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Tradizionalmente il viaggio è considerato un arricchimento personale e un qualcosa da vivere appieno, cercando per quanto possibile di cogliere l’essenza piena di ciò che si sta vivendo. Per viaggio si può intendere un qualcosa di figurato, quindi un viaggiare con la mente, oppure un viaggio vero e proprio, che quindi presuppone di fatto due viaggi. Uno del corpo, accompagnato dalla mente. Per lo meno nella migliore delle ipotesi dovrebbe essere così. C’è chi ha appena terminato un “viaggio” di cinque lungi anni di liceo , fra gioie e dolori, soddisfazioni e insuccessi, che necessita di intraprendere un nuovo “viaggio” per rompere dalla monotonia che caratterizza inevitabilmente la vita quotidiana, prima di intraprendere il vero viaggio verso il mare sconfinato della vita. C’è chi fa il tradizionale “viaggio di maturità” per godersi unicamente la gioia delle feste e dei locali notturni, e c’è chi invece fa qualcosa di più costruttivo, legato comunque ad un possibile scopo di stampo culturale, senza dimenticarsi il divertimento. E poi ci siamo noi, I quattro ferraresi in viaggio. Ve li presento: a parte il sottoscritto, Nevio, la mente del gruppo, classico ragazzo studioso e diligente in tutto, Meno, il puntiglioso intelligente e all’occorrenza inutilmente pedante, e poi c’è Spencer, atleta, pensa solo al fisico, simpatico, ma con un unico grande difetto: spilorcio come pochi. Direi che non è male come quadretto della situazione, la compagnia è assicurata, e anche il divertimento.
La prima tappa designata per questo tour eroico all’insegna della filosofia di zaino in spalla e carta geografica alla mano è stata Monaco di Baviera. Prima di partire, leggendo le recensioni la compagnia si è fatta trascinare alla visita del museo di scienza e tecnica “Deutsches museum”. Nulla di particolarmente interessante, grande quantità di materiali e software interattivi, ma disposti in maniera del tutto disorganica. A parte quindi la tradizionale MarienPlatz, piacevolissima e molto interessante la visita alla Neue Pinakotheke, nella quale sono presenti numerosissime opere d’arte di autori del calibro di Van Gogh, Monet, Sisley e Klimt. Tra le altre è interessante un dipinto che ricorda il mito caro a Ferrara di San Giorgio e il drago.

La compagnia dei quattro ferraresi in viaggio vi aspetta. State con noi.

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Federico Di Bisceglie

Collaboratore de “Il resto del Carlino”, blogger su quotidiano online “Ildenaro.it” redattore Di “ferraraitalia.it”, marketing consultant for b-smark LTD Dublin. Studente di legge.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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