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Da Ripartizione Marketing e Comunicazione Unife

Venerdì 9 febbraio alle ore 21, presso la Sala Estense, secondo appuntamento con “I Venerdì dell’Universo” con Elena Cattaneo, docente di Farmacologia all’Università di Milano e senatrice a vita che parlerà sul tema “Huntington: storie di malati, speranze e disuguaglianze”.

Nel corso del suo intervento la Cattaneo affronterà il tema della malattia di Huntington ripercorrendo i passi fondamentali che hanno portato alla sua scoperta al pari delle grandi conquiste scientifiche. Sarà anche l’occasione per affrontare il tema della profonda discriminazione sociale che da sempre colpisce chi è affetto dalla malattia e delle sfide che alcune comunità particolarmente svantaggiate affrontano oggi per il riconoscimento della loro condizione. La conclusione verterà su come le attività di ricerca scientifica generino anche opportunità di crescita civile e sociale e sulle sfide e difficoltà nel trasferire la sensibilità e le conoscenze sviluppate in ambito scientifico all’interno dell’aula parlamentare.

Nata nel 1962, Elena Cattaneo ottiene la Laurea in Farmacia nel 1986 e il Dottorato in Biotecnologie presso l’Università degli Studi di Milano. Ha lavorato per tre anni presso il Department of Brain and Cognitive Sciences, M.I.T. (Cambridge, USA). Dal 2003 è Professore Ordinario di Farmacologia all’Università degli Studi di Milano.
Attualmente dirige il “Laboratorio di Biologia delle Cellule Staminali e Farmacologia delle Malattie Neurodegenerative” del Dipartimento di Bioscienze (www.cattaneolab.it) ed è co-fondatore e direttore di UniStem presso l’Università di Milano (www.unistem.it). Il laboratorio studia la Corea di Huntington, una malattia genetica e neurodegenerativa, con l’obiettivo di contribuire a comprenderne la fisiopatologia e proporre strategie farmacologiche, geniche, cellulari che ne rallentino il decorso o ne blocchino l’insorgenza. Dal 2013 è senatrice a vita.

“I Venerdì dell’Universo” riprendono un’iniziativa, frutto della collaborazione del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Universita’ degli studi di Ferrara e del Gruppo Astrofili “Columbia” di Ferrara, che ebbe grande seguito negli anni ’80. Il ciclo, nato come serie di seminari di approfondimento e aggiornamento su temi di Astronomia e Astrofisica, si è progressivamente evoluta trasformandosi in una manifestazione finalizzata alla divulgazione nel senso più ampio del termine, includendo tutte le discipline scientifiche.

Lo scopo principale dell’ iniziativa, è quello di diffondere la cultura della Scienza, sia nei suoi aspetti classici che in quelli più attuali, nel tentativo di dare un’informazione corretta e comprensibile sulla ricerca scientifica anche in termini di impatto sociale e ambientale. Le conferenze sono tenute dai ricercatori più di rilievo nella panoramica di ricerca italiana e internazionale anche in base alle loro qualità di divulgatori.

I Venerdì dell’Universo si rivolgono a tutta la cittadinanza e in particolar modo ai giovani, nella speranza che possano aiutarli a maturare non solo curiosità ma anche spunti per i loro studi professionali e amatoriali.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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