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Da: Rifondazione Comunista di Ferrara

Anche Rifondazione Comunista è presente oggi in piazza per deporre dei fiori ai piedi del pennacchio, oggetto di sfregio nella notte tra 31 ottobre e 1 novembre.Lo consideriamo un atto inaccettabile che come partito condanniamo fermamente.
Noi oggi portiamo un omaggio floreale, in ricordo di tutte le vittime di uno dei conflitti più sanguinosi nella storia, in opposizione da sempre allo sperpero di risorse in spese militari per una politica di disarmo, nella riduzione delle spese militari e nella eliminazione delle armi nucleari. Rifondazione ripudia la guerra e considera questa data un lutto nazionale, ma reputa altresì importante dare un segnale di forte condanna civile all’atto prevaricatoriodel segretario Comunale della Lega e per questo motivo si unisce al gesto spontaneo di molti cittadini.
Come ferrarese, prima che come segretaria della federazione PRC di Ferrara desidero dare un segnale di forte dissenso a queste modalità da Far West che ricordano non una semplice bravata da notte di Halloween del 2018, ma che riconducono a scenari iniziali che hanno avuto come esito funesto “la notte del ‘43”, raccontata da Bassani e nella pellicola di Florestano Vancini. Eccidio immortalato ad imperitura memoria in un’epigrafe posta sul muretto del Castello. La proiezione poco più di un mese fa della stessa pellicola in centro all’aperto, ha raccolto molte favorevoli adesioni da parte di una cittadinanza che chiede civilmente il rispetto delle più basilari norme di rispetto delle istituzioni anche da parte di chi, si aggira in modo spavaldo per le vie della nostra città.
Se i riferimenti culturali del segretario della Lega riconducono ad un Umberto Bossi di fine anni novanta con offese che riportano ad un linguaggio beceramente scurrile, noi di RifondazioneComunista vogliamo contrapporre un altro livello di citazione.
Ricordiamo le parole di Pier Paolo Pasolini assassinato il 2 novembre 1975:
“Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.”

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it