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Da: Redazione Ella
Ferrara in bicicletta di giorno e di notte
Nella terra del cicloturismo sono tanti gli itinerari su 2 ruote tra le città d’arte, il mare e gli scenari naturalistici unici del Parco del Delta del Po. E per chi volesse pedalare anche di notte il 15 giugno 2019 c’è la Bike Night.
Il silenzio della notte intorno e la voglia di ammirare oltre il buio il percorso che la strada disegna, dalla città delle biciclette fino al mare. È la Bike Night, la coinvolgente pedalata in notturna che sabato 15 giugno 2019, per la sua tappa ferrarese, vede la partecipazione di migliaia di appassionati delle due ruote, pronti a percorrere insieme 100 km, dalla centralissima Piazza Trento e Trieste di Ferrara lungo la ciclovia del Po, fino alla spiaggia del Lido di Volano, da mezzanotte all’alba. Un’esperienza unica e una grande festa per celebrare l’arrivo dell’estate lungo gli itinerari che al tempo degli Estensi erano solcati dall’acqua e che adesso tracciano strade bellissime tra la natura del Parco del Delta del Po e la storia. Il percorso della Bike Night Ferrara – Mare, rappresenta il primo degli appuntamenti organizzati da Witoor Srl, seguiranno: Milano-Lago Maggiore, Assisi-Norcia, Udice-Alpe Adria, Bolzano-Villabassa, Verona-Lago di Garda e un percorso nelle Marche (www.bikenight.it)
Con Visit Ferrara, che unisce circa 90 operatori turistici di tutta la Provincia, si può partecipare alla Bike Night ferrarese usufruendo del codice sconto “bikenight2019” per prenotare un soggiorno con il 15% di sconto sul sito www.visitferrara.eu, naturalmente per la notte prima e la notte dopo dell’evento e vivere una vacanza a pedali nel territorio.

Pedalare nella storia degli Estensi
Tra i tanti itinerari consigliati da Visit Ferrara per un viaggio su due ruote, c’è il bellissimo percorso sulle Mura di Ferrara, luogo di relax nel verde molto amato dai ferraresi. È lungo circa 12 km e segue le linee delle Mura che abbracciano il centro storico, permettendo di immergersi in un giardino unico nel suo genere. Si parte dal Castello Estense per percorrere lo storico Corso Ercole I d’Este fino alla Porta degli Angeli, dove comincia l’itinerario delle Mura che si può seguire pedalando sul terrapieno o nel vallo in basso fra torrioni, cannoniere, baluardi, porte e passaggi. La passeggiata, ideale per tutta la famiglia, può continuare verso Via delle Erbe, scoprendo la particolare campagna urbana.
Spingendosi oltre Ferrara, molto interessante è il percorso tra le Delizie Estensi, Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Si parte da Argenta dove ammirare la Pieve romanica di San Giorgio, il monumento più antico della Provincia di Ferrara e si prosegue tra gli scenari di una delle più vaste zone umide d’acqua dolce d’Italia, con la possibilità di fermarsi al Museo naturalistico delle Valli e al Museo della Bonifica. Si pedala lungo il percorso del Primaro – che da Ferrara, correndo sull’argine sinistro del paleoalveo del Po di Primaro prima e su quello del Reno poi, arriva al mare – e si procede facendo tappa a Consandolo, per continuare tra campi e frutteti fino a Benvignante, dominata dal torrione merlato della Delizia voluta da Borso d’Este. Di nuovo in strada, si segue la via verso Portomaggiore, dove visitare la Delizia del Verginese, piccolo castello donato da Alfonso I d’Este all’amante Laura Dianti. E poi tornare verso Voghiera, dove un tratto di ciclabile conduce alla Delizia del Belriguardo, detta la Versailles degli Estensi per i suoi eleganti giardini e la sua architettura, che nella Sala delle Vigne custodisce gli affreschi di importanti artisti.
Argenta è fulcro di percorsi per esplorare la Bassa ferrarese. Il PrimaroBike parte da Ferrara fino ad Argenta e poi segue verso il mare, alternando asfalto, sentieri battuti ed argini del Po per 85 km, che giungono fino alle Valli di Comacchio. L’Anello delle Valli di Argenta, che si interseca a questo, permette di visitare il Museo delle Valli di Argenta.
Lungo il percorso cicloturistico Destra Po tra il mare e le Valli di Comacchio
Tra la sabbia dei Lidi di Comacchio e le meraviglie naturalistiche del Parco del Delta del Po, si snoda la Destra Po, che conduce fino al mare, con una deviazione nell’antica foresta del Bosco della Mesola con i suoi cervi. Pedalando all’ombra degli alberi, ci si immerge nell’Oasi di Cannevié e Porticino, dove è bello fare birdwatching. Raggiungendo il Taglio della Falce si può ammirare un panorama che abbraccia il Bosco della Mesola, la foce del Po di Volano e la Sacca di Goro. Sulla Strada Acciaioli si aprono allo sguardo i pascoli sul bacino d’acqua della Valle Bertuzzi in cui vivono allo stato brado mandrie di cavalli, che ricordano quelli francesi della Camargue. È il momento di visitare l’Abbazia di Pomposa con la sua architettura romanica, prima di puntare verso Comacchio, pedalando su uno stretto lembo di terra, che da un lato vede scorrere l’Adriatico e dall’altro i bacini delle valli.
Dopo aver respirato l’atmosfera marinara tra ponti scenografici, canali, casette colorate e palazzi storici del centro comacchiese – senza dimenticare di scoprire la memoria della lavorazione dell’anguilla nella Manifattura dei Marinati e gli straordinari reperti di archeologia del Museo Delta Antico – si prende la ciclabile che conduce fino ai Lidi o l’itinerario più interno di 27 km fra le Valli di Comacchio, con i suggestivi casoni di pesca, le strette stradine che solcano lagune in cui si specchia il cielo e la vegetazione, per arrivare all’Oasi di Boscoforte, scrigno di biodiversità.
Con Visit Ferrara, servizi ed ospitalità bike friendly e tour guidati per cicloturisti
Nella città delle biciclette non possono mancare servizi adeguati, come ad esempio noleggi bici, accessori e assistenza tecnica personalizzata grazie a Bici Delta Po. Per chi invece vuole viaggiare con la propria bicicletta troverà strutture ricettive bike friendly, come ad esempio l’Hotel Astra con ricovero al chiuso e ristorante interno, oppure l’Hotel Carlton che offre un deposito bike videosorvegliato, angolo officina e servizio lavanderia. Presso l’Hotel Annunziata, dove è possibile anche noleggiare le biciclette, di fronte al Castello Estense, potete lasciare momentaneamente le bici e prendere le footbike dell’albergo per un’esperienza di visita completamente nuova, mentre al R&B Delizia Estense potete arrivare direttamente in e-bike e, grazie al ricovero al chiuso ed alla presa di ricarica, potrete visitare Ferrara in tutta tranquillità.
Se invece preferite una vacanza in bicicletta senza pensieri, grazie a Link Tours Bike troverete le offerte che fanno per voi. Con “Weekend all’aria aperta in bicicletta a Ferrara e nella sua Provincia” di 3 giorni, è previsto un itinerario guidato dal venerdì alla domenica, che comincia dal centro storico della città estense e le sue antiche mura, continua verso Ostellato, con tappa alle più belle Delizie Estensi, pedalando tra le acque dolci popolate di aironi che si nascondono nei canneti e le ninfee, per raggiungere l’Abbazia di Pomposa. Il pacchetto di 3 giorni – a partire da 310 euro a persona – include 2 notti in hotel, una a Ferrara e una a Ostellato con prima colazione e cena, trasporto bagagli e una degustazione di Vini delle Sabbie.
La proposta di 4 giorni “Tra natura e storia nella Provincia di Ferrara” prevede un tour guidato da Argenta e Comacchio, le meraviglie naturalistiche delle Valli di Comacchio, pedalando sospesi sulle acque del Parco del Delta del Po fra uccelli rari e fenicotteri rosa e poi attraverso alcuni dei 7 Lidi di Comacchio fra spiagge e pinete, fino all’Abbazia di Pomposa, per proseguire lungo il Po di Volano e dunque verso Ostellato e poi scoprire le Delizie Estensi prima di giungere a Ferrara. Il pacchetto – a partire da 395 euro a persona – include 3 notti in hotel tra Comacchio, Delta del Po e Ostellato, prima colazione, 2 cene, il trasporto bagagli e una degustazione di Vini delle Sabbie.

 

Da: Redazione Ella

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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