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Mese: Dicembre 2018

Maltempo. Vertice in Regione, ecco il piano per rendere le reti elettriche più resistenti: quasi 53 milioni di euro di investimenti da parte di Enel e lavori su 632 chilometri di linee in tutta l’Emilia-Romagna

Da: Regione Emilia Romagna

Presentati gli interventi, alla presenza dell’assessore Gazzolo e dei rappresentanti delle Prefetture e della Protezione civile. Nelle prossime settimane incontri provincia per provincia per fare il punto sui lavori

Bologna – Oltre 532 chilometri di linee elettriche rifatte, 100 chilometri di nuovi conduttori e 400 cabine automatizzate. È il “Piano di resilienza” messo a punto da E-Distribuzione (società del gruppo Enel) e presentato oggi in Regione, per potenziare le reti e i collegamenti e metterli in grado di resistere agli eventi acuti di maltempo.
Il piano prevede investimenti per quasi 53 milioni in Emilia-Romagna, tra il 2017 e il 2020. I lavori sono realizzati soprattutto nelle zone appenniniche di Bologna, Reggio Emilia, Modena, Parma e Piacenza, per creare reti resistenti a nevicate e gelicidio, e nel riminese per rispondere alle ondate di calore del periodo estivo.

“La Regione ha chiesto a Enel un piano di potenziamento delle reti da mettere a disposizione dei sindaci, delle Province e dei prefetti- sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente e difesa del suolo, Paola Gazzolo, durante l’incontro in sala giunta con i rappresentanti di Enel, di tutte le Prefetture e della Protezione civile regionale-. E’ questa la risposta al cambiamento climatico che sta mettendo alla prova le nostre comunità. Oltre agli interventi svolti già da E-Distribuzione e quelli previsti dal Piano resilienza, la Regione ha investito finora, con il Piano forestazione, oltre 13 milioni di euro per la manutenzione dei boschi ed entro aprile saliremo a 20 milioni con i 2 nuovi bandi in corso: la maggiore cura delle aree forestali è fondamentale per accrescere l’efficacia delle opere svolte sulle reti, riducendo il pericolo di caduta delle alberature”.

Nel dettaglio il nuovo regolamento forestale, in vigore dal 15 settembre scorso, semplifica le norme sui tagli di alberi in prossimità delle linee elettriche, che possono essere effettuati solo da imprese iscritte all’Albo degli operatori forestali.

“Grazie alla collaborazione con la Regione e i Comuni abbiamo già realizzato il 50% degli interventi previsti dal piano e completato con un mese di anticipo quelli programmati nel 2018- spiega il responsabile E-distribuzione Emilia-Romagna e Marche, Leonardo Ruscito-. Si tratta di lavori che abbiamo svolto con una grande attenzione all’ambiente e al paesaggio, utilizzando solo cavi singoli e appoggiandoci alle reti e infrastrutture già esistenti”.

In particolare, i lavori consentiranno di avere un minor numero di persone a rischio di disservizi elettrici a causa di eventi atmosferici rilevanti in particolare nevicate e gelicidio, una maggiore continuità del servizio elettrico nei centri storici grazie alla creazione di più vie di alimentazione e, in caso di interruzioni, di ridurne la durata potendo contare su più punti automatizzati e manovrabili direttamente dai centri operativi di Bologna e Modena e su una maggiore interconnessione tra le linee.

Nelle prossime settimane saranno organizzati, da parte delle Prefetture, incontri per illustrare in ogni territorio il programma degli interventi previsti.

Un weekend in piazza Gobetti per ricordare il SuperCinema Apollo

Da: Associazione IlTurco

Chi si ricorda del SuperCinema Apollo?Oggi piazza Gobetti è un luogo quasi sconosciuto, poco frequentato nonostante si trovi a due passi dal listone, ma fino al 1961 quella porzione di centro urbano è stata l’indiscusso epicentro del divertimento cittadino: qui infatti sorgeva il primo multisala di Ferrara, dotato disale da gioco, biliardi, bar, dancing, tea room e pattinaggio.Per decenni nella capiente sala principale – che ospitava fino a 1200 persone, ma in varie occasioni ha sfiorato le 2mila – si sono assiepate folle variegate di ragazzi, famiglie, coppie di fidanzati, anziani, gruppi di amici e cinefili solitari, borghesi, aristocratici, operai e contadini. Sul grande schermo si proiettavano le pellicole italiane più in voga assieme ai titoli cult che arrivavano da Hollywood, polpettoni romantici e intrecci inquietanti, film d’autore e commedie popolari, i cinegiornali dell’istituto Luce durante la guerra e i brani salienti delle partite giocate dalla Spal negli anni del boom economico.

Per recuperare e attualizzare il ricordo di quell’epoca, di quella comunità raccolta al buio sotto un fascio di luce, l’associazione Ilturco organizza dal 14 al 17 dicembre un weekend dedicato al SuperCinema Apollo, con proiezioni speciali e un’installazione audiovisiva diffusanella piazzetta dove una volta si trovava il multisala.

L’iniziativa – patrocinata dal Mibac e sostenuta dal Comune di Ferrara – intende stimolare una comprensione più profonda e consapevole del recente passato ferrarese, affinché dalla naturale fascinazione per la “fabbrica dei sogni” che ora non esiste più si possa iniziare a riconsiderare lo spazio di piazza Gobetti, inserendolo in una narrazione che presuppone un radicamento nel passato e una prospettiva di crescita futura.

Alcune immagini che ritraggono la sala si possono trovare nel celebre film diretto da Florestano Vancini nel 1960, “La lunga notte del ‘43”. Altre testimonianze significative si incontrano nel documentario realizzato da Renzo Ragazzi nel 1995, all’interno del quale spiccano soprattutto le lunghe interviste ad Antonio Azzalli, gestore del cinema già condotto dal padre Aldo, che successivamente – nel 1970 – venne spostato nell’attuale sede in piazzetta Carbone. Questi e tanti altri materiali – raccolti grazie a un paziente lavoro di ricerca storica, che ha coinvolto archivi pubblici e preziose testimonianze familiari – costituiscono, assieme al fondamentale coinvolgimento degli abitanti e dei commercianti che lavorano nel perimetro compreso tra corso Porta Reno e via San Romano, l’asse portante del progetto. Sulla base dei documenti e delle immagini recuperate si articolerà un originale allestimento progettato dal Collettivo Hpo, i cui contenuti audiovisivi -curati da Ilturco – si potranno apprezzare al buio nel tardo pomeriggio e nelle serate di venerdì 14, sabato 15 e domenica 16 dicembre, con aperitivo e accompagnamento musicale.

Nella mattina di sabato 15 dicembre alle 10 presso il cinema Boldini si terrà una proiezione in pellicola dedicata a un grande classico del cinema italiano del dopoguerra, “Poveri ma belli”, diretto nel 1957 da Dino Risi: l’evento, a ingresso gratuito, sarà accompagnato dalla colazione offerta dai commercianti di piazza Gobetti, via San Romano e corso Porta Reno.
Lunedì 17 dicembre – compleanno del SuperCinema, inaugurato lo stesso giorno del 1921 – si festeggerà con una doppia proiezione gratuita del documentario di Renzo Ragazzi – alle 19 e alle 20.30 – organizzata presso il nuovo CinePark Apollo. L’evento servirà a lanciare la prossima edizione del Ferrara Film Festival – che collabora all’iniziativa assieme all’Istituto di Storia Contemporanea e Arci Ferrara. Tra i partner anche l’associazione Feedback e Ferrara Film Commission.

Codigoro, Abbazia di Pomposa. Una mattina dedicata alla gestione del paesaggio rurale. Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa

Da: Direzione Generale Archeologia, belle arti e paesaggio del Ministero per i beni e le attività culturali e Polo Regionale dell’Emilia-Romagna in collaborazione con ALES S.p.A. e Consorzio Uomini di Massenzatica

Venerdì 7 dicembre 2018, dalle ore 10
Sala delle Stilate del complesso monumentale dell’Abbazia di Pomposa, Via Pomposa Centro n. 12 a Codigoro (FE)
Presentazione del Premio del Paesaggio 2018-19 e Tavola rotonda
“Un altro modo di possedere” Domini collettivi e Paesaggio Identitario

Esperienze a confronto per la cura e la conservazione del patrimonio agricolo, naturale e culturale nazionale e lo sviluppo territoriale sostenibile

ingresso libero e gratuito
per info Abbazia di Pomposa, tel. 0533 719119 pm-ero.abbaziapo-fe@beniculturali.it

Un altro modo di possedere: esperienze di gestione del paesaggio rurale nello scenario del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa.
La giornata organizzata all’Abbazia di Pomposa sul Delta del Po (sito Unesco) presenta e diffonde il bando Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa 2018/2019 e il Premio Nazionale del Paesaggio MiBAC. L’iniziativa fornisce anche l’occasione per un focus sui domini collettivi come portatori di valori ed esempi di gestione consapevole del bene “paesaggio”, di cura e conservazione del patrimonio culturale nazionale e dello sviluppo territoriale sostenibile.

Programma
La giornata si apre con i saluti istituzionali di Mario Scalini, Direttore del Polo Museale dell’Emilia-Romagna (MIBAC), Paola Desantis, Direttore dell’Abbazia di Pomposa, Alice Zanardi, Sindaco del Comune di Codigoro, Cristina Ambrosini, Soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, Barbara Paron, Presidenza della Provincia di Ferrara, e Anna Mele, Responsabile dell’Osservatorio regionale per la qualità del paesaggio Emilia-Romagna

Intervento di presentazione del Premio del Paesaggio 2018/2019
Arch. Roberto Banchini
Dirigente Servizio Tutela del Paesaggio del MiBAC, Direzione generale ABAP
Andrea Sisti, Presidente dell’Ordine Mondiale degli Agronomi

Esperienze italiane a confronto
Il Consorzio Uomini di Massenzatica (Emilia Romagna)
Le Regole Ampezzane (Veneto)
L’esperienza dell’Università Agraria di Allumiere (Lazio)
L’Università degli Uomini di Costacciaro (Umbria)

Segue dibattito
Presiede e conclude i lavori il Prof. PAOLO GROSSI, Presidente Emerito della Corte Costituzionale

Al termine “Spuntino campagnolo” a base di prodotti tipici locali offerto dal Consorzio Uomini di Massenzatica
Possibile visita guidata all’Abbazia

La giornata è organizzata da Direzione Generale Archeologia, belle arti e paesaggio del Ministero per i beni e le attività culturali e Polo Regionale dell’Emilia-Romagna in collaborazione con ALES S.p.A. e Consorzio Uomini di Massenzatica

Medaglia d’oro per la lunga navigazione al Com.te Carlo Bonazza

Da: Comune di Comacchio

Oggi, presso la Capitaneria di Porto a Ravenna, la direzione marittima ha conferito al comandante Carlo Bonazza il prestigioso riconoscimento della medaglia d’oro per lunga navigazione, alla presenza del Comandate Capitano di vascello Pietro Ruberto, del Sindaco Marco Fabbri e di una folta delegazione di cittadini.

L’Amministrazione Comunale si congratula ed esprime profonda riconoscenza al proprio concittadino Com.te Bonazza, per il riconoscimento conquistato in tanti anni di duro e infaticabile lavoro.

Rifiuti speciali. Tempi più veloci per autorizzare l’aumento delle capacità di stoccaggio degli impianti.

Da: Regione Emilia Romagna

Rifiuti speciali. Tempi più veloci per autorizzare l’aumento delle capacità di stoccaggio degli impianti. Via libera in Giunta regionale. Sullo smaltimento, in vista un accordo coi gestori del territorio per dare precedenza alle imprese emiliano-romagnole

L’assessore Gazzolo: “Incontrati nei giorni scorsi tutti i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e dei gestori. Ulteriori capacità di smaltimento individuate già dal 2019 per rispondere alle esigenze del sistema produttivo”

Bologna – Arriva la prima risposta della Regione alle segnalazioni delle imprese emiliano-romagnole sulle criticità nella gestione dei rifiuti speciali evidenziate nelle ultime settimane. Nella seduta di ieri pomeriggio, infatti, la Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini ha approvato la delibera che velocizza l’iter autorizzativo per l’incremento delle quantità di rifiuti che è possibile stoccare negli impianti già esistenti in Emilia-Romagna. Atto per il quale l’Agenzia regionale per la prevenzione ambientale e l’energia (Arpae) dovrà dare precedenza e assoluta priorità nella valutazione delle richieste di incremento a quelle in arrivo in questi giorni e fino al prossimo 31 dicembre, privilegiando così quelle presentate dalle aziende attualmente alle prese con le difficoltà di smaltimento. Un assenso che arriverà comunque solo con la piena garanzia delle condizioni di sicurezza e della normativa ambientale.
Al tempo stesso, si lavora in queste ore per costruire un accordo tra la Regione e i principali gestori degli impianti al fine di accogliere prioritariamente i rifiuti speciali prodotti dalle aziende emiliano-romagnole. Trattandosi di rifiuti “a mercato”, l’accordo non potrà che essere naturalmente su base volontaria ma, nei limiti delle disponibilità date e nel rispetto dei contratti in essere, la Regione ha raccolto un’importante disponibilità dei gestori stessi a farsi carico in via prioritaria delle esigenze delle imprese del territorio per superare le criticità in corso.

“Nei giorni scorsi ho incontrato personalmente tutti i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e dei gestori degli impianti che avevano segnalato la necessità di stoccare i rifiuti all’interno dei propri magazzini o di portarli all’estero, con un inevitabile aumento dei costi: si tratta di un tema di assoluta rilevanza, da cui dipende la competitività del nostro sistema economico- afferma Paola Gazzolo, assessore regionale all’Ambiente-. Le criticità evidenziate dalle aziende sono la conseguenza della scarsità di impianti di trattamento che contraddistingue l’intero Paese: una questione che si riflette anche su una Regione da sempre virtuosa come l’Emilia-Romagna, perché i rifiuti speciali possono circolare sul territorio nazionale secondo le regole del libero mercato, quindi al di fuori da ogni pianificazione regionale”.

A questo si aggiungono le conseguenze della ripresa economica, che vede l’Emilia-Romagna fra le Regioni locomotiva su scala nazionale. E, ancora, la chiusura di alcuni mercati esteri, in particolare quello cinese, tradizionalmente principale destinazione per la valorizzazione dei rifiuti derivanti dalla raccolta differenziata italiana.

“Il confronto avviato con i gestori degli impianti ha accertato la disponibilità ad individuare ulteriori capacità di smaltimento in Emilia-Romagna, già a partire dal 2019: un elemento positivo in più- prosegue Gazzolo- in una strategia che guarda all’economia circolare e alla chiusura dei cicli produttivi attraverso un maggior impiego dei materiali riciclati. Stiamo lavorando proprio in queste ore per raggiungere un accordo, su base volontaria, che dia una risposta importante alle aziende del nostro territorio”.

Fabbri (LN): “Ferrara, decreto sicurezza e taglio del governo alla diaria per i migranti: caro Tagliani, giù le mani dai soldi dei ferraresi”

Da: Gruppo Lega Nord Emilia e Romagna

Il capogruppo della della Lega Nord, Alan Fabbri, stigmatizza l’allarme occupazionale creato “ad artem” dal Pd: “Una mera speculazione figlia dei futuri mancati introiti nelle casse delle coop sociali. La giunta Tagliani si scordi di finanziare coi soldi dei ferraresi il taglio del sussidio del Governo”

“Gli amministratori del Pd si mettano il cuore in pace: è finita la “pacchia” dei soldi pubblici facili. Ed il caro sindaco Tiziano Tagliani e la sua giunta si scordino sin da ora di mettere le mani nei portafogli dei ferraresi per finanziare il netto taglio (da 35 a 20 euro) della diaria che il Governo riconosce ai “rifugiati” e consentire così alle coop sociali di continuare a lucrare su un’emergenza sino ad ora mal gestita”.

Così il capogruppo della Lega in Regione,Alan Fabbri,stigmatizza l’allarme lanciato in consiglio comunale dalla Sinistra circa le pesantissime ricadute economico-lavorative connesse al Decreto Sicurezza.

“Questa volta è la grancassa della controffensiva Pd ad essere populista – attacca il capo dei leghisti in viale Aldo Moro -: la polemica divampata ieri in consiglio comunale a Ferrara circa le ricadute economiche del Decreto Sicurezza ha, a dir poco, dell’assurdo. E’ bene infatti puntualizzare che il Decreto Sicurezza, oggi Legge dello Stato, non fa null’altro che fissare – finalmente – delle regole che, da una parte mettono un argine all’indiscriminata e folle “invasione” di persone senza volto e senza nome, avvenuto negli ultimi anni; dall’altra parte fissa criteri certi per la gestione dei richiedenti asilo e di chi ha già ottenuto lo status di rifugiato. Pertanto le ricadute occupazionali che il Decreto Sicurezza produrrebbe ai danni delle coop sociale che sino ad oggi hanno gestito i richiedenti asilo nulla hanno a che vedere con le normali dinamiche del mercato del lavoro, quanto piuttosto dello sperpero di risorse pubbliche avvenuto sino ad oggi”.

“Del resto, sanno bene gli amministratori del Pd che la Legge in Italia, non ha mai valore retroattivo (Divieto di reformatio in peius ndr): pertanto, tutti i richiedenti asilo, ad oggi presi in carico dal sistema Sprar termineranno i vari progetti già avviati, dopodiché si vedranno accogliere o negare i permessi richiesti. In caso di accoglimento i rifugiati riconosciuti tali otterranno tutto il sostegno a loro dovuto. I migranti a cui il permesso verrà negato, ovviamente, verranno rimandati al loro paese d’origine. Quelli appena enucleati sono dati di fatto che sconfessano la speculazione in atto dagli amministratori del Pd che come Cassandre preannunciano una prossima Apocalisse, come conseguenza naturale di una Legge che, ripeto, non fa che fissare delle regole certe” punge Fabbri.

La verità che sottende questa strumentalizzione, infatti, è un’altra e, come spesso accade, trae le propria ragion d’essere da motivazioni connesse al portafogli delle tante coop sociali che negli ultimi anni hanno visto moltiplicare i propri fatturati.

“A coloro che a Ferrara stanno dipingendo prossimi scenari apocalittici ricordiamo che le novità introdotte dal Governo – spiega il capogruppo del Carroccio – non faranno altro che porre fine ad un abuso di “strumenti” che generavano un evidente spreco di denaro pubblico. Ad esempio, per quale motivo dovremmo integrare una persona con corsi o altre iniziative, se poi non sappiamo se le medesime avranno effettivamente il diritto di rimanere sul nostro territorio? Ovvio che, specularmente, le novità introdotte dalla Legge comporteranno una sensibile diminuzione di introiti per le casse delle coop sociali che sino ad oggi si sono arricchite approfittando del caos creato (ad artem?) nella gestione dei migranti”.

“I Comuni amministrati dal PD e le coop rosse che sino ad oggi si sono occupati della gestione dei migranti si mettano l’anima in pace: è finita la “pacchia” dei soldi pubblici facili” conclude Fabbri.

Sabato tre identità femminili, una sola attrice, in scena a Ferrara Off e domenica l’Arte di Segantini

Da: Associazione culturale Ferrara Off

Sabato 8 dicembre alle ore 21.00 andrà in scena a Ferrara Off‘Causa di Beatificazione unplugged’di Massimo Sgorbani, con Matilde Vigna, suono live Alessio Foglia.Matilde Vigna, recentemente nominata al Premio Ubu 2018 come miglior attrice under 35, darà vita a tre identità femminili – una prostituta kosovara, una kamikaze palestinese, una suora nell’Italia del medioevo.
In ogni ‘canto’ uno sguardo maschile e musicale che incombe, una presenza che perseguita, che libera, che distrugge, porta alla beatificazione. Partendo dalla forza e dalla bellezza delle parole di Sgorbani, smantellando e assimilando l’idea registica di Michele Di Mauro, si entrerà nel vivo delle storie di queste tre donne: storie di dolore ed emarginazione alla ricerca di una redenzione.
Domenica 9 dicembre alle 17.30 invece,torna a Ferrara Off Giacomo Cossio che, in occasione della mostra ‘Courbet e la natura’ presso Palazzo dei Diamanti, dedica questo terzo incontro con il pubblico a Giovanni Segantini e alla profonda influenza che i lavori di Courbet hanno avuto sulle opere di questo artista.Il bianco della neve, una certa idea di selvatico e il desiderio di rappresentare gli animali, si ritrovano come in Courbet anche in Segantini, pittore lombardo della seconda metà dell’Ottocento, indomabile e inquieto che trova nel paesaggio aspro e selvaggio dei Grigioni la sua ispirazione più profonda. L’appuntamento, con ingresso a offerta libera, è patrocinato da Ferrara Arte.
L’ingresso allo spettacolo ‘Causa di Beatificazione unplugged’è di 10 € per i soci Ferrara Off, 6 € studenti Unife, 8 € soci under30, 5 € soci under18, 12 € non soci (inclusa tessera associativa 2018/19). È consigliata la prenotazione. Maggiori informazioni su www.ferraraoff.it

Welfare FE. Non autosufficienza, crescono ancora le risorse per il 2018: oltre 437 milioni dal Fondo regionale.

Da: Regione Emilia Romagna

All’Ausl di Ferrara 37 milioni. Bonaccini: “Confermiamo anche quest’anno lo stanziamento più alto a livello nazionale. Un aiuto concreto per le persone in condizioni di fragilità, i familiari e chi dà loro assistenza”

Via libera della Giunta al riparto tra le Aziende sanitarie. Dall’assistenza domiciliare ai centri diurni, alle strutture residenziali, tutte le misure in campo. Nel 2017 oltre 9.000 anziani e 2.200 disabili tra i beneficiari degli assegni di cura. L’assessore Venturi: “Ciò che rende unica l’esperienza dell’Emilia-Romagna è anche la rete dei servizi creata per rispondere alle diverse tipologie di bisogno”

Bologna – Più risorse per l’assistenza domiciliare, gli interventi temporanei di sollievo in strutture, i posti in centri diurni, gli assegni di cura. L’Emilia-Romagna rafforza ancora il Fondo regionale per la non autosufficienza, portandolo per il 2018 a oltre 437 milioni di euro, 2 milioni in più rispetto al 2017. È arrivato ieri dalla Giunta il via libera all’assegnazione e al riparto delle risorse tra le Aziende sanitarie locali. Una cifra che supera i 477 milioni se sommata alle risorse del Fondo nazionale e del Fondo “Dopo di noi” e ai finanziamenti assegnati all’Emilia-Romagna per i progetti “Vita indipendente”.

“La nostra si conferma la Regione con il Fondo regionale per la non autosufficienza più alto in Italia- sottolinea il presidente, Stefano Bonaccini-. Lo diciamo con orgoglio, perché per noi è una priorità non lasciare sole le persone in condizioni di fragilità, chi le assiste e le rispettive famiglie. È una scelta impegnativa, senza dubbio: anche quest’anno abbiamo alimentato il Fondo regionale con risorse del nostro bilancio, per aumentare il complesso delle risorse disponibili per le non autosufficienze. Siamo di fronte a un tema, sanitario e sociale al tempo stesso, di grande delicatezza e attualità, in un Paese e in una regione dove la prospettiva di vita si allunga sempre più”.

“Ciò che rende unica l’esperienza dell’Emilia-Romagna- aggiunge l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-, unitamente all’impegno economico che caratterizza il Fondo, è la rete dei servizi realizzata per rispondere alle diverse tipologie dei bisogni, attraverso la ricerca e la sperimentazione, negli anni, di innovazioni che consentano di offrire soluzioni sempre più adeguate”.

Il riparto del Fondo regionale
Degli oltre 437 milioni del Fondo regionale, ai territori vengono assegnati più di 303 milioni sulla base della distribuzione della popolazione residente dai 75 anni in su; oltre 119 milioni vanno a finanziare interventi a favore di persone con disabilità e gravissime disabilità acquisite, mentre i restanti 14,9 milioni assicurano servizi in presenza di gestioni particolari pubbliche e private e strutture di piccole dimensioni in zone montane e disagiate. Del pacchetto complessivo, 37 milioni sono destinati a Ferrara.

Come sono state utilizzate le risorse nel 2017
Nel 2017 sono stati assegnati ai territori finanziamenti del Fondo regionale per la non autosufficienza per 435,45 milioni. Praticamente tutti utilizzati: il 64,7% (281,4 milioni) per l’area anziani, il 34,0% (148 milioni) per l’area della disabilità e l’1,3% (5,5 milioni) per i programmi cosiddetti “trasversali”. Si parla, in questo caso, di interventi comuni sia per l’area anziani che per l’area disabili, come, ad esempio, l’emersione e qualificazione del lavoro di cura e il contrasto alla fragilità e all’isolamento.

Qualche dato: nell’area anziani, le risorse del Fondo hanno permesso l’offerta/utilizzo di 16.234 posti in strutture residenziali, 3.330 posti nei centri diurni, oltre un milione 400mila ore di assistenza domiciliare, 9.168 beneficiari di assegni di cura. Per l’area disabili, 1.246 gli utenti di centri socio-riabilitativi residenziali, più di 1.000 quelli di strutture residenziali e circa 500 in strutture residenziali per gravissime disabilità acquisite; più di 454mila le ore di assistenza domiciliare e oltre 2.200 gli assegni di cura.

Fondo nazionale e Fondo regionale per la non autosufficienza
Il Fondo nazionale è stato istituito nel 2006, con un’apposita legge, per fornire sostegno a persone con gravissima disabilità e ad anziani non autosufficienti, e favorirne il mantenimento nel proprio contesto di vita. Le risorse del Fondo, che ogni anno vengono ripartite tra le Regioni, servono per potenziare l’assistenza domiciliare o interventi complementari al percorso domiciliare. L’Emilia-Romagna nel 2007 ha avviato il proprio Fondo regionale per la non autosufficienza per finanziare i servizi socio-sanitari rivolti alle persone in condizioni di non autosufficienza e a coloro che se ne prendono cura. Per mole di risorse impiegate, rete di servizi messi in campo, professionalità coinvolte ed esperienze acquisite, costituisce un caso unico in Italia.

Mercoledì 5 dicembre | Giovani e lavoro, le aziende del territorio si presentano a chi sta entrando nel mondo del lavoro, evento a organizzato da Centoform in collaborazione con Phorma Mentis

Da: Consorzio “Wunderkammer”

Cosa bisogna inserire nel proprio curriculum per renderlo unico? È meglio sapere o saper fare? Quali sono i profili più richiesti dalle aziende? Sarà un incontro dedicato agli studenti e alle loro famiglie, agli insegnanti e agli imprenditori, quello previsto per mercoledì 5 dicembre alle 18.30 (e fino alle 20.30) a Consorzio Wunderkammer, in via Darsena 57 a Ferrara. Con l’iniziativa GIOVANI E LAVORO: LE AZIENDE SI PRESENTANO, gli imprenditori del territorio si raccontano con l’obiettivo di orientare i giovani nella scelta educativa e formativa più adeguata, in base alle reali esigenze del mercato del lavoro attuale.
L’iniziativa, organizzata da Phorma Mentis in collaborazione con Centoform Srl e con il patrocinio del Comune di Ferrara, rientra negli appuntamenti del Festival della Cultura Tecnica, viaggio istruttivo e divertente nel mondo della tecnica e della scienza organizzato in più sedi dell’Emilia Romagna. Quest’anno, infatti, il Consorzio Wunderkammer si è allargato, accogliendo tra le consorziate Phorma Mentis, associazione già operativa da tempo nel settore della promozione del lavoro e dell’orientamento professionale, che ha sede a Palazzo Savonuzzi di via Darsena.

La serata di orientamento alla scelta giusta per il proprio future lavorativo è pensato per ridurre il gap fra domanda territoriale e offerta di forza lavoro, soprattutto per i profili tecnici. Per informazioni: 051.6830470, centoform@centoform.it.

Agricoltura. Divieto di caccia nei fondi agricoli, le domande di proprietari e conduttori entro il 14 dicembre. L’assessore Caselli: “Tuteliamo le colture specializzate e le strutture ricettive”

Da: Regione Emilia Romagna

Protette le coltivazioni erbacee da seme, di soia, riso e mais fino al momento del raccolto; frutteti, vigneti e uliveti specializzati, oltre alle produzioni certificate condotte con sistemi sperimentali o finalizzate alla ricerca scientifica. E ancora, agriturismi, fattorie didattiche e sociali ai fini della sicurezza degli ospiti e gli allevamenti allo stato brado in aree recintate

Bologna – Divieto di caccia sui terreni con colture specializzate o produzioni sperimentali: per i proprietari o conduttori di fondi agricoli dell’Emilia-Romagna c’è ancora tempo fino al prossimo 14 dicembre per richiedere l’esclusione dei terreni dall’attività venatoria a tutela di particolari coltivazioni.
Lo prevede il Piano faunistico regionale che estende la tutela anche ai proprietari di fondi rustici che ospitano strutture ricettive come agriturismi o fattorie didattiche. Inoltre, in caso di nuove esigenze, rimane aperta la possibilità di motivare la domanda di esclusione entro il 31 dicembre di ogni anno.

“L’obiettivo è la salvaguardia di alcune produzioni come ad esempio le colture da seme o quelle finalizzate alla ricerca scientifica e per tutelare le attività ricettive che potrebbero essere danneggiate o disturbate dal passaggio dei cacciatori durante la stagione venatoria­- spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli-. Si tratta di un provvedimento coerente con la legge regionale sulla caccia, su esclusiva richiesta di proprietari o conduttori di imprese agricole, che sarà applicato nel rispetto degli obiettivi previsti dal piano faunistico regionale per la gestione della fauna selvatica e la protezione dell’equilibrio ambientale”.

Cosa prevede la legge
La sottrazione di un fondo all’esercizio della caccia riguarda ad esempio terreni con coltivazioni erbacee da seme, di soia, riso e mais fino al momento del raccolto, frutteti, vigneti e uliveti specializzati, oltre alle produzioni agricole certificate condotte con sistemi sperimentali o finalizzate alla ricerca scientifica. Vengono inoltre tutelati i fondi rustici che ospitano strutture ricettive, agriturismi, fattorie didattiche e sociali ai fini della sicurezza degli ospiti e gli allevamenti allo stato brado in aree recintate nel caso in cui le attività si svolgano durante la stagione di caccia. Per le attività di interesse ambientale è necessario un piano finalizzato all’incremento o alla protezione di particolari specie. Il divieto di caccia è segnalato con tabelle che delimitano l’area interessata.

La richiesta va presentata al Servizio territoriale agricoltura, caccia e pesca competente per territorio che risponde entro 60 giorni e non deve ostacolare gli obiettivi del Piano faunistico venatorio regionale come la compatibilità nel territorio di fauna selvatica e attività antropiche o il raggiungimento delle densità indicate per ogni specie, con particolare riferimento agli ungulati. Informazioni e moduli sul portale regionale Agricoltura.

“L’alleanza tra cultura ed economia motore di sviluppo del PIL e dell’occupazione: venerdì 14 dicembre la tavola rotonda promossa dalla camera di commercio”

Da: Camera di Commercio di Ferrara

Govoni: “Ferrara dispone di un patrimonio culturale straordinario che dobbiamo certamente custodire, ma anche valorizzare, incrementare ed integrare con nuove progettualità”

Tra i relatori Giuseppe Tripoli, segretario generale Unioncamere, Fabio Renzi, segretario generale Fondazione Symbola, e Carlo Cambi, giornalista e conduttore televisivo

Lo sviluppo responsabile e consapevole del patrimonio italiano, fatto di arte, di cultura e di imprese, è fondamentale per rilanciare la nostra economia ed è indispensabile per assicurare un significativo e sostenibile vantaggio competitivo al sistema-Paese. Gli investimenti in cultura producono rilevanti effetti positivi sul made in Italy e sulla sua capacità di riconquistare quote nuove e a più alto valore aggiunto sui mercati globali, oltre che sulla crescita qualitativa dei flussi turistici. Questo è vero non solo per i settori con i quali tradizionalmente si identifica il prodotto italiano famoso nel mondo – moda, design e alimentare – ma è vero soprattutto per il resto del sistema industriale e produttivo che compete sulla scena globale con prodotti ad alto contenuto di tecnologia.

Sarà questa una delle considerazioni della Tavola rotonda “L’ALLEANZA TRA CULTURA ED ECONOMIA MOTORE DI SVILUPPO DEL PIL E DELL’OCCUPAZIONE”, promossa dalla Camera di commercio di Ferrara con il supporto di Unioncamere e della Fondazione Symbola – estensori del Rapporto IO SONO CULTURA 2018 – e del Resto del Carlino ed in programma venerdì 14 dicembre, a cominciare dalle ore 10.00, nella sala Conferenze dell’Ente di Largo Castello.

Al Sistema Produttivo Culturale e Creativo (così nel Rapporto vengono definite l’insieme delle filiere culturali e creative) nel 2017 si deve il 6% della ricchezza prodotta in Italia: oltre 92 miliardi di euro. Dato in crescita del 2,0% rispetto all’anno precedente. E non finisce qui, perché la cultura ha sul resto dell’economia un effetto moltiplicatore pari a 1,8: in altri termini, per ogni euro prodotto dalla cultura se ne attivano 1,8 in altri settori. Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo dà lavoro a più di 1,5 milioni di persone, il 6,1% del totale degli occupati in Italia. Dato anch’esso in crescita: +1,6%, stavolta con un risultato superiore alla dinamica del complesso dell’economia (+1,1%).

“Ferrara – ha evidenziato Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio – dispone di un patrimonio culturale straordinario che dobbiamo certamente custodire, ma anche valorizzare, incrementare, integrare con nuove progettualità. La nostra provincia – ha proseguito il presidente – si identifica anche con i suoi impareggiabili tesori, è la storia che li ha plasmati e che compone il dna delle nostre città e delle nostre comunità. Questo non vuol dire che dobbiamo sentirci custodi di un museo. Al contrario, i nostri tesori sono abitati, vissuti, vivi ogni giorno. E sta proprio alla nostra responsabilità continuare a farli vivere nel tempo, in modo che ci aiutino a rafforzare i nostri legami di comunità e diventino leva di saperi diffusi, di benessere, di crescita delle opportunità, in ogni ambito della vita della società”.

Dopo i saluti del presidente Govoni e di Tiziano Tagliani, sindaco della Città capoluogo, toccherà a Cristiano Bendin, direttore Resto del Carlino Ferrara, introdurre la Tavola rotonda moderata dalla giornalista Camilla Ghedini ed alla quale parteciperanno Giuseppe Tripoli, segretario generale Unioncamere, Fabio Renzi, segretario generale Fondazione Symbola, Ursula Thun Hohenstein, prorettrice delegata al Sistema Museale dell’Università di Ferrara, e Carlo Cambi, giornalista e conduttore televisivo. Seguiranno gli interventi dei vertici delle associazioni territoriali di categoria e dei rappresentanti delle istituzioni.

Consumo del suolo: Emilia Romagna, ogni giorno scompaiono 12.500 metri quadrati

Da: Coldiretti Emilia Romagna

Nell’ultimo anno sottratti all’agricoltura 4,5 milioni di metri quadrati

Tra il 2016 e il 2017 In Emilia Romagna sono stati consumati ogni giorno 12.500 metri quadrati di terreno naturale e agricolo, in pratica più di un ettaro al giorno. Lo rende noto Coldiretti regionale alla vigilia della giornata del suolo che si celebra domani, 5 dicembre. In base al rapporto 2018 sul consumo di suolo dell’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) – afferma Coldiretti Emilia Romagna – tra il 2016 e il 2017 nella nostra regione è stato consumato terreno agricolo naturale per oltre 4 milioni e mezzo di metri quadrati, pari a 650 campi di calcio. In questo modo il terreno diventato artificiale nel 2017 ha raggiunto – informa Coldiretti regionale – i 221.645 ettari, un dato che colloca la nostra regione al terzo posto per consumo di suolo in Italia, subito dopo la Lombardia (310.156 ettari) e il Veneto (226.530). il terreno cementificato – sottolinea Coldiretti regionale – è pari al 9,9 dell’intera superficie regionale, una percentuale superiore alla media nazionale che si attesta al 7,65%.

La cementificazione e l’abbandono del suolo – commenta Coldiretti Emilia Romagna – oltre a sottrarre terreno ad una produzione agricola di qualità, riducono la capacità dell’assorbimento dell’acqua da parte dei terreni e rendono il territorio più fragile aumentando il rischio di frane e alluvioni. Su un territorio sempre più artificiale e più fragile, i cambiamenti climatici degli ultimi anni – sottolinea Coldiretti regionale – hanno portato a precipitazioni sempre più intense con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno impermeabilizzato dall’urbanizzazione e dalla cementificazione non riesce ad assorbire,

La conseguenza – afferma Coldiretti regionale – è un aumento del rischio di alluvioni e un incremento della situazione franosa della nostra regione. Secondo elaborazioni Coldiretti su dati del servizio Geologico regionale, in Emilia Romagna ci sono più di 38 mila frane attive, per una superficie di quasi 70 mila ettari, e più di 32 mila frane quiescenti, che coprono 181 mila ettari. In pratica l’11,3 per cento del territorio regionale è soggetta frane, percentuale che aumenta decisamente se si considera che la provincia di Ferrara e tutto il territorio a nord della via Emilia sono esenti da movimenti franosi. Ad essere più colpito è, naturalmente, il territorio collinare e montano, area dove – ricorda Coldiretti – è in forte calo la presenza dell’agricoltura che negli ultimi venti anni ha visto più che dimezzato il numero delle aziende agricole, rimaste oggi poco più di 20 mila nell’Appennino da Piacenza a Rimini. Il venir meno della cura dei terreni e dei fossi – commenta Coldiretti – ha contribuito non poco alla diffusione delle frane che in questo momento interessano 200 delle 333 amministrazioni comunali emiliano romagnole.

Per proteggere la terra e i cittadini che vi vivono – afferma Coldiretti Emilia Romagna – bisogna difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività agricola. Per questo Coldiretto Emilia Romagna ha sostenuto la legge regionale n. 24 del 21 dicembre 2017 (“Disciplina regionale sulla tutela e l’uso del territorio”), in vigore dall’1 gennaio 2018, che ha l’obiettivo del consumo di suolo a saldo zero entro il 2050. Nel frattempo – ricorda Coldiretti regionale – i Comuni dovranno adeguare gli strumenti urbanistici entro tre anni e concludere il processo nei due anni successivi e il consumo di suolo dovrà essere contenuto entro il 3% del territorio urbanizzato. Con la nuova normativa – conclude Coldiretti Emilia Romagna – il consumo di suolo nelle aree agricole è consentito solo per opere pubbliche e di pubblica utilità se viene dimostrata l’impossibilità di riutilizzare aree già urbanizzate e assicurando il minor impatto e consumo di suolo possibile.

LA CITTA’ DELLA CONOSCENZA
Giù le mani dalla scuola

Cosa ce ne faremmo della nostra cultura, delle nostre tradizioni, della nostra identità se tutto il mondo che ci contiene fosse identico a noi.
L’altro è tale perché non è come me, non è la mia copia, non è il mio doppio.
È la diversità dell’altro da me la condizione necessaria affinché io possa riconoscermi come tale, affinché io sia posto nelle condizioni di scoprire e riconoscere la mia identità. La coscienza individuale e quella sociale si formano nell’incontro con l’altro. L’altro esiste per fornire a me stesso la mia identità.

L’idea della scuola come luogo di apprendimento della cultura come identità nazionale appartiene al secolo degli Stati-Nazione che, in epoca di globalizzazione, con l’ingresso nel nuovo millennio, avremmo dovuto lasciarci alle spalle, lasciare al Novecento insieme a tante altre cose.
Ma la globalizzazione ci spaventa. È lei che ci terrorizza con le dimensioni mondiali che comporta, con lo spazio e il tempo che si dilatano, con le teorie umane che premono alle porte del nostro benessere.
Non abbiamo bisogno di sofisticate ricerche politiche, le ragioni di quanto ci sta accadendo sono tutte qui. Il resto sono sintomi.
Non ce lo vogliamo dire apertamente e allora andiamo alla ricerca di capri espiatori, per illuderci che ci siano alternative. Invece le strade nuove sono tutte da inventare.

La cosa inaccettabile è che la malattia da cui siamo stati colpiti infetti anche le nostre scuole, si trasmetta come un male endemico alle nuove generazioni, le quali, invece, hanno necessità di acquisire gli anticorpi.
La scuola non è il luogo della cultura al singolare, della tradizione e dell’identità nazionale.
La scuola è il luogo, per dirla con Nietzsche, dei “temerari della ricerca”, dove si compie il lungo percorso per diventare se stessi, non come ci vogliono gli altri, né tanto meno gli esegeti della tradizione.
È il luogo dove non ingabbiare le menti, ma dove “forzare le gabbie mentali”.
Non è il luogo della cultura, ma delle culture e della loro narrazione universale.
È un luogo sacro, di liberazione, che non può essere violato dagli untori che oggi brandiscono il crocifisso e il presepe in nome della tradizione e dell’identità di un popolo.

L’inquilino di viale Trastevere e i vari amministratori leghisti da Trento a Trieste, da Arezzo a Pisa risparmino per sé i loro feticci e si vergognino di strumentalizzare luoghi come le scuole, di fronte alle quali dovrebbero tenersi abbondantemente almeno cento passi più indietro, con il loro sciovinismo e la loro xenofobia.
Imparino che crocifisso e presepi non appartengono alla tradizione cristiana, ma a quella della chiesa cattolica, che non a caso si è anche risentita, e che neppure il presepe non è nato come lo conosciamo. Che la nostra identità di popolo è scritta nei centotrentanove articoli della Costituzione e non altrove.
Studino per favore, e soprattutto imparino che la cultura che unisce le donne e gli uomini di tutto il mondo è quella grande narrazione che racconta della continua ricerca di un equilibrio tra il noi e l’altro da noi, tra il sé e il mondo esterno.
Questa è la nostra identità e l’identità che accomuna tutti gli esseri della Terra.
A scuola si impara a stare insieme, come superare le divisioni, non a inalberare vessilli di cattolicità da sbattere in faccia a chi cattolico non è.
A scuola si apprende ad usare gli attrezzi mediante i quali ciascuno possa realizzare sé stesso, essere se stesso, non la copia di un modello pensato da altri, neppure della propria pretesa tradizione.
La scuola non lavora per le greppie e le stalle, per insegnare che un giorno nacque un bambino straordinario ucciso, una volta uomo, in croce. Narrazione di tutto rispetto, ma che riguarda i cattolici, come altre narrazioni appartengono ad altre dottrine.

La scuola pubblica e laica, finanziata con i soldi di tutti, cresce risorse umane, capitale umano, intelligenze, valori che appartengono al mondo perché un giorno saranno neurofisiologi che tentano di decifrare i meccanismi del cervello inaccessibili all’analisi diretta, astronomi che descrivono galassie remote, fisici che studiano particelle invisibili, matematici che esplorano la quarta e la quinta dimensione, e ancora altro che neppure ora siamo in grado di immaginare.
I nostri giovani, ragazze e ragazzi, e il loro futuro questo si attendono, non certo il piccolo mondo antico dei crocifissi e dei presepi di nonna Speranza, trasformati in forza muscolare da esibire contro lo straniero invasore dei nostri spazi e delle nostre menti.

Corso gratuito Ue per addetti e volontari dell’Emilia-Romagna. La mediazione culturale anche in autoambulanza – Creata una app multilingue da usare sul campo

Da: Ufficio Stampa Euro Project Lab

Ferrara, 3 Dicembre 2018 – Un corso gratuito di mediazione linguistica e
culturale per il personale delle ambulanze: è l’iniziativa, senza precedenti in
regione, di Euro Project Lab, agenzia ferrarese attiva da anni nel settore della
formazione e dei progetti europei.
Aperto a tutti coloro che, per volontariato o professione, operano su
autoambulanze e automediche in Emilia-Romagna, sarà in gran parte on-line e si
concluderà in febbraio: i partecipanti riceveranno un’applicazione per cellulari, con
istruzioni e consigli in varie lingue, specie extra-europee, utilizzabile sul campo.
L’iniziativa rientra nel progetto triennale B.I.C.A.S., cofinanziato dal
programma Erasmus+ dell’Unione Europea, e vede l’Italia, attraverso la società di
Ferrara, partner di quattro Paesi: Austria, Germania (capofila), Polonia e Spagna.
Spiega Alexandra Storari, presidente di Euro Project Lab: « Soccorrere un
ferito straniero, o trasportare una paziente di cultura diversa, può costituire un
problema, non solo linguistico: per l’operatore sanitario, ma soprattutto per l’altra
persona. La nostra iniziativa fornirà dunque strumenti teorico-pratici per gestire e
risolvere eventuali situazioni critiche, dovute all’incomprensione linguistica o alla
diversità di costumi: nell’interesse reciproco, del soccorritore e del paziente. »
In regione sono migliaia coloro che – anche attraverso enti e associazioni
come Croce Rossa e pubbliche assistenze varie – effettuano trasporti ospedalieri o
intervengono per chiamate di emergenza-urgenza con ambulanze e automediche.
Il corso “Bicas” (acronimo di Building Intercultural Competencies for Ambulance
Services: “Costruire competenze interculturali per i servizi di ambulanza”) prevede
quattro incontri a Modena e il resto on-line, per un totale di 80 ore, gestite dalla
cooperativa Anziani e non solo di Carpi.

1958/2018 – 60 anni di futuro. Protagonisti, al servizio del territorio. 7 volti che rappresentano la cooperazione ferrarese. La campagna di Confcooperative Ferrara per i 60 anni.

Da: Ufficio Comunicazione e Turismo Confcooperative Ferrara

Donne e uomini protagonisti della cooperazione.
Nel loro lavoro di ogni giorno, c’è la nostra storia e il nostro futuro. Hanno questo volto, questa espressione, la gioia del fare per il bene comune i sette volti che rappresentano la campagna di comunicazione di Confcooperative Ferrara che compie 60 anni, 1968/2018.

“Abbiamo voluto dare ai nostri soci cooperatori la giusta luce. Sono loro che rappresentano il territorio e la comunità. Sono loro che danno il senso alla cooperazione” affermano dai vertici di Confcooperative Ferrara che venerdì prossimo, al Castello Estense di Ferrara, dalle ore 15.30 saranno in Assemblea alla presenza anche del Presidente Nazionale Maurizio Gardini.

I volti della campagna di comunicazione di Confcooperative Ferrara sono Doriano, pescatore di Gorino della Cooperativa Adriatica, Angela cuoca di Baura della Coop Integrazione Lavoro, Cristian, operatore ecologico di Ferrara per coop Ageste, Massimo, agricoltore di Ostellato della coop CSM e Bruno di Albarea di Patfrut. Sabrina coordinatrice del centro disabili di San Martino e Marianna educatrice di Ferrara per la Coop Serena.

La campagna di comunicazione offline e online nella città di Ferrara e in provincia è l’occasione per mettere i primo piano i soci delle cooperative, il motore economico-produttivo della nostra cooperazione. La campagna è sostenuta anche da EmilBanca.

Incontro Sala Agnelli – Una giornata con Gustave Liceo Artistico “Dosso Dossi”

Da: Liceo Artistico “Dosso Dossi”

In occasione di “Courbet e la natura”, in mostra fino al 6 Gennaio presso Palazzo dei Diamanti, Fondazione Ferrara Arte e Liceo Artistico “Dosso Dossi” di Ferrara proseguono la loro collaborazione con “Una giornata con Gustave”, secondo progetto editoriale a fumetti legato a un’esposizione.
Impetuoso e passionale, in netto contrasto con i precetti accademici del tempo, alla ricerca di una pittura che rivendicasse con urgenza la realtà profonda delle cose e della materia atmosferica, Gustave Courbet ha incarnato alla perfezione l’ romantica di artista anticonvenzionale. Grazie a queste suggestioni ripercorribili attraverso la biografia che ne fa Vasilij Gusella, un gruppo di ragazzi del Liceo Artistico “Dosso Dossi” (selezionati attraverso l’annuale concorso interno “Comic-On, sulla scia del fumetto”) guidato dall’autore e illustratore Gianluca Costantini, ha potuto misurarsi con la vita e le opere del maestro dando vita alla nuova pubblicazione “Una giornata con Gustave”, edita da Ferrara Arte.

L’incontro di Venerdì 7 Dicembre presso la Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea sarà un’opportunità per riscoprire le tappe fondamentali del progetto, ma soprattutto un momento per dialogare con alcuni dei protagonisti di questa e della futura VIII^ edizione del Concorso “Comic_On”, alla scoperta delle molteplici professionalità che ruotano attorno al mondo dell’Arte.

Presentazione:
Stefania D’Arcangelo, Commissione Comic_On
Intervengono:
Vasilij Gusella, Curatore Fondazione Ferrara Arte
Matteo Andreolini, Curatore indipendente, giuria Comic_on
Azzurra Carli, Ordine degli Architetti
Modera:
Federica Zabarri, Liceo Artistico Dosso Dossi, Commissione Comic_On

A Ferrara un Castello di Balocchi

Da: Consorzio Visit Ferrara

Dal 7 al 9 dicembre 2018, il Castello Estense si trasforma in un percorso fantastico, tra giochi, animazioni, laboratori e l’incanto del Natale. Con Visit Ferrara pacchetti per le famiglie.

Un castello di balocchi, sogni e magia in cui immergersi con i bambini tra ambientazioni fantastiche, percorsi animati e l’incanto del Natale. Non si tratta di un castello qualsiasi, ma del maestoso Castello Estense di Ferrara, simbolo e storia della città dal centro Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Dal 7 al 9 dicembre 2018, per il ponte dell’Immacolata si trasforma in un maniero incantato: attraversando il ponte levatoio sul fossato che circonda la fortezza si entrerà in un percorso magico della durata di 90 minuti. Un’esperienza da vivere grazie al Consorzio Visit Ferrara che propone per l’occasione pacchetti turistici per le famiglie, da prenotare direttamente sul sito www.visitferrara.eu

Si comincia sotto il porticato del Castello Estense, dove ogni bambino potrà lasciare un pensiero sull’albero dei desideri. Poi, entrati nella fortezza ci si inoltra nel mondo del Polo Nord, fra pupazzi di neve e paesaggi innevati che conducono alla slitta di Babbo Natale. Nel piccolo teatro realizzato nel secondo Imbarcadero del Castello dei Balocchi, i bambini assisteranno ad uno spettacolo a tema, per poi divertirsi con giochi, intrattenimenti e cantastorie. Ci sarà anche il laboratorio di Mastro Geppetto e la Fabbrica dei Giocattoli per costruire fantasticherie con gli elfi. È il momento di incontrare la Regina delle Nevi, che vestirà le piccole principesse e i piccoli cavalieri per prepararli all’incontro con Babbo Natale, a cui consegnare la propria lettera dei desideri. Per entrare nel Castello dei Balocchi, il costo per gli adulti è di 10 euro, per i bambini 8 euro. Orari: dalle 10.00 alle 20.00. Inoltre, la sera dell’8 dicembre, nella sala dell’Imbarcadero 1 sarà allestita un’emozionante cena a tema per tutta la famiglia, con l’animazione natalizia de “I Muffins Spettacoli”. Il costo della cena è di 30 euro per gli adulti e di 20 euro per i bambini.

La proposta del Consorzio Visit Ferrara per il “Ponte dell’Immacolata a Ferrara e nel suo territorio” comprende un soggiorno di 4 giorni dal 6 al 10 dicembre 2018 tra la città del Castello Estense, Comacchio e il Delta del Po. Il primo giorno si visita l’Abbazia di Pomposa con sosta in azienda agrituristica per degustare vini e prodotti tipici. Il secondo giorno si passeggia tra i canali e i suggestivi ponti di Comacchio per poi scoprire le sue affascinanti Valli tra specchi d’acqua ed uccelli rari. Il terzo giorno c’è la visita guidata della città di Ferrara e della mostra “Courbet e la natura” a Palazzo dei Diamanti. L’ultimo giorno, visita al mercatino di Natale, shopping e tempo libero nel centro storico. È inclusa una notte nella zona del Delta del Po e 2 notti a Ferrara, un light lunch nella Caffetteria del Castello, cena tipica a Ferrara e ingresso alla mostra. Prezzo a partire da 255 euro a persona.

La laurea negata. Le politiche contro l’istruzione universitaria – Presentazione del volume al Dipartimento di Economia

Da: Università degli Studi di Ferrara – Ufficio Stampa, Comunicazione Istituzionale e Digitale

Mercoledì 5 dicembre dalle ore 10 nell’Aula Magna del Dipartimento di Economia e Management, via Voltapaletto, 11 si terrà la presentazione del volume di Gianfranco Viesti, La laurea negata. Le politiche contro l’istruzione universitaria, Edizioni Laterza.

Discutono con l’autore:

Patrizio Bianchi, Assessore regionale a coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro

Giovanni Masino, Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara

Massimiliano Mazzanti, Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara

È previsto il saluto di Giorgio Zauli, Magnifico Rettore dell’Università di Ferrara

Interviene Massimo Maisto, Vicesindaco del Comune di Ferrara

Presiede: Laura Ramaciotti, Direttrice del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara

In un mondo in cui i livelli di istruzione superiore sono decisivi per il progresso economico e l’inclusione sociale, l’Italia sta operando da dieci anni un forte disinvestimento sull’università. Per la prima volta dall’Unità si sono ridotti gli immatricolati. E’ cresciuto il costo degli studi. L’università italiana è diventata ancora più povera nel confronto europeo. Un’intera generazione di studiosi è costretta alla precarietà o alla fuga. Inoltre, processi di valutazione estremamente discutibili stanno riconfigurando il sistema, rincipalmente a danno degli atenei del Centro-Sud. Tutto questo ha gravi conseguenze per i giovani italiani di oggi che deve interessare tutti i cittadini, non solo gli esperti.

Il volume di Gianfranco Viesti, docente all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, discute le politiche attuate contro l’istruzione universitaria, dando un giudizio complessivamente negativo su quanto è avvenuto nel nostro paese negli ultimi 10 anni, ed offre una altrenativa perchè si cambi strada al fine di investire sui giovani anche riformando radicalmente il sistema dell’istruzione terziaria.

L’iniziativa rientra nell’ambito dei Policy Seminars, promossi e organizzati da Leonzio Rizzo e Antonio Musolesi del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara.

Replica del Comune di Comacchio rispetto agli abbattimenti dei Pini in Località Lido di Spina

Da: Comune di Comacchio

In riferimento al comunicato del Presidente del Circolo locale di Legambiente rispetto agli abbattimenti dei Pini avvenuti in Località Lido di Spina, s’intende precisare che il percorso di condivisione sugli interventi manutentivi, attualmente in corso sul territorio comunale, ha visto attivamente partecipe il Presidente stesso, Sig. Marino Rizzati, in veste di referente del Servizio di Vigilanza Ambientale Legambiente Ferrara. Il percorso che si è sviluppato in numerose riunioni preparatorie, sia con gli Amministratori che con i tecnici comunali.
In particolare, il Vice Sindaco Fantinuoli sottolinea che: “per Lido di Spina, al termine delle riunioni di confronto, è stato prodotto un avviso informativo congiunto da parte del Comune di Comacchio e il Servizio di Vigilanza Ambientale Legambiente Ferrara, distribuito agli abitanti dell’ambito interessato dalle manutenzioni, dagli stessi volontari, adottando una campagna informativa delle attività previste, che vedranno, in sostituzione dei 21 pini abbattuti, reimpianti nello stesso sito di piante autoctone con apparto radicale che tende a svilupparsi in profondità. I 21 pini saranno reimpiantati in un’area di proprietà comunale sempre di Lido di Spina, a ridosso della pineta.”
Poi aggiunge: “Recentemente è pervenuta anche la richiesta di salvaguardare sette dei ventuno pini abbattuti ma, come illustrato al Sig. Rizzati e ad una delegazione di residenti, tali richieste non possono seguire i percorsi della trattativa. Per intervenire sulla manutenzione stradale, è necessario intaccare l’apparato radicale delle piante, un inconveniente necessario che può provocare l’instabilità del fusto. Mantenere quindi alberi in queste condizioni sulla strada, causerebbe un serio pericolo per l’incolumità pubblica.”
Si sottolinea che non vi è nessuna intenzione da parte dell’Amministrazione Comunale di stravolgere l’assetto del patrimonio arboreo del Lido di Spina, né tantomeno di procedere con abbattimenti indiscriminati. Anzi, entro la fine della settimana in corso, verrà dato il via alla piantumazione di oltre 400 alberi su tutto il territorio comunale, frutto di un encomiabile lavoro da parte dei tecnici dei Settore V, Lavori Pubblici e Ambiente, del Comune di Comacchio.
Conclude il Vice Sindaco con delega all’Ambiente: “Rimane l’amarezza per una vicenda illustrata dal Circolo locale di Legambiente in modo del tutto arbitrario, omettendo d’indicare il loro coinvolgimento attivo in tutta la vicenda e di quanto fossero a conoscenza del progetto sin dalla nascita, con noi a discutere sull’idea progettuale. Le accuse gratuite, sotto le vesti di un fasullo procurato allarme vanno rispedite al mittente, auspico per il futuro più correttezza e serietà nell’affrontare tematiche a cui si decide di aderire”.

Peruffo, radiazione di Venturi: “La preoccupazione è su cosa rischiano i cittadini”

Da: Forza Italia Ferrara

La vicenda della radiazione dell’assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi, dall’Ordine dei Medici di Bologna, non può passare come mero episodio di scontro politico. Giusto essere garantisti fino all’ultimo grado di giudizio, anche nelle vicende interne degli organismi professionali,ma c’èuna questione più importante: quella della tutela dei cittadini.
Occorrerebbe fare un passo indietro e tornare sulla causa della radiazione: la delibera attraverso cui la Regione Emilia Romagna ha tolto i medici dagli equipaggi delle ambulanze, nel sistemadi soccorso del 118, provvedimento che ha suscitato la presa di posizione dell’Ordine dei Medici.
Bisognerebbe soffermarsi ancora sulle garanzie che riguardanola salute, avviare cioè ulteriori confronti con le associazioni professionali per capire se un cittadino corramaggiori rischi affidando il primo intervento sanitario a un personale composto da soli infermieri specializzati, senza la presenza di almeno un medico.
Le politiche scelte sulla riduzione del numero dei medici sta creando problemi anche per la mancanza degli stessi all’interno deivari pronto soccorso, oltre che per l’organizzazione presente e futura dei medici di medicina generale.
Gli scontri politici, in questi casu, devono essere lasciati a un secondo momento, con conseguente riflessione sulle dimissioni dello stesso Assessore nel caso in cui il provvedimento comportiuna scelta avventata per gli individui.

Interpellanza Modonesi Via Ricostruzione.

Da: G.O.L. – Giustizia Onore Libertà

Il sottoscritto Consigliere Comunale Francesco Rendine INTERPELLA il Sig. Sindaco e per esso l’Assessore delegato:
PREMESSO
che lo scrivente è proprietario di un immobile sito in via Ricostruzione 88 a Pontelagoscuro (FE) con contratto stipulato alla fine del mese di agosto 2018 e regolarmente registrato con un cittadino nato in Ghana.

APPURATO
attraverso la stampa locale l’assessore Modonesi ha affermato:
“da anni ci rinfaccia degrado, spaccio, occupazioni abusive. E ora si scopre che gli inquilini abusivi, a sua insaputa, vivono a casa sua”. Appurato inoltre che residenti in zona lamentano spaccio e presenze sospette;

accertato che lo scrivente non ha titolo per entrare in un immobile di sua proprietà regolarmente affittato, infatti il proprietario di un immobile che affitta con regolare contratto registrato non é tenuto a controllare il modo di vivere degli affittuari in quanto si potrebbe ritrovare denunciato per molestie o addirittura per stalking;

NOTO

che qualora inquilini del palazzo notino situazioni e comportamenti anomali sono tenuti ad avvisare immediatamente l’amministratore o in casi gravi le forze dell’Ordine.
L’amministratore che è informato dei fatti, in forza della legge n.220/2012 e successive variazioni è obbligato alla immediata verifica dei fatti segnalati ed informare se necessario le forze dell’Ordine ed il proprietario dell’immobile.

Inoltre, chi è incaricato di un pubblico servizio come l’assessore Modonesi, ai sensi dell’Articolo 331 del codice di procedura penale, che nell’esercizio della funzione, ha notizia di un reato perseguibile di ufficio deve farne denuncia per iscritto, anche quando non sia individuata la persona alla quale il reato e’ attribuito. La denuncia e’ presentata o trasmessa senza ritardo al pubblico ministero o a un ufficiale di polizia giudiziaria.

L’Assessore alla Sicurezza pagato con soldi pubblici è tenuto a vigilare sull’andamento civile dei luoghi da lui amministrati, poiché in possesso di tutte le deleghe avute dal Sindaco quale prima autorità competente in possesso delle chiavi simboliche di Ferrara.

In questo contesto l’assessore Aldo Modonesi, al corrente di fatti sconosciuti allo scrivente (che non ha avuto nessuna informazione diretta di quanto di quanto accade), non risulta abbia segnalato i fatti, per iscritto e senza ritardo, al Pubblico Ministero o ad un ufficiale di Polizia Giudiziaria, così come previsto dall’art. 331 Codice di Procedura Penale.

Appurato che anche i consiglieri comunali Luigi Vitellio e Davide Bertolasi hanno sollecitato il sindaco e la giunta ad attivarsi presso la procura, con lo scopo di “fare chiarezza sull’accaduto, promuovendo controlli da parte delle forze dell’ordine sulla regolarità degli affitti”

TUTTO CIO’ PREMESSO

alla luce delle affermazioni dei consiglieri del Partito Democratico “”L’illegalità si contrasta non solo a parole o a colpi di teatralità, bensì praticandola con i fatti”, il Sottoscritto consigliere comunale mette a disposizione del sig. Sindaco le chiavi dell’immobile in parola CHIEDENDO

– se intenda contrastare l’illegalità non solo a parole, disponendo che la Polizia municipale effettui dei controlli nell’immobile in parola al fine di verificare se corrispondano al vero le affermazioni dell’assessore Modonesi;
– se intenda attivarsi immediatamente presso la Procura della Repubblica così come da richiesta dei consiglieri del PD, richiesta a cui si associa lo scrivente;
– se intenda riprendere l’assessore Modonesi nel caso egli non abbia adempiuto a quanto dettato dall’art. 331 del Codice di Procedura Penale.

Senso unico alternato sul ponte del Cavo Napoleonico a Sant’Agostino il 5 e 6 dicembre

Da: Ufficio Stampa Provincia Ferrara

Mercoledì 5 e giovedì 6 dicembre senso unico alternato sul viadotto della Sp 66 di San Matteo della Decima a Sant’Agostino che attraversa il Cavo Napoleonico.
La decisione è della Provincia per eseguire delle indagini nell’ambito del programma di controllo di stabilità dei ponti di competenza dell’amministrazione che ha sede in Castello Estense.
Si tratta di un approfondimento conoscitivo sulle condizioni di stabilità e di sicurezza della struttura di attraversamento, che fanno seguito alle ispezioni periodiche che i tecnici della Provincia hanno eseguito in precedenza.
Le indagini del ponte sul cavo Napoleonico sono eseguite dal laboratorio di ingegneria Life di Ferrara.

Presentazione del progetto didattico “Cartoline da un’altra Ferrara”

Da: Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea Fondazione Ferrara Arte

Otto cartoline per raccontare la città vissuta dagli adolescenti: quella dei parchetti e dei sottopassaggi, degli argini e dei campi coltivati che circondano le frazioni. Otto cartoline per imparare ad apprezzare di più il luogo in cui si è cresciuti, anche se sembra marginale, periferico, per iniziare a guardarlo con più affetto. Si è tenuta sabato pomeriggio presso la stazione dei treni la presentazione del progetto didattico Cartoline da un’altra Ferrara, ideato e curato dall’associazione Ilturco, grazie al sostegno di Eni, per accompagnare la mostra Courbet e la natura, inaugurata a settembre a Palazzo Diamanti.

Tra viaggiatori muniti di trolley e tifosi di ritorno dallo stadio, l’evento si è svolto in modo decisamente informale ed originale, nella saletta vetrata a sinistra dell’ingresso principale, in un’area commerciale, attualmente vuota ed eccezionalmente arredata per l’occasione: «abbiamo scelto questo spazio abbastanza atipico perché ci è sembrato coerente con i contenuti trattati: la stazione è il raccordo ideale che lega il centro storico al paesaggio che lo circonda, è un luogo di passaggio che tanti studenti attraversano tutti i giorni», spiegano i soci de Ilturco. Sempre in stazione – sopra la biglietteria – è stata allestita l’esposizione degli elaborati grafici, che rimarrà a disposizione di passanti e curiosi fino alla fine della mostra, quindi fino a domenica 6 gennaio.

L’appuntamento è servito a condividere con gli insegnanti e gli studenti coinvolti il risultato di settimane di lavoro: la realizzazione di una serie di cartoline dedicate ai luoghi naturali a cui i ragazzi sentono di appartenere, veri e propri autoritratti in assenza, ispirati alla biografia e alla produzione del pittore francese. «Per Ferrara Arte è fondamentale che le esposizioni siano uno stimolo per la comunità, soprattutto per i più giovani. I progetti didattici servono a questo: a trasformarle in concrete opportunità educative», ha sottolineato la direttrice di Palazzo Diamanti, Maria Luisa Pacelli.

Ad arricchire l’evento – oltre alla straordinaria disponibilità di Rete Ferroviaria Italiana, gruppo FS Italiane – la presenza di Poste Italiane: Ilturco infatti ha disegnato un annullo filatelico dedicato alla magnifica Quercia di Flagey, dipinta da Courbet per immortalare l’albero secolare. I presenti hanno potuto in loco scrivere e spedire le cartoline, annullandole con questo timbro speciale – che rimarrà a disposizione fino a fine gennaio di chi ne farà richiesta, presso l’ufficio di viale Cavour.

Le cartoline sono state realizzate daotto classiappartenenti a cinque scuole medie diverse: Alberto Manzi, Cosmè Tura, Dante Alighieri, Don Milani e Filippo De Pisis.
Il set a fisarmonica che le comprende da sabato è in vendita al bookshop di Palazzo Diamanti, presso la sede dell’associazione Ilturco e in vari negozi ed edicole cittadine. Il ricavato servirà a sostenere l’attività d’animazione organizzata dalla onlus Vola nel cuore per i bambini ricoverati nel reparto pediatrico dell’Arcispedale Sant’Anna di Cona. Per sapere in quali luoghi si potrà acquistare il set e avere maggiori informazioni sul progetto: www.palazzodiamanti.ti / www.ilturco.it

Mostra – Sacra Ferrarese

Da: Fabulafineart

Coincidente con il periodo natalizio, ma mostra tutt’altro che stucchevole e tantomeno oleografica, “Sacra Ferrarese”, con curatela di Lucio Scardino, si aprirà presso la galleria “FabulaFineArt” venerdi 7 dicembre, ore 18, in via del Podestà 3 a Ferrara, con chiusura un esatto mese dopo.
Provenienti da un paio di collezioni private ferraresi, la decina di opere esposte partono da una “Sacra Famiglia” del XVII secolo, di impianto ancora classicheggiante, vagamente raffaellesco, per giungere agli intelligenti omaggi al maestro seicentesco Carlo Bononi, operati dal pittore comacchiese Luca Zarattini, classe 1984, tagliandone e rimontandone in modo ingegnoso le pale recentemente esposte al palazzo dei Diamanti.
Del Settecento è una originale composizione mutila, ascritta a Giuseppe Avanzi (Ferrara 1745-1718), proveniente forse da un cassetto da sagrestia, in cui sono dipinti gli stumenti della Passione di Cristo (dal martello alla tenaglia), mentre del secolo successivo è una bellissima opera grafica della coppia Francesco Saraceni e Giovanni Pividor. Eseguita nel 1865 l’opera riveste un interesse storico, in quanto è l’unico documento superstite della decorazione barocca nel catino della basilica di S. Francesco, distrutta proprio in quell’anno: raffigurante un trionfo di santi francescani ed eseguita nel ‘600 dal Ferrari, la perduta decorazione è diligentemente restituita dall’opera dei due valenti disegnatori.
Quindi è la volta di una “Madonna col Bambino”, eseguita da Mario Capuzzo (1902-1978), codigorese d’elezione, risolta con un gusto antiquariale, che giunge ad una sorta di “falsificazione” neo-barocca.
In un percorso “meticciato” e quasi contrapposto, si giunge ai giorni nostri,con l’enorme composizione ispirata all'”Ultima cena” di Leonardo da Vinci (ma con echi caravaggeschi e concettuali), opera di Lorenzo Puglisi, nato nel 1971 a Biella ma trapiantato in Emilia, considerato fra i migliori pittori sacri d’oggi.
Concludono la rassegna due giovani, che hanno reinterpretato altrettante figure di santi: ma mentre Matteo Nannini, residente a Sant’Agostino, realizza un san Sebastiano, soldato palestrato e sofferente, con notevole vigore pittorico, il veronese Matteo Faben propone san Giorgio, patrono di Ferrara in un grande disegno spiritosamente “pop”, affiancato al drago, definitivamente sconfitto.

La Galleria rimane aperta
Martedì – Giovedì – Sabato dalle ore 16.00 alle ore 19.00
Altre giornate e orari su appuntamento 347 7159748

La Galleria resterà chiusa dal 22 al 26 Dicembre 2018

Fabbri (LN): “No alle fusioni fra Fiscaglia-Ostellato e Goro-Mesola: la volontà popolare ha vinto sui giochetti del PD”

Da: Gruppo Lega Nord Emilia e Romagna

Il capogruppo in Regione della Lega plaude all’esito dei referendum popolari indetto nei 4 comuni del Ferrarese: “Stop alle decisioni che cadono dall’alto sulle cittadinanze. Sono cose del passato, oggi occorre restituire alle collettività e alle loro amministrazione il loro diritto all’autodeterminazione”

“Quelle fusioni non s’hanno da fare”: così si sono espressi i cittadini di Ostellato e Fiscaglia e di Mesola e Goro rispetto all’ipotesi di fusione dei rispettivi municipi. Nei Comuni di Fiscaglia e Ostellato, il No al referendum consultivo ha surclassato i Sì in entrambi i municipi, con il 74,29% di Fiscaglia e il 73,01% di Ostellato.

Seppur in diversa misura, è prevalso il No anche nei due Comuni deltizi di Mesola e Goro.

“L’esito della consultazione referendaria – commenta il capogruppo della Lega emiliano-romagnola, Alan Fabbri – parla chiaro: ha vinto la volontà popolare sui disegni della politica del Pd. Del resto è venuto il momento di finirla coi giochetti a tavolino che facevano le vecchie segreterie dei partiti di sinistra. Stop alle decisioni che cadono dall’alto sulle cittadinanze. Sono cose del passato, oggi occorre restituire alle collettività e alle loro amministrazione il loro diritto all’autodeterminazione”.

Abbiamo ribadito più volte i motivi che a nostro avviso rendono assurda una fusione tra i due Comuni – spiega il leghista – chiarendo come i due Comuni non si trovino nelle condizioni giuste per diventare un solo ente, avendo caratteristiche diverse e collaborazioni fattive già avviate e strutturate nella gestione dei servizi con altri territori”.

Per Fabbri “è evidente che si tratta di una imposizione che non tiene conto della realtà”, inoltre “una imposizione a cui peraltro è mancata la partecipazione dei cittadini a causa della fretta con cui è stato approntato lo studio di fattibilità durato appena qualche giorno”.

“Vorrei, infine, sottolineare l’importanza dell’esistenza, anche nelle piccole comunità, del “municipio”, quale “casa dei cittadini” (troppo spesso intesi come semplici contribuenti!) punto di riferimento per le persone in difficoltà, luogo nel quale si sente la presenza dello Stato, ultimo avamposto in difesa delle istituzioni e dell’identità locale. Piccoli centri dove il sindaco, gli assessori, i consiglieri, sono persone che si rimboccano le maniche per il bene della comunità” conclude il consigliere del Carroccio.

Le studentesse del Montalcini ripudiano la guerra ai sensi dell’art. 11 della Costituzione partecipando al Premio Grillo

Da: IIS Montalcini

La classe 1 A indirizzo sociosanitario dell’Ipsia di Argenta ci vuole provare partecipando al concorso della Fondazione Premio Giovanni Grillo, militare italiano deportato nei campi di concentramento tedeschi durante l’ultimo conflitto mondiale.
Tale concorso é realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, con il patrocinio dell’Aeronautica Militare.
Il concorso ha come oggetto la riflessione sul tema della non violenza in riferimento all’art. 11 della nostra Costituzione che recita quanto segue: ‘L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni’.
Tale articolo é continuamente messo a rischio dai focolai di guerra che minano il delicato equilibrio della pace globale, influendo sul destino delle Nazioni e degli uomini che le compongono.
La classe 1 A SSS, che sta analizzando struttura e contenuto del testo Costituzionale, nell’ambito della disciplina di diritto ed economia, ha deciso di partecipare a questo concorso con un racconto fotografico, composto da 5 scatti, che abbia in sé un’idea di narrazione e che racconti il ripudio della guerra in modo serio e coinvolgente.
Tale lavoro originale e inedito e é stato inviato ieri alla commissione esaminatrice composta dal Presidente della Fondazione Premio Giovanni Grillo e da cinque componenti scelti tra persone di comprovata qualificazione professionale, di cui almeno due del MIUR.
Al vincitore andrà materiale didattico per un valore di mille euro e la premiazione avverrá con una cerimonia organizzata in occasione della Giornata della Memoria (27 gennaio) con date e luogo da definirsi.
Le studentesse di 1 A SSS hanno accolto tale iniziativa con grande fermento ed entusiasmo e si sono subito messe all’opera per ideare e creare un prodotto rispondente alle richieste ministeriali, che ribadisca in modo forte e deciso il ripudio della guerra quale modalità di risoluzione dei conflitti distruggente, alienante e affossante attraverso una cronistoria dal titolo ‘Niente guerra, ma pace in terra’ il cui contenuto é ancora top secret.
In bocca al lupo ragazze dalle vostre docenti Tamara Macrì e Alessandra Ferlini che sono sicure che, in questo modo, il contenuto dell’art. 11 della Costituzione non ve lo dimenticherete mai!

Hera, lavori sulla rete idrica: disagi in alcune vie di Ferrara

Da: Gruppo Hera

Giovedì 6 dicembre a causa di lavori Hera per il collegamento di una nuova condotta idrica alla rete esistente in via delle Vigne a Ferrara, si verificherà la sospensione del servizio dalle ore 8,30 alle 17,30 nelle seguenti strade:

• Via delle Vigne (tutta)
• Corso Porta Mara (da Piazza Ariostea a Via Mortara)
• Piazza Ariostea (da Corso Porta Mare a via Cortile)
• Via Fossato (tutta)

A ultimazione dei lavori sarà opportuno lasciare scorrere l’acqua per alcuni minuti prima dell’utilizzo.

Bacco a Palazzo 19-20 gennaio 2019 a Ferrara

Da: Organizzatori

Ferrara nei giorni 19-20 gennaio 2019, riapre le porte alla quarta edizione di “Bacco a palazzo – Il vino in visita a Ferrara”, evento dedicato agli appassionati di Vini. Le giornate interessate sono il sabato e la domenica con i seguenti orari sabato 20 dalle ore 14,00 alle ore 20,00 e domenica 21 dalle ore 10,00 alle ore 20,00.

Ad ospitare i 50 vignaioli provenienti da tutta Italia: saranno le splendide sale di residenze rinascimentali incastonate nella splendida Ferrara e precisamente Palazzo Poverella C.so Giovenca,47

Vi saranno altresì Masterclass di degustazione guidate a cura di Sommelier AIS nelle due giornate.

Bacco a Palazzo porterà a Ferrara le fantastiche espressioni che i territori italiani sanno offrire, in una grande festa del vino che avvicinerà produttori, appassionati e operatori.

Durante le due giornate, si avrà la possibilità di degustare ed acquistare vini provenienti da cantine di tutta Italia presso i tavoli dei vignaioli, una opportunità per scoprire vini autentici e di qualità e conoscere i visi e le storie dei vignaioli. Nella serata del 19 vi sarà la ” Cena di gala con i produttori”,occasione per conoscere ed approfondire i vini di alcuni produttori del panorama viticolo, abbinandoli a proposte gastronomiche. Durante la cena i vini in abbinamento verranno commentati dai produttori.

Biglietti già disponibili online a prezzo scontato fino al 24 dicembre.