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Da M5s

Il Movimento 5 Stelle di Ferrara si è fatto portavoce del protrarsi del disagio dei residenti di via Rampari San Paolo che lamentano una situazione di grave inquinamento ambientale e acustico dovuto ai mezzi pubblici in manovra e in sosta nella vicina autostazione Tper.
Nell’interrogazione al Sindaco presentata da Ilaria Morghen, si sottolinea, ad esempio, l’abitudine
consolidata da parte della maggioranza degli autisti di lasciare i motori accessi in sosta fino a 18-20 minuti,contravvenendo così, oltre al Codice della Strada, all’impegno preso dagli assessori Modonesi e Ferri, nella risposta a una nostra interpellanza del 3 ottobre 2016, di predisporre appositi segnali ai capolinea dei mezzi per lo spegnimento dei motori durante l’attesa, come regolarmente si verifica nell’autostazione di Bologna.
Situazione già portata all’attenzione delle Istituzioni (Comune, Tper, AMI, Polizia Municipale) anche con una petizione sottoscritta da un centinaio di cittadini e inoltrata lo scorso febbraio direttamente al Sindaco,dove si evidenziava in particolare, con prove circostanziate e inconfutabili, l’improvviso e notevole aumento di traffico e di corse dei bus rispetto agli anni precedenti, provocato dalla scarsa organizzazione di Tper che permette ai bus, prima della partenza definitiva, di stazionare in più punti fuori e dentro l’autostazione,moltiplicando ed in alcuni casi triplicando lo smog prodotto. A questo va aggiunto il reiterato malcostume di alcuni autisti di transitare presso l’autostazione con bus la cui linea non prevede transiti presso la stessa.
In tale petizione si sollecitava inoltre la necessità di dotare l’autostazione di via Rampari di strutture in grado di assorbire rumore e smog come pannelli antirumore e alberi. Tutto ciò purtroppo senza esito alcuno per i residenti.
Quello che ci chiediamo, quindi, è se l’Amministrazione continuerà a negare ancora a lungo l’esistenza del problema.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it