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Da quest’anno la Festa si può raggiungere anche con il treno: sono assicurate navette tutto il giorno dalle 10 alle 21 (ultima corsa) collegate con diversi parcheggi vicini, anche da e per la stazione ferroviaria della vicina Sant’Ilario D’Enza (Reggio Emilia). Per maggiori informazioni guarda la mappa dei trasporti e dei parcheggi e gli orari delle navette.

Festa della Liberazione a Casa Cervi: 25 aprile 2023

#25aprileacasacervi


GUARDA LA FESTA IN DIRETTA STREAMING

PROGRAMMA COMPLETO DELLA FESTA

MAPPA DELLA FESTA

PRESS KIT E COMUNICATO STAMPA

Il 25 aprile 2023 a Casa Cervi (mappa) si celebra, come ogni anno, la Festa della Liberazione. Sono in corso i preparativi per il grande evento, pronto ad accogliere gli amici da tutta Italia. La Festa è aperta tutto il giorno dalle ore 10 alle ore 20.

È preferibile il pagamento in contanti (possibili problemi di linea al POS per sovraffollamento).

Ore 12
VINICIO CAPOSSELA
MARA REDEGHIERI

Ore 15,30
BANDABARDÒ & CISCO

Ore 18
LO STATO SOCIALE

Ore 19
DJ SET RESISTENTE
con Mark Bee & Keemani

Segui tutti gli aggiornamenti della Festa sui nostri profili Facebook e Instagram

Ampio parcheggio nel campo davanti a Casa Cervi (costo: 2 euro)

Da quest’anno la Festa si può raggiungere anche con il treno: sono assicurate navette tutto il giorno dalle 10 alle 21 (ultima corsa) collegate con diversi parcheggi vicini, anche da e per la stazione ferroviaria della vicina Sant’Ilario D’Enza (Reggio Emilia). Per maggiori informazioni guarda la mappa dei trasporti e dei parcheggi e gli orari delle navette.

NAVETTA 1: S. Ilario Stazione – Parcheggio Coop (Croce Bianca) – Museo 
NAVETTA 2: S. Ilario Stazione – Parcheggio Coop (Croce Bianca) – Parcheggio Methis – Museo
NAVETTA 3: Calerno – Caprara Z. I. – Museo

La Festa è aperta tutto il giorno dalle ore 10 alle ore 20; nel pomeriggio la Festa è visibile anche online in diretta streaming su questo sito.

La Festa si svolgerà regolarmente anche in caso di maltempo: i partecipanti sono invitati a munirsi di ombrello qualora vi fossero previsioni incerte.

La partecipazione alla Festa è a ingresso a offerta libera e non richiede prenotazione.

Il Museo Cervi sarà aperto per tutta la durata della Festa con ingresso a offerta libera.

Per informazioni è possibile scrivere a info@istitutocervi.it

Acquista la maglietta ufficiale di Casa Cervi!

1° MAGGIO A CASA CERVI E “I GIORNI DELLA DEMOCRAZIA”
Evento Facebook

Immagini in  diretta della grande Festa di Liberazione …

 

Foto e video in diretta di Maria Cecilia Graziani

 

E se siete a Casa Cervi, non dimenticate di visitare …

Il Museo Cervi
Un luogo emozionante per tutte le età

Museo per la storia dei movimenti contadini, dell’antifascismo e della Resistenza nelle campagne

Il Museo Cervi si trova nella bassa pianura reggiana, fra i Comuni di Gattatico e Campegine, ed è ambientato nella casa colonica dove la famiglia Cervi arriva nel 1934. Contadini mezzadri, i Cervi compiono all’inizio degli anni ’30 scelte che si riveleranno fondamentali sia in ambito produttivo sia nel consolidamento di un deciso orientamento antifascista.

Fucilati insieme a Quarto Camurri per rappresaglia nel dicembre del 1943, la vicenda dei sette figli maschi di Genoeffa e Alcide assume da subito un forte valore simbolico, mentre la loro casa – durante il secondo conflitto mondiale punto di riferimento e di concreto aiuto per antifascisti, renitenti alla leva, e per chi si opponeva alla guerra – diventa la meta privilegiata di tutti coloro che si riconoscono nei valori dell’antifascismo e della democrazia.

Casa Cervi diventa “Museo per la storia dei movimenti contadini, dell’antifascismo e della Resistenza nelle campagne” dopo uno spontaneo processo di trasformazione che si è concluso con il riallestimento del 2002.

Il Museo Cervi permette oggi di riscoprire la storia di questa famiglia, attraverso percorsi di visita nuovi e in costante aggiornamento, sia all’interno delle stanze del Museo, che sul territorio.

L’itinerario di visita all’interno del Museo si snoda attraverso tre sezioni principali:
1. “Il lavoro contadino”
2. “L’antifascismo e la Resistenza”
3. “Una famiglia nella memoria”

Scopri i percorsi di visita -> QUI

Scopri le opere d’arte, le fotografie e gli oggetti della cultura contadina custoditi dal Museo Cervi attraverso le schede a cura di IBC – Emilia-Romagna ->

-> Schede OA (Opere d’arte) -> http://bit.ly/1q5EzyG

-> Schede BDM (Cultura contadina) -> http://bit.ly/1V8DV0h

-> Schede F (Album fotografici) -> http://bit.ly/1V8E2cd

 

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Scelto da Periscopio

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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