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Come direttivo Fiab Ferrara stiamo elaborando una proposta, da sottoporre al Comune di Ferrara, sul tema sicurezza e prevenzione furti.

Le due immagini qui sopra sono esemplificative di come occorre affrontare l’argomento portabici. La prima foto a sinistra è scattata in via Ripagrande, mentre la seconda si riferisce al centro storico di Pisa e ce la invia un socio di Fiab Pisa, che passando per Ferrara è rimasto sconvolto dal tipo di portabici che la città offre ai ciclisti. Come dargli torto, del resto la nostra associazione da anni richiede stalli sicuri, e il modello pisano è in linea con i portabici che si trovano nelle più evolute città del nord Europa.

Proponiamo all’Amministrazione comunale un pacchetto di interventi che possano limitare il furto di bici, agevolare e rassicurare chi usa la bici per spostarsi in cttà e favorire chi vorrebbe girare con bici più costose ma non lo fa per paura dei furti. Questo timore provoca alcuni effetti negativi come la pericolosità di circolare con bici “scassone” prive di qualsiasi dispositivo di sicurezza, come luci e freni efficienti; inoltre rallenta la vendita di bici favorendo il mercato (ricettazione) di bici rubate.

Ferrara città delle biciclette e Comune Ciclabile non può permettersi questo contesto e, come detto in precedenza, la sola marcatura non è sufficiente: Fiab si opporrà a ogni operazione che preveda come unica soluzione la marcatura. Occorre fare investimenti per sostituire gli stalli fatiscenti e le malefiche “molle di design”, con stalli che permettano di assicurare il telaio. Inoltre la nostra proposta prevede un gruppo interforze tra Municipale, Carabinieri e Polizia, principalmente dedicato a perseguire i furti di biciclette. Oltre a essere un concreto segnale di contrasto, darebbe da subito una percezione di maggior sicurezza.

Incentivare l’uso della bici non può prescindere dal fare queste scelte.

Fiab è una federazione che può contare su molti soci esperti in materia di mobilità ciclistica, ed è da sempre disponibile a fare rete per collaborare con le amministrazioni che vogliono fare della mobilita ciclistica un punto di forza. Ferrara non può sottrarsi a questa opportunità.

Bike sharing
La situazione è molto compromessa, le bici non hanno manutenzione e sono solo un macroscopico disservizio e una pessima vetrina. Occorre togliere tutti gli stalli arrugginiti e vandalizzati presenti in città.

Furti
Suggeriamo l’istituzione di un Settore interforze tra Polizia Locale, Questura e Carabinieri coordinati dal Prefetto, dedicato alla lotta ai furti e collegato al mercato di bici rubate. Dare visibilità all’iniziativa per aumentare la sicurezza.

Uff. Biciclette
Ridare funzioni reali all’Ufficio per portare avanti le politiche di Mobilità ciclistica e rapportarsi con Fiab, in uno spirito di collaborazione per investire in modo proficuo sul tema (e sistema) bicicletta.

Al mare anche di sabato e feriali
Bici+Bus, nuovi orari di Tper
Causa lavori sulla linea ferroviaria e insistenti richieste di Fiab, Tper estende il servizio Bici+Bus con carrello porta bici anche il sabato e nei giorni feriali. Ciò non può che incrementare il turismo sostenibile.

Sono due le coppie di corse dal LUN al SAB – prima corsa da Codigoro verso Ferrara alle ore 6.32 , arrivo a FERRARA alle 7.50. Da FERRARA alle 8.05 e arrivo a Codigoro alle ore 9.23.
Nel Pomeriggio da Codigoro ore 18.00 arrivo a FERRARA ore 19.18. Partenza da FERRARA alle ore 19.40 arrivo a Codigoro alle ore 20.58.

Chi ama la bici la sostiene.
Destina il tuo 5×1000 a FIAB!
Il 5×1000 a Fiab Onlus non è stata energia sprecata! Segna il nostro codice fiscale: 11543050154.
Grazie alla nuova legge sulla mobilità ciclistica, voluta fortemente da Fiab, ogni Comune dovrà dotarsi di un piano di percorsi ciclabili.
Sostieni la Fiab, dai il tuo 5X1000.
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Bike Night 2018 – Ferrara Mare
Appuntamento il 16 giugno con la quinta edizione della Bike Night. L’edizione 2018 vedrà confermato il percorso con 100 km tutti pianeggianti, tre ristori, la colazione all’arrivo: vivi l’attesa della mezzanotte al Villaggio Partenza! Le iscrizioni sono ancora aperte e a numero limitato.
Bike Night

Sicurezza
in via Caretti
Si è svolto mercoledì 30 maggio un incontro con l’assessore Aldo Modonesi, i residenti di via Caretti e Fiab Ferrara.
Fiab ha denunciato da tempo la pericolosità di via Caretti (è dello scorso settembre il tragico incidente dove ha perso la vita un giovane ciclista) e l’inadeguatezza delle misure di sicurezza nei due attraversamenti, uno in corrispondenza della zona residenziale e l’altro nei pressi del Centro Commerciale Le Mura.

La Drava in Rosa
Partite da Dobbiaco, Gabriella, Ida, Maria e Valentina stanno pedalando sulla ciclovia della Drava. Raggiunto Dobbiaco in treno da Ferrara e senza bici al seguito (poiché sono note a tutti i cicloturisti le enormi difficoltà a utilizzare treno+bici nel nostro Paese).

Partite da Ferrara solo con borse e caschetto hanno noleggiato le bici sul posto e sono partite con destinazione Villach. Attendiamo il loro racconto di viaggio.

Segnala al Comune i disservizi
Contribuiamo a migliorare i servizi della nostra città, utilizziamo Fedro per segnalare al Comune di Ferrara le segnaletiche sbagliate e/o pericolose, le ciclabili che finiscono nel nulla, l’asfalto sconnesso, ecc.

Basta registrarsi sul sito scegliere la categoria e segnalare il problema. Disponibile anche per sistemi operativi iOS e Android.

Progetto Polis in commissione consiliare
Riportiamo il comunicato relativo alla presentazione del progetto Polis sulla mobilità sostenibile. Si tratta di un progetto molto articolato, finanziato con 1,8 milioni di euro che prevede tra le altre cose una velostazione coperta e la realizzazione della ciclabile per Cona. Viene trattato, anche se ancora timidamente, il tema Casa-Scuola e Casa-Lavoro. L’impegno di Fiab sarà quello di migliorare la sicurezza degli utenti deboli, favorendo la ciclabilità.
vai al comunicato

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FIAB


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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