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Da: La Città Che Vogliamo Ferrara
Sarà una festa aperta a tutti, che andrà avanti dalle cinque del pomeriggio fino a sera inoltrata, quella di Ferrara Città Aperta: la manifestazione che venerdì 3 maggio farà brillare di nuova luce i giardini del Grattacielo, invitando tutti i ferraresi a suonare, ascoltare, ballare, mangiare, giocare e discutere insieme.

Un’occasione per mettere al centro del dibattito i grandi temi spesso oscurati dalle notizie di cronaca, ma che sono invece determinanti per la qualità della vita di una città e di chi ci vive: ambiente e salute, inclusione e solidarietà, dignità del lavoro e servizi per tutti, parità dei diritti e senso di comunità.

Il tutto nei giardini del Grattacielo, un simbolo cittadino delicato e dal grande potenziale. A due passi dal centro e dalla stazione: punto d’accesso naturale di Ferrara e chiave per il suo futuro, esso va reso attrattivo per tutta la città e prima di tutto per chi ci vive. Un assaggio della Ferrara che crede nelle soluzioni che si trovano insieme.

Tra i momenti di spettacolo e intrattenimento si alterneranno dj set, esibizioni dal vivo di gruppi hip hop, rock e jazz e performance, ma anche sport e giochi, con un programma che si sta arricchendo di ora in ora con nuovi partecipanti e sarà pubblicato nei prossimi giorni, ma rimarrà anche aperto ai contributi e alle sorprese dell’ultimo momento.

Un’offerta diversificata anche quella gastronomica: sarà infatti disponibile sia il cibo casalingo condiviso dagli abitanti del quartiere e da chiunque vorrà portare qualcosa, che una sorta di piazza del gusto con “food truck” in arrivo appositamente per la manifestazione. Oltre naturalmente alla possibilità di provare le attività ristorative già presenti in zona, molte delle quali stanno aderendo all’iniziativa, cogliendo così l’occasione per presentare sotto una nuova luce il proprio quartiere.

L’importanza dell’inclusione, tra i valori fondamentali di Ferrara Città Aperta, sarà sottolineata anche dall’attenzione volta a permettere la partecipazione di tutti: dall’accessibilità e presenza di volontari per aiutare i disabili, alla presenza di attività per i bambini, per consentire anche ai genitori di non mancare a questa occasione di socialità e impegno. Molti spazi della zona rimarranno aperti fino a tarda sera per illustrare le proprie attività e condividere i propri servizi.

La festa è apartitica, senza simboli e bandiere, ma rigorosamente aperta a tutte e tutti. Ogni giorno si aggiungono associazioni, cittadini e realtà trasversali di tutta Ferrara. Non solo chi lavora continuamente nel quartiere Giardino, ma anche tutti quelli che si identificano nei valori della manifestazione. Invitiamo, quindi, tutte le realtà del territorio ad aderire e magari a collaborare insieme per rendere questo appuntamento ancora più coinvolgente.

E invitiamo tutti i ferraresi a unirsi a noi venerdì a partire dalle 17. In caso di maltempo, la manifestazione sarà rinviata a nuova data.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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