da: ufficio stampa Ente Palio di Ferrara
Secondo importante appuntamento con gli eventi del ricco programma del Palio 2016. Domenica 13 marzo, alle 11:30, sempre nel cortile del Castello Estense, sarà il Rione di Santa Maria in Vado a portare in scena il suo spettacolo per il secondo Omaggio al Duca.
Anche in questo caso alla base dell’atteso spettacolo della Contrada dell’Unicorno vi è un’approfondita ricerca storica e, ovviamente, la passione messa in campo dai contradaioli gialloviola.
Grazie al resoconto di una lettera inedita conservata all’Archivio di Stato di Modena, i figuranti della Contrada di Santa Maria in Vado – assistiti dai personaggi della Corte Ducale – rievocheranno la cerimonia di consegna al principe Alfonso d’Este dell’Ordine Cavalleresco di San Michele, onorificenza conferita unicamente dai sovrani di Francia ai nobili di alto lignaggio distintisi per fedeltà alla Chiesa e meriti militari a favore della Corona. Nel marzo del 1502 l’ambasciatore Philippe de la Roche insignì il futuro duca di Ferrara del prestigioso collare d’oro, con la richiesta di recarsi a breve in Francia per il rito ufficiale dell’ossequio, che avvenne infatti due mesi dopo a Grenoble, al cospetto di Re Luigi XII.
Nella rappresentazione si riserverà ampio spazio alle danze cortesi e alle esibizioni degli sbandieratori juniores che, affiancati dagli adulti, offriranno singolarmente e collegialmente un’anticipazione degli esercizi in vista delle imminenti competizioni in piazza del Municipio.
Nella compagine della Contrada sarà presente una delegazione dei “Barberi di Fusignano”, associazione folcloristica costituitasi nei primi mesi del 2013 con lo scopo di preservare e valorizzare le tradizioni storiche della cittadina romagnola.
Insomma un appuntamento cui non mancare assolutamente.
ENTE PALIO
Caro lettore
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
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