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da: Ufficio Stampa Ente Palio Ferrara

Dopo la “Cena della Vittoria” natalizia del rossoverde Borgo San Luca, svoltasi sabato 12 dicembre, è la volta delle altre 7 contrade di Ferrara, nonché della Corte Ducale, di celebrare le imminenti festività con le tradizionali cene che vedono riunirsi i contradaioli, gli amici ed i simpatizzanti sotto i rispettivi “vessilli” del mondo del Palio. Sarà sabato 19 dicembre la giornata che vedrà lo svolgersi delle cene natalizie di contrada. Dalle 20:30, presso la sede del Rione San Benedetto, in Corso Biagio Rossetti 5, si svolgerà la “Cena di Natale” con un menù tipicamente ferrarese. Sempre con partenza alle 20:30, dopo il consueto scambio di doni, presso la sede di via Boccaleone 19, si alzeranno i calici del Rione San Paolo che accompagneranno il menù ricco di piatti preparati dalle “zdore” bianconere. I contradaioli di Borgo San Giovanni, in via del Melo 105, taglieranno il panettone dopo la cena tipicamente ferrarese che, per l’occasione, è stata battezzata con il nome di “Christmas with the yours”.
A San Giorgio, in via Ravenna 52, presso i locali della Contrada, la cena sarà caratterizzata da un ricco menù. Anche per la Contrada del patrono di Ferrara lo start è alle 20:30. Inizia invece con anticipo, alle 18:30, rispetto alle altre contrade la cena di San Giacomo dopo un ricco aperitivo. La “Cena Giallo Blu” si svolgerà nei locali del Circolo di Contrada, in via Ortigara 14/A. Santo Spirito
decide di “esagerare”, infatti, sabato 19, nella sede di via Mortara 98, Cena di Natale alle ore 20:45, Domenica 20 l’aperitivo di “Santos Natale” – sulla scia dell’ormai famoso Stinco di Santos- dalle ore 18:30 alle 20:00 e, Domenica 27, dalle ore 19:00 un ricco aperitivo con tombola. Sempre il 19 dicembre, dalle 20:00, a Santa Maria in Vado, nella sede della Casa di Stella dell’Assassino in via Cammello 13/15, la gente dell’Unicorno inizierà con un aperitivo a buffet e poi, ovviamente, menù e piatti della tradizione festiva ferrarese. La Corte Ducale, ora impegnata nei lavori di insediamento nella nuova sede delle ex scuole elementari di Aguscello, brinderà nel 2016, il 6 gennaio, con un pranzo che, probabilmente, sarà l’inizio di una nuova tradizione.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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