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Ufficio Stampa Intermedia.

Un impegno preso durante un meeting virtuale:
EMILIA ROMAGNA: SULL’ONCOLOGIA DIALOGO SEMPRE PIÙ COSTANTE TRA REGIONE, AIOM E FEDERANZIANI.

Un confronto sempre più costante tra Assessorato alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna e lAssociazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) di Senior Italia FederAnziani, con l’obiettivo di migliorare l’assistenza ai pazienti oncologici. Questo l’impegno assunto nel corso di un incontro virtuale promosso da AIOM e FederAnziani nell’ambito del tour che le due associazioni stanno svolgendo per incontrare tutti gli assessori alla sanità del nostro Paese. “Stiamo lavorando per creare le condizioni per rendere più omogenea l’assistenza ai pazienti colpiti da tumore – afferma Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la salute dell’Emilia-Romagna -. I tassi di sopravvivenza da cancro, nella nostra Regione, sono tra i più alti di tutta Italia ed è un segno che abbiamo ottimi professionisti e una buona organizzazione. Certamente ci sono alcuni aspetti che vanno migliorati e vanno affrontate anche le innumerevoli sfide legate, direttamente o indirettamente, alla pandemia. Siamo lieti di poter confrontarci con i rappresentanti dei clinici e dei pazienti per trovare tutti insieme delle possibili soluzioni”.

“Dal 2006 esiste il Coordinamento regionale per la rete Oncologica e oncoEmatologica, anche se non esiste ancora un Piano formalizzato di Rete Oncologica. Sono però attivi dei coordinamenti tra le varie strutture sanitarie – sottolinea Gabriele Luppi, Coordinatore Regionale AIOM per l’Emilia-Romagna -. Per esempio durante i primi e tragici mesi dalla pandemia i Day Hospital oncologici hanno continuato a funzionare e questa è stata la dimostrazione di una buona organizzazione che abbiamo tra le attività dei centri oncologici maggiori e quelli più periferici. Bisogna però integrare ulteriormente le attività tra la medicina ospedaliera e quella territoriale così come individuare centri di riferimento per la gestione di neoplasie particolarmente insidiose e difficili da trattare come per esempio quella al pancreas. Anche i registri tumori delle varie provincie devono essere unificati e implementati”.

“Come per altre Regioni anche in Emilia-Romagna i problemi maggiori derivano dall’interruzione – parziale, limitata ai due mesi della prima ondata pandemica in marzo e aprile 2020, ora in gran parte recuperata – degli screening che è avvenuta un anno fa a causa del Covid – aggiunge Giordano Beretta, Presidente Nazionale AIOM -. Stiamo ovunque assistendo ad un aumento dei casi di tumore diagnosticati ad uno stadio più avanzato. Questo rende necessario un ulteriore sforzo da parti di tutti per avviare una migliore organizzazione e gestione delle risorse. Le Reti Oncologiche Regionali rappresenta la migliore soluzione possibile e da anni come Società Scientifica le stiamo promuovendo sull’intero territorio nazionale. La tragedia del Covid ha avuto il “merito” di evidenziare come non ci siano più tempo da perdere nell’istituzione delle Reti”. “Una delle priorità adesso deve essere creare una più forte connessione, anche in Emilia-Romagna, tra i centri di riferimento oncologici e la medicina territoriale – conclude Roberto Messina, Presidente Nazionale di Senior Italia FederAnziani -. Per il futuro più prossimo invece è necessaria una programmazione dei nostri servizi sanitari perché le proiezioni demografiche indicano che entro 10 anni avremo un 30% di over 65 nel nostro Paese”.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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