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Da Ufficio stampa Ferrara fiere e congressi

22 Settembre 2017, FERRARA

Si è appena concluso REMTECH EXPO 2017 l’unico evento permanente in Europa dedicato ai temi delle BONIFICHE DEI SITI CONTAMINATI e della PROTEZIONE del TERRITORIO dai RISCHI NATURALI E AMBIENTALI che si è tenuto presso Ferrara Fiere dal 20 al 22 SETTEMBRE 2017 presso FerraraFiere, Gruppo BolognaFiere.

Quest’anno oltre 6.000 esperti nazionali e internazionali, pubblici e privati, hanno visitato la manifestazione interagendo con oltre 270 imprese altamente specializzate in materia di tecnologie, strumenti e servizi qualificati per la CONOSCENZA, la gestione e la TUTELA DEL TERRITORIO.

Il Presidente di Ferrara Fiere Parisini parla in termini di crescita e di soddisfazione per quanto riguarda l’aumento del numero dei visitatori e della superficie espositiva occupata da imprese qualificate, presenti in un’atmosfera rinnovata, elegante e profondamente interattiva in cui si sono svolti importanti eventi congressuali da “solo posti in piedi” e durante i quali si sono gettate le basi per un confronto e la condivisione di strategie nuove e di sviluppo sostenibile.

L’On. Alessandro Bratti, Presidente della Commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, che questa mattina ha presieduto una sessione congressuale dedicata ai temi delle attività illecite, ha aperto i lavori con la presentazione della relazione sull’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) in alcune aree della regione Veneto, approvata dalla commissione l’8 febbraio 2017. Hanno partecipato Francesco Castellano, magistrato consulente della commissione, Gianluca Maria Farinola, consulente della commissione, Nicola Dell’Acqua, direttore generale dell’Arpa Veneto e il ministero dell’ambiente.

La seconda parte dei lavori, sulle tematiche delle metodologie, casi applicativi e relazioni istituzionali collegate alle attività della commissione, hanno visto la partecipazione accorata di Giovanni Colangelo, ex procuratore della Repubblica presso il tribunale di Napoli, Giuseppe Battarino, magistrato collaboratore della commissione e Carlo Emanuele Pepe, direttore generale Arpa Liguria.

“I lavori della comunità di RemTech non si fermano nella giornata di oggi, al contrario proseguono con rinnovato entusiasmo e impegno nei prossimi mesi con attività di incontro, confronto e formazione che ci vedranno impegnati sui temi dei sedimenti contaminati e delle tecnologie di bonifica presso le autorità di sistema portuale e alcune delle principali società petrolifere”, conclude Silvia Paparella Project Manager di RemTech Expo.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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