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Da: Organizzatori
Le declinazioni dell’Amore più spirituale e immortale, attraverso gli occhi di una protagonista inconsueta. Si parlerà di questi temi il 12 giugno 2019, a Ferrara, presso la Libreria Altrove, dove sarà presentato il nuovo libro di Martina Zampolli, “Voce del verbo Amare” (Argento Vivo Edizioni, 2019): la storia di un sentimento che sopravvive alla morte fisica e di una ricerca di risposte fra reale e leggenda.

Il libro racconta di Kwanita, lo spirito di una donna Inuit che ritrova una penna d’avorio: un tempo bacchetta per tenere insieme la propria capigliatura, diventa il pretesto per rivivere la propria storia iniziata nel Circolo Polare Artico, sull’isola di Ellesmere, fino alla conclusione sul fondale lacustre del lago Hazen.

Può l’Amore sopravvivere al termine della vita? È la domanda che si pone Kwanita, tentando di raccontare ai posteri sotto quale forma si possa vivere, dopo il decesso del corpo, sostenendo che quel che nasce nel cuore, e dal cuore si espande, permane per sempre. Una ricerca che trova il suo apice nel suono dell’amore vero, che trovando la vibrazione migliore, riesce ad essere ascoltato da chi ha orecchie per intenderlo.

Un libro intenso, emozionante che offre numerose riflessioni sulla spiritualità e i sentimenti supremi: con quest’opera Martina Zampolli si ripresenta al proprio pubblico dopo il successo del suo primo romanzo, “I messaggi di Celeste”, e il progetto-raccolta di filastrocche per bambini “Storie di bolle E di sapone”.
Ferrarese di nascita, la Zampolli intende offrire, con “Voce del verbo Amare”, un testo capace di rappresentare quella percezione talmente illusoria e allo stesso tempo reale, spesso insita in ognuno di noi, che possa esistere per l’anima una dimensione senza fine.

L’appuntamento per incontrare l’autrice è per mercoledì 12 giugno, alle ore 18, presso la Libreria Altrove di Ferrara, sita in via Aldighieri 29.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it