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da: Ufficio stampa Ferrara Art Festival

Martedì 29 settembre 2015, nella Biblioteca Ariostea (Sala Agnelli), ore 17, Via delle Scienze 17 – Ferrara:
Presentazione del libro di GIANFRANCO STELLA – CON PROIEZIONE DI IMMAGINI –
I grandi killer della liberazione
Saggio storico sulle atrocità partigiane
(Ravenna, 2015, 2ª ed.)

La rassegna letteraria estiva “Faust and friends”, ideata dall’editore e promotore culturale ferrarese Fausto Bassini – il quale, a coronamento dei successi di molti suoi titoli divenuti bestseller del territorio, ha invitato nella ‘città pentagona’ scrittori di fama nazionale e internazionale – continua in altre prestigiose location cittadine…
Oltre 600 pagine
Oltre 100 fotografie di killer
LAZIO, TOSCANA, LIGURIA, PIEMONTE, LOMBARDIA, VENETO, FRIULI e un corposo capitolo dedicato all’EMILIA ROMAGNA nel quale è protagonista anche la nostra città.

Lo storico ravennate Gianfranco Stella – balzato agli onori della cronaca per aver vinto, nel 1998, un processo per diffamazione contro il famoso capo partigiano Arrigo Boldrini Bulow – ci racconta, in questo minuzioso e scomodo volume che nessun editore ha voluto pubblicare, alcuni pesantissimi reati commessi con inaudita ferocia nel Ferrarese, i quali, più che politici, andrebbero considerati di diritto comune: la strage dell’8 giugno 1945 di numerosi ex fascisti, prigionieri nelle carceri di via Piangipane, sotto le raffiche di mitra dei partigiani comunisti (si contarono quasi 200 bossoli); le “imprese” dell’ex barista e gappista ferrarese Italo Scalambra ‘colonnello Gino’ (a Ferrara gli è stata dedicata una strada) e quelle del suo luogotenente Umberto Bisi ‘capitano Omar’, il cui quartier generale era al numero 5 di via Mascheraio nella casa del medico Arturo Sani e che una volta, minacciando la figlia d’una sua vittima, affermò di aver ucciso 400 volte.
Ciniche figure criminali che, studiate sulle carte giudiziarie senza i retorici filtri della vulgata resistenziale, ci appariranno in tutta la loro antieroica crudezza: Gino Tartari detto Pazzarella, sanguinario killer seriale di Porotto; Remo Bonzagni, “responsabile d’un impressionante numero di omicidi”; Sergio Dal Piai; Claudio De Fenu capitano Gravelli; il partigiano Primo Ghini detto Manaza, di Argenta; Elia Marinelli, organizzatore dell’eccidio di undici ex fascisti prigionieri, a Comacchio; e quel Sesto Rizzati Sergio, commissario politico della 35ª Brigata ferrarese ‘Bruno Rizzieri’ e “spietato killer comunista”: fu autore di un raccapricciante memoriale con nomi e cognomi di suoi compagni (tra i quali un futuro sindaco di Ferrara) che, nell’ambito di una rivoluzionaria epurazione locale, in quell’estate di sangue ‘45 compilavano le liste dei concittadini da eliminare.

SCHEDA BIO-BIBLIOGRAFICA DELL’AUTORE:
GIANFRANCO STELLA nasce in una famiglia profondamente cattolica. Poco più che adolescente è delegato parrocchiale di Azione Cattolica.
Dopo gli studi classici si laurea in lettere con una tesi di storia contemporanea sulle leggi razziali del ‘38. Avanti negli anni si laurea alla Pontificia Università in filosofia con una tesi sull’antistoricismo dei fratelli Sturzo.
Da cattolico s’avvicina allo studio della Resistenza scoprendone le due anime che l’hanno caratterizzata: quella patriottica, cattolica, liberale e anche attendista, e quella massimalista, classista, rivoluzionaria.
Dopo aver pubblicato diversi volumi di storia comune giunge al 2015 con I grandi killer della liberazione un’opera che farebbe luce, nelle intenzioni dell’autore, a discriminare i diciotto mesi della lotta di liberazione tra l’attendismo delle formazioni moderate e il determinismo di quelle social-comuniste, volto alla recrudescenza del conflitto e all’esasperazione della popolazione coinvolta nel vortice delle rappresaglie.
Il libro è indubbiamente opera storiografica complessa, ricca di nozioni e valutazioni articolate, molto vicina alla recente produzione letteraria di Giampaolo Pansa, col quale l’autore ha avuto contatti in occasione del celebre Il sangue dei vinti.

Tra le sue pubblicazioni riferite alla guerra civile ricordiamo: Ravennati contro – La strage di Codevigo; Rifugiati a Praga; Il caso Marino Pascoli; Partigiani anonimi e persone scomparse; I lunghi mesi del ’45.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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