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Da: Ufficio Stampa Comune di Comacchio

Un ricco evento per spettatori ed appassionati di tutte le età.

L’autunno 2019 porta con sé una novità per il pubblico, gli operatori e tutti gli appassionati del mondo del Teatro di Figura: nel secondo fine settimana di novembre avrà infatti luogo un minifestival tra Faenza e Comacchio, una due giorni all’insegna del divertimento, dello studio e della formazione con un ricco ventaglio di sorprese ed attività.

Si partirà sabato 9/11 a Faenza, dove alle ore 15, alla presenza delle autorità, si terrà l’inaugurazione dei nuovi locali dell’Atelier delle Figure – Scuola per Burattinai e Contastorie (presso Museo Carlo Zauli, via della Croce 4), cui seguirà una tavola rotonda sul Mestiere del Burattinaio e l’open day della scuola, con laboratori interattivi e microspettacoli a cura di allievi ed insegnati con burattini, marionette, ombre e teatrini di carta, dedicati a spettatori ed appassionati di tutte le età.
La giornata culminerà alle ore 18 con lo spettacolo Burattini all’Improvviso, a cura di Massimiliano Venturi.

Domenica 10/11 sarà invece Comacchio ad essere protagonista di un pomeriggio ricco di spettacoli, installazioni e sorprese. Dalle ore 15.30 in via Agatopisto e nelle sale del Museo Delta Antico si alterneranno spettacoli brevi con varie tecniche del teatro di figura: i burattini di Massimiliano Venturi saranno protagonisti di Sganapino gran varietà!, Le Strologhe presenteranno lo spettacolo di teatro d’ombre Tutta sola, mentre gli allievi dell’Atelier delle Figure presenteranno Altre storie, un mix di narrazione, pupazzi e teatrini di carta.
Sempre dalle 15.30, nel foyer della Sala Polivalente il pubblico sarà artefice diretto dell’evento teatrale con le Macchine per il Teatro Incosciente: un’installazione di grande originalità tra arte, gioco e teatro a cura di La Voce delle Cose, una sorta di teatro self-service, dove il pubblico agisce sotto la guida dalla voce registrata dell’autore.
Alle ore 18.00 sul palco della Sala Polivalente di Palazzo Bellini il gran finale, con lo spettacolo Le disgrazie di Fagiolino, presentato da Mattia Zecchi, giovane e talentuoso esponente della tradizione burattinesca emiliano romagnola.

Fagiolino & Friends è un evento realizzato da Bialystok Produzioni in collaborazione con l’Atelier delle Figure – Scuola per Burattinai e Contastorie, i Comuni di Comacchio e Faenza, il Museo Delta Antico, CNA, Ecipar Ravenna e Teatro dell’Aglio, e si avvale del contributo della Regione Emilia Romagna nell’ambito del progetto Burattini alla Riscossa – per un teatro popolare del Delta del Po (direzione artistica Massimiliano Venturi).

L’ingresso è sempre gratuito, e gli spettacoli sono adatti a tutti a partire dai 3 anni di età.
Anteprime ed aggiornamenti in tempo reale sulla pagina facebook ‘I Burattini di Massimiliano Venturi”.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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