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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Europa. Un hub della ricerca e dell’innovazione in Emilia-Romagna. La Regione a Bruxelles presenta ai parlamentari i nuovi progetti nel solco del Piano Junker. Il presidente Bonaccini: “Ricerca e innovazione sono un’opportunità per attrarre investimenti e per consentire alle nostre piccole e medie imprese di essere leader in Europa”

La Regione Emilia-Romagna, a poche ore dall’approvazione del Parlamento europeo del Piano Ue per gli investimenti strategici da 315 miliardi di euro, è già al lavoro per presentare nuovi progetti sul fronte della ricerca e innovazione, in particolare a sostegno del sistema delle piccole e medie imprese. Alla vigilia dell’inizio dei negoziati con le altre istituzioni europee, infatti, il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha incontrato oggi i parlamentari europei per illustrare i progetti a cui si sta lavorando.
“Dobbiamo continuare ad essere una Regione all’avanguardia per la ricerca e lo sviluppo – ha commentato il presidente Bonaccini al termine degli incontri – Quella della ricerca e dell’innovazione è la carta che permetterà alle nostre piccole e medie imprese di essere leader in Europa e nel mondo grazie al sistema di garanzie che deriveranno dal piano Juncker. Un’opportunità per attrarre investimenti rispetto alla quale la nostra regione vuole essere in prima fila e competere con le realtà più avanzate d’Europa”.
Tra i grandi progetti che la Regione intende candidare, quello di un grande hub europeo della ricerca e dell’innovazione con base in Emilia-Romagna, di cui si sta occupando l’assessorato all’Università e alla Ricerca guidato da Patrizio Bianchi. Il progetto coinvolgerà realtà di eccellenza come il Cineca, l’Infn, il Garr, il Cnr e le università dell’Emilia-Romagna.
“Un Hub europeo della ricerca è uno degli elementi fondanti che abbiamo proposto anche nel nostro programma – ha aggiunto il presidente Bonaccini – E’ una sfida per l’intero Paese, che deve essere posto in condizione di partecipare allo sforzo che l’Europa sta promuovendo per tornare ad essere il centro della ricerca e dell’innovazione nel sistema globale, così come era stato previsto dal Trattato di Lisbona”.
Nel corso degli incontri al Parlamento europeo di oggi è stato inoltre apprezzato l’impegno della Regione sul piano culturale. Silvia Costa, presidente della Commissione cultura, ha in particolare accolto con molto interesse il progetto sulla via Francigena e sugli itinerari culturali sui luoghi della memoria, rispetto ai quali si è convenuto di dare impulso agli investimenti.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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