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da: MLB home gallery

Ricominciano i nuovi laboratori didattici e creativi alla MLB home gallery di Corso Ercole d’Este 3, la casa-galleria di Maria Livia Brunelli, un ambiente intimo e familiare, di grande fascino, dove ogni bambino sarà accuratamente seguito e guidato alla scoperta e al potenziamento delle sue capacità artistiche.

Questa volta, in occasione dell’Expo, i laboratori avranno come filo conduttore il cibo, per avvicinare i piccoli partecipanti all’arte contemporanea attraverso ciò che di quotidiano si presenta loro in tavola. Un modo originale per conoscere gli artisti che hanno lavorato su questo tema, da Warhol a Wesselmann, da Spoerri alla food artist Giulia Bonora, che collaborerà a uno dei laboratori (dal 10 aprile, con frequenza bisettimanale il venerdì dalle 16.30 alle 18.30, per bambini dai 5 agli 11 anni).

Il costo è di euro 15 la prima lezione (comprensiva di tessera ARCI), euro 10 le lezioni successive (per chi partecipa per la prima volta, la lezione di prova è gratuita).
 Gli incontri sono tenuti da Eva Beccati e Manny Romeo, con il coordinamento di Maria Livia Brunelli.

Per info e prenotazioni: mlb@mlbgallery.com346 7953757www.mlbgallery.com. Ecco il programma completo:

 

10 aprile – Disegniamo come Andy Warhol. Ispirandoci ad Andy Warhol e ai suoi famosi barattoli di zuppa, realizzeremo dei disegni di oggetti e cibi che appartengono alla quotidianità dei bambini, per poi riprodurli in maniera seriale tramite stampini appositamente creati.

24 aprile – Ritagliamo come Tom Wesselmann. Pensiamo alle nostre dispense e frigoriferi, scegliamo tra le tante fotografie e immagini ritagliate dai giornali e creiamo un grande collage tutti insieme dove il cibo diventa il vero protagonista.  Al laboratorio parteciperà anche l’artista Giulia Bonora che porterà per l’occasione una serie di foto dedicate al mondo del cibo e ci aiuterà a ritagliare, incollare e dipingere.

8 maggio – Coltiviamo l’arte. Un laboratorio che ci farà riflettere sull’importanza dell’alimentazione, tema centrale di Expo 2015: ispirandoci all’arte povera e ai Tappeti Natura di Piero Gilardi, che riproduce porzioni di orto dove crescono frutti e ortaggi (in apparenza genuini ma che poi si rivelano essere di plastica e immangiabili), creeremo un piccolo orticello con semi e piccole piantine che continueremo a coltivare in galleria.

 

22 maggio – Daniel Spoerri e il movimento “Eat Art”. Durante il laboratorio andremo a ricreare uno dei famosi tavoli ideati dall’artista del Nouveau Réalisme incollando piatti, bicchieri e cibi su un vassoio,  colorando poi il tutto a proprio piacimento.

 

5 giugno – Mangiamo l’arte. Ispirandoci all’artista Dorothèe Selz e alle sue “sculture commestibili effimere”, opere ricoperte di cibo, i bambini si cimenteranno nella realizzazione di una vera e propria merenda colorata a cui potranno partecipare anche i genitori. L’arte diventa così un gioioso momento di festa e condivisione.

 

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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