso da ‘Ferrara che accoglie’, che ha visto protagoniste svariate associazioni tutte unite dall’obiettivo comune dell’accoglienza e dell’integrazione. Ben 8 i gazebo di altrettante associazioni allestiti in piazzetta municipale nei quali si sono tenuti dibattiti, raccolte firme ed attività per i più piccoli, affiancati dal palco sul quale si sono avvicendate personalità, associazioni, spettacoli e film. Accanto a tutto ciò anche la mostra fotografica ‘Noidentity’ di Luciana Passaro dedicata agli esseri umani privati della loro libertà.

Il pubblico non è mancato e sono state molte anche le personalità politiche presenti all’occasione, dal vicesindaco Maisto fino all’arcivescovo Perego, che nel suo intervento ha tenuto a sottolineare come la gente in piazza sia stata “ una provocazione verso chi legittima una legge più permissiva sulle armi” – riferimento non tanto velato verso la Lega – e sul come i cittadini stranieri debbano essere visti come una “risorsa” per la città.

Le preoccupazioni verso la deriva “autoritaria” e “razzista” dell’attuale governo non sono mancate anche nelle dichiarazioni di chi, come Adam Atik di “Occhio ai media”, il quale ha aperto la kermesse, ha detto che “bisogna smettere di parlare alla pancia delle persone, siamo tutti sulla stessa barca e una città di pace si costruisce soltanto con persone che vogliono una città di cultura e non di ignoranza.”

Le parole d’ordine di tutta la manifestazione sono state “integrazione”, “no al razzismo” e si alla convivenza pacifica, ottenuta attraverso la reciproca conoscenza e alla multiculturalità vista come la marcia in più per affrontare le sfide del futuro, come hanno cercato di dimostrare tutte le associazioni presenti provenienti da svariati ambiti e collocazioni ideologiche, ma tutte concordi su un aspetto: queste iniziative devono diventare sempre più frequenti per far capire come un futuro di convivenza e tolleranza sia necessario oltre che possibile.



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L’autore

Jonatas Di Sabato

Giornalista, Anarchico, Essere Umano
Jonatas Di Sabato

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