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Nel 1989, dopo alcuni anni di silenzio, Spampinato pubblica il disco “Dolce amnesia dell’elefante”, un album intimo e introspettivo, completato da due brani in dialetto siciliano che le case discografiche precedenti gli avevano impedito di incidere. L’autore gioca con l’antinomia del titolo (la contrapposizione della parola dolce con amnesia, soprattutto perché riferita all’elefante, simbolo di buona memoria), proponendo testi che si possono leggere come capitoli di un romanzo, musicati con melodie mediterranee. Nella track list è inserito anche il brano “Per Lucia”, portato al successo da Riccardo Fogli.

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Copertina di ‘Ri-Vintage’

Nel 1990 esce “Antico suono degli dei” (altro titolo atipico), realizzato con la collaborazione di Tony Carbone dei Denovo e Alfio Antico, cantante e musicista, tra i maggiori interpreti della tammorra (strumento musicale a percussione). Gli arrangiamenti danno spazio a strumenti quali zampogne, mandolino, cornamusa, arpa celtica, oltre agli archi scritti e diretti da Massimo di Vecchio e la presenza dell’Orchestra sinfonica Nova Amadeus di Roma. Questo è il disco della nostalgia e dell’amore perduto, che risente ancora nei testi dell’introspezione intimista dell’album precedente ma che, in una sorta di contrapposizione musicale, propone ritmi e arrangiamenti brillanti e allegri.
Nel 1992 Spampinato realizza l’album che forse lo rappresenta al meglio: “L’amore nuovo”, il cosiddetto “disco della rinascita”, dove il filo conduttore è rappresentato dalla speranza (individuale e sociale). L’album ospita Franco Battiato in “L’amore nuovo” e Lucio Dalla nel brano “Bella e il mare”, di cui il musicista siciliano dice: “… stavo cercando un tenore che interpretasse il mare e Lucio si propose…”. La playlist comprende anche “C’è di mezzo il mare”, un brano pieno di riferimenti alla cronaca, dove è descritta la Sicilia dei misteri, con riferimenti anche alla strage di Ustica.

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‘Judas’, l’album del 1995

“Judas”, del 1995, è l’album della protesta, della rivolta e della rivendicazione. In questo disco l’impronta musicale etnica è meno marcata, la struttura delle canzoni è più essenziale, in linea con i temi trattati. La lista dei brani propone dieci perle, tra queste: “Napoleone”, “Campanellina”, “La tarantella di Socrate”, “ll portiere, il suggeritore… gli altri” e “Il passo dell’elefante”.
Nel 2000 è la volta di “Kòkalos.3”, un album di canzoni vecchie e nuove interamente in lingua siciliana, definito dall’autore come il suo “disco del cuore”. Il titolo misterioso omaggia Kòkalos l’antico re dei Sicani, mentre il tre è utilizzato perché numero ciclico e misterioso.

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Copertina di ‘Munichedda Munichedda’

Nel 2006 è stata pubblicata la raccolta “Ri-Vintage”, che contiene numerose canzoni inedite e vecchi successi in versioni alternative. Il suo autore la definisce “Analogicantologia”, consigliata per chi vuole iniziare a conoscere questo grande artista. Nel 2012 Vincenzo pubblica il suo più recente cd intitolato “Muddichedda Muddichedda”, che prende il titolo dal brano vincitore dell’undicesima edizione del Festival della nuova canzone siciliana.

Video “Il treno della vita” [vedi]

Leggi l’intervista a Vincenzo Spampinato

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William Molducci

È nato a Forlì, da oltre 25 anni si occupa di giornalismo, musica e cinema. Il suo film “Change” ha vinto il Gabbiano d’argento al Film Festival di Bellaria nel 1986. Le sue opere sono state selezionate in oltre 50 festival in tutto il mondo, tra cui il Torino Film Festival e PS 122 Festival New York. Ha fatto parte delle giurie dei premi internazionali di computer graphic: Pixel Art Expò di Roma e Immaginando di Grosseto e delle selezioni dei cortometraggi per il Sedicicorto International Film Festival di Forlì. Scrive sul Blog “Contatto Diretto” e sulla rivista americana “L’italo-Americano”.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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