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da: ufficio stampa Comitato per Cristiano Di Martino, candidato consigliere comunale di Ferrara

Lo sviluppo consegue anche dall’incremento del settore fieristico, attraverso cui si possono rilanciare compartimenti chiave dell’economia di un territorio e creare i presupposti per affrontare i nuovi mercati. A sostenerlo è Cristiano Di Martino, attuale consigliere provinciale di Forza Italia e candidato al consiglio comunale.
“Proseguendo con le attuali strategie di gestione dell’ente Fiera, Ferrara sarà destinata a uno sviluppo da serie C – puntualizza Di Martino -, e la responsabilità di questo arretramento si annidano nella mancanza di visione del sindaco Tagliani e dei suoi colleghi d’apparato che l’hanno preceduto”.
Il candidato chiarisce i dettagli dell’attuale situazione “Da alcuni anni Ferrara Fiere è una branca di Bologna Fiere, viene usata come semplice incubatore. In che modo? Nell’area periferica, in questo caso Ferrara, sono testate nuove fiere che, se ben funzionanti, vengono scippate e trasferite presso la sede dell’ente principale, nella fattispecie Bologna. Come accadrà in concreto per il Salone del Restauro, tanto per intenderci. Finché Ferrara sarà subalterna a Bologna non potrà mai pensare di avere uno sviluppo autonomo in questo settore, in altre parole non potrà mai creare i presupposti per arricchire il proprio tessuto imprenditoriale”.
Il candidato indica quindi la strada per interrompere questa tendenza. “Occorre che Ferrara si liberi dall’abbraccio mortale di Bologna, voluta dai maggiorenti del Pd, e inizi a muoversi con le proprie gambe. Solo in questo modo si potranno creare condizioni di sviluppo sul territorio senza pensare di essere meramente subalterni. A breve nascerà una rete di raccordo delle fiere dell’Emilia Romagna che sancirà l’ennesima débâcle per Ferrara, dovuta al perdurare di queste miopi strategie politico-amministrative. Arrivando da subalterni rispetto ai colossi di Bologna, Parma e Rimini, Ferrara sarà destinata a raccogliere solo le briciole. Si dovrebbero invece avviare nuove sinergie con Ravenna e con le altre province della Romagna. Solo così, puntando sull’elevato bacino turistico di quelle zone, potremmo avere nuove chance di crescita”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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