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Da Organizzatori

Roberta Galeotti, Responsabile Musicisti Invitati del Ferrara Buskers Festival®
«C’è un livello artistico ottimo. Ci sono spettacoli accattivanti, sempre nuovi e sorprendenti. I musicisti grazie al contatto molto forte che si instaura con il pubblico creano un’atmosfera magica. Siamo pronti per il gran finale con il botto. Sono in contatto con gli albergatori della città e so che si fa fatica a trovare posto per dormire per i turisti. E gli artisti sono felici di suonare in una città così calorosa ed accogliente. Si sentono valorizzati per il lavoro che fanno, vengono cercati e seguiti dagli spettatori. L’idea di togliere le barriere ideali in cui il pubblico donava un’offerta agli ingressi del centro storico, è stata apprezzata dai musicisti. Lo capisco dai loro sorrisi quando rientrano nell’ex cinema Boldini, il quartier generale del festival, dopo le esibizioni».
Rebecca Bottoni, Presidente Associazione Ferrara Buskers Festival®
«Questo festival gioca in serie A da 32 anni. Sono contenta che anche questa edizione sia stata apprezzata. Abbiamo ricevuto complimenti da molte persone, che notano dei cambiamenti positivi nella cura dei dettagli e nel dare sempre più rilievo alla qualità della musica. Chiedo alla città di essere ancora più vicina a questo festival, che porta “Ferrara” nel suo nome. Non bisogna darlo per scontato, ma coccolarlo. Quest’anno abbiamo ricevuto maggiori richieste da parte degli artisti ed è stato difficile fare selezioni. C’è stata un’ottima sinergia con le istituzioni. Tanti ritorni di buskers storici come Unnico, El Kote, Tupan, Moses che gratificano il nostro lavoro. Per il futuro, stiamo pensando di ampliare le varie declinazioni della parola “buskers”».
Luigi Russo, Direttore Organizzativo del Ferrara Buskers Festival®
«Dopo la piacevole sorpresa di Cesenatico, la nuova tappa di quest’anno in cui abbiamo ricevuto una grande accoglienza, e le giornate ferraresi, siamo pronti per il gran finale che si preannuncia molto positivo. Ricordiamo al pubblico di gratificare sempre gli artisti dando un segno tangibile dell’apprezzamento dello spettacolo con le offerte nel cappello e magari di portare a casa con sé un po’ di musica e dell’atmosfera del festival, acquistando i cd dei musicisti».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it