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Si è concluso giovedì 6 dicembre l’iter formale di assegnazione di spazi a nuove imprese, avviato a settembre grazie a due bandi pubblici.

Sono 5 le nuove realtà imprenditoriali e giovanili che hanno scelto di concorrere ad insediarsi negli spazi rigenerati dell’ex Caserma dei Vigili del Fuoco di via Poledrelli, 21: Megaditta, Sartoria Sovversiva, Estense Restauri, Pubbliteam, Aidel.

Gianni Fantoni, il popolare comico ferrarese, ha già iniziato i lavori d’insediamento della sede della “Megaditta srl” con l’obiettivo di portare al consorzio la sua esperienza di live streaming, anche se, in sordina, sembra che stia progettando possibili eventi pubblici nelle sale del Consorzio.

La “Sartoria Sovversiva” contribuirà ad arricchire la Factory di un elemento creativo che mancava: moda e sartoria.

Mentre “Estense Restauri”, con il suo staff di progettazione ed arredo, si dedicherà ad un progetto di ristrutturazione di un’area importante dell’edificio, che sarà messa a disposizione di futuri ingressi.

“Pubbliteam” e “Aidel” aggiungono un altro tassello importante alla filiera creativa di Grisù: le produzioni video.

La prima è una realtà storica ferrarese che è riuscita a rafforzare nel tempo la sua posizione in un mercato complesso come quello televisivo di alta qualità. Aidel, che arriva in veste di cooperativa formata da registi, tecnici e giovani filmakers, opera sia nel settore della produzione che della formazione.

C’è molta attesa anche per il progetto di Pubbliteam che curerà l’apertura di uno studio televisivo per le riprese in 4K Ultra HD fino ad 8K (il futuro del digitale), nel quale saranno realizzate produzioni per importanti canali nazionali utilizzando diversi format molto in uso attualmente.

Con l’arrivo di “Area Giovani” a novembre, l’insediamento di 5 nuove imprese, e l’apertura del locale “Hangar Birrerie” a gennaio, si inizia ad intravvedere lo sviluppo futuro di Factory Grisù, che consolida la sua capacità di attrarre forme imprenditoriali nel centro del Quartiere Giardino.

Sempre più lavoro, sempre più hub culturale aperto a tutti i cittadini che è diventato caso di studio, ad esempio, del Politecnico di Torino.

Nel corso del 2018 Factory Grisù ha ospitato ed organizzato oltre 100 appuntamenti culturali e ricreativi. Sono oltre 50 le associazioni culturali ospitate dal Consorzio per le loro iniziative e circa 25 le classi di studenti di ogni ordine e grado impegnate nei laboratori del centro creativo per un totale di oltre 11.000.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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