Skip to main content

 

Comunicato Stampa GROM.

GROM E SMART TRACK INNOVANO LA GESTIONE DELLA SICUREZZA DEI DIPENDENTI DEI NEGOZI GRAZIE AI DISPOSITIVI INDOSSABILI WeTAG™.

Per la prima volta la soluzione di smart safety inventata dall’azienda genovese viene utilizzata per tutelare la sicurezza dei dipendenti di una catena retail.
Per Grom, azienda torinese entrata a fare parte del gruppo Unilever nel 2015, la sicurezza di dipendenti e consumatori è da sempre la prima priorità. In questi mesi il rispetto delle misure per il contenimento del contagio da Covid-19 ha dato modo di continuare a offrire gelato e altre golosità Grom in sicurezza, in gelateria o a casa. Ma non solo: attuare le disposizioni del Governo ha permesso all’azienda torinese di individuare, grazie alla consulenza in ambito H.S.E. (Health, Safety and Environment)  di Assiteca Consulting, ulteriori possibilità di tutelare la sicurezza delle persone che ogni giorno lavorano nelle gelaterie – non solo nello scenario della pandemia, ma anche in previsione del ritorno alla “normalità”.

Il team Grom si è trovato, infatti, di fronte a interrogativi importanti: quali rischi corre, ad esempio, un lavoratore che si trovi solo in negozio? Nel 2020 è accaduto per limitare le possibilità di contagio, ma è una situazione che può verificarsi quando il negozio è chiuso ai clienti e l’attività di laboratorio prosegue per garantire la consegna a domicilio.

È con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la sicurezza per le sue persone che Grom, affiancata da Assiteca Consulting, si è rivolta a Smart Track, PMI innovativa, spin off dell’Università di Genova, impegnata a sviluppare sistemi IoT (Internet delle Cose) per garantire la sicurezza dei lavoratori dell’industria 4.0 e dei lavoratori sul territorio, già utilizzati da importanti realtà italiane in stabilimenti e centrali elettriche.

È nata così la collaborazione che ha dato vita a un progetto per ora unico nel mondo del retail: uno ‘smart device’ per ogni dipendente, un dispositivo indossabile che, nel totale rispetto della privacy del lavoratore, rimane dormiente fino a quando non viene generato un segnale di allarme e di necessità di intervento. L’allarme può essere lanciato dal lavoratore tramite un apposito tasto di SOS, oppure attivarsi in automatico in caso di “uomo a terra” sfruttando la piattaforma inerziale presente all’interno dei dispositivi indossabili ed algoritmi proprietari di elaborazione dei dati. I segnali di allarme sono inoltrati sulla piattaforma WEB di gestione tramite rete WiFi e/o sim m2m in modo da avere massima versatilità d’uso. Inoltre, la piattaforma WEB, personalizzata sulle specifiche esigenze di Grom, permette di gestire in un’unica interfaccia grafica georeferenziata tutti i negozi sparsi sul territorio. Alla ricezione di un allarme, la piattaforma WEB visualizza la relativa icona di pericolo geolocalizzata sul negozio in cui è presente un lavoratore in difficoltà. Nello stesso istante sono inviati dei messaggi di allarme ai preposti alla sicurezza e al responsabile d’ area tramite email e Chatbot WhatsApp in modo da minimizzare i tempi di intervento ed inviare i soccorsi rapidamente.

Sara Panza, General Manager di Grom dichiara: «Le difficoltà del 2020 ci hanno spinto a prendere in considerazione nuove soluzioni per risolvere i problemi. In questo caso, il team che si occupa di sicurezza nelle gelaterie si è rivolto a Smart Track, azienda partner nella safety di grandi compagnie industriali impegnate nell’acciaio e nell’energia, e abbiamo lavorato insieme a un sistema per proteggere le persone che lavorano in negozio – adesso e in futuro – e per mantenere la promessa che ci siamo fatti un anno fa: stare distanti, ma vicini. Adesso ancora un po’ di più».

Saverio Pagano, CEO di Smart Track dichiara: «Il nostro ecosistema per la safety delle lavoratrici e dei lavoratori compie, grazie a Grom, un altro importante passo avanti: Smart Track, infatti, è entrato nel retail, un settore che allarga le nostre capacità di risposta a nuovi bisogni e quindi a nuove opportunità di business. Smart Track ha oggi, tra le collaborazioni di prestigio quelle all’interno del Lighthouse Plant di Ansaldo Energia e dell’Innovation Hub di Terna».

 

GROM:

Puro gusto, pura meraviglia.
La storia di Grom inizia nel 2003 quando Guido Martinetti e Federico Grom inaugurano la prima gelateria nel centro di Torino, con il sogno di portare a più persone, in tutto il mondo, il puro e autentico gelato italiano.

Oggi Grom è presente in oltre dieci paesi e il suo gelato, realizzato con ingredienti di origine naturale e senza coloranti o aromi, si può trovare nelle gelaterie del brand, nella grande distribuzione, sulle principali piattaforme di consegna a domicilio e in chioschi e corner in alcune delle località più iconiche del Paese.

Da quasi venti anni ogni cosa in Grom è fatta per amore del gusto, per catturarne la parte più pura che la natura ci offre e sorprendere con la sua intensità tutti coloro che assaggiano un cono, una coppetta o una delle golosità preparate con la stessa filosofia. Perché ci fa stare bene, perché nutre i nostri sensi, perché meraviglia.

 

SMART TRACK:

Smart Track è una PMI innovativa genovese, fondata da Saverio Pagano e Simone Peirani, entrambi ingegneri dell’Università di Genova. Smart Track sviluppa sistemi “Connected Worker” per la safety e la security dei lavoratori con l’obiettivo di velocizzare, semplificare e automatizzare la gestione delle emergenze in ambienti complessi. Nonostante l’adeguamento delle normative e delle leggi, la salvaguardia di donne e uomini al lavoro rimane uno dei primari problemi irrisolti del mondo industriale contemporaneo: oggi nel mondo ogni 15 secondi, un lavoratore è a terra e 153 lavoratori hanno un incidente sul lavoro (fonte ILO, Organizzazione internazionale del lavoro). Smart Track vuole contribuire a superare questo gap, soprattutto in vista degli scenari produttivi dettati dall’Industria 4.0. Smart Track ha ottenuto i più importanti riconoscimenti riservati a PMI innovative: nel 2019 ha vinto la call di Open Innovation D2O – Digital to Operation 2019 di Terna; nel 2018 si è aggiudicata le vittorie assolute della Iren Startup award  e della Digital X Factory di Ansaldo Energia per collaborare all’interno del primo Lighthouse Plant cofinanziato dal MISE (Ministero dello Sviluppo economico.

 

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it